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Massimo Bottura inaugura Scatti di Gusto con una cena a Londra

venerdì, 11 Dicembre 2009 di

svinando

La follia è convincersi che sia facile portare a Londra un grande chef italiano. La follia completa è convincere Massimo Bottura a cucinare per 400 persone in una cucina che non ha mai visto. Un obiettivo preciso. Un risultato gastronomicamente fantastico grazie ad un menu eccezionale.

Si inizia con un crostino di bresaola, mirtilli, erbette e aceto balsamico: l’azienda agricola La Fiorida che pure è una stupenda residenza con spa incorporata e quindi fatevene una ragione e andateci, manda una bresaola delicata e splendida di sapore. Bottura ci mette del suo. I mirtilli la sposano e l’aceto balsamico tradizionale di Modena la completa.

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Tortino di porri, scalogno e tartufo nero: un cucchiaio di paradiso, un piacere ancestrale dell’antica terra riportato su un palato del futuro. Tradizione contro innovazione? No, tradizione per l’innovazione 🙂

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Uovo cotto a bassa temperatura del sempre fantastico Paolo Parisi con guanciale e fonduta di Bitto. Se vogliamo un classico, ma la fonduta di un Bitto da favola della Fiorida lo esalta. Gli Inglesi, figuriamoci, uova e bacon, impazziscono.

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A seguire un fusillo all’ischitana con alici, olivi, capperi e scorze di limone. Verrigni produce una pasta clamorosa, con trafile in oro, profumo e sapore sconvolgente. Massimo pennella un piatto che ha la sua nota particolare nella scorza di limone. Segnare e ricordare per esecuzioni a casa.

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Conchiglioni di ragù di coda di vitello e crema di foie gras. Verrigni si inventa un formato per scattidigusto.it sapido e golosissimo di grande spessore fisico. Lo chef trasforma la conchiglia in un ensemble con sola andata nel futuro.

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Paccheri con ripieno di anatra alla pechinese e la sua pelle. Alta cucina, ma proprio alta. Un tocco di Oriente di grande scuola. In questo piatto Bottura ci mette tutto il peso della sua storia e delle sue esperienze. Semplicemente perfetto.

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Zuppa di patate con spuma di cipolle e aceto balsamico. “Campo di patate” per solito è un’offesa. Questa è una patata cresciuta come un bimbo. Un esempio? parassiti tolti a mano, uno per uno. La razza è “La spunta” e spunta in un campo del Pagano nella Borgata Casone di Pitigliano in Maremma. Si pensa di farne una piccola coltivazione per amici e qualche ristoratore avveduto. Scusate, di passata, ma che ve lo dico a fare, il piatto era antico e straordinario.

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Ravioli di caprese, ovvero mozzarella di Bufala del “solito” Rivabianca, piennolo del Vesuvio fornito da Giovanni Assante e basilico siciliano. La quintessenza della serata, per me: la perfezione fatta raviolo. Ti esplode sotto il palato. Uno dei 5 piatti dell’anno. Se fossi Bottura, me lo cucinerei ogni giorno.

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Parmigiana in zuppa thai con mozzarella di bufala. Da Modena a Pucket passando per Paestum. Non riesco a descriverla. Le sensazioni fulminanti di sapori e profumi passano alla velocità della luce. Si litiga per un’altra porzione davanti al banco dove Bottura celebra il suo rito.

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Marshmallow allo zafferano. Gioco da luna park con lo zafferano dell’azienda agricola siciliana “Torretta dei Lombardi”. Forse ci vuole l’età adatta per apprezzarlo al meglio.

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E il meglio arriva con la meraviglia a base ricotta che è unita alla lavanda, al pepe nero e ai chips di melanzana. Una chiusura impeccabile per una serata unica. Ma in realtà circolano anche uno yogurt di bufala con sciroppo di zucchero affumicato, marmellata di arance ed erbette aromatiche e un tiramisù alquanto destrutturato.

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Bertram Wooster

Foto: Francesco Arena