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A Bormio, alla scoperta di pizzoccheri e bagni termali

giovedì, 14 Gennaio 2010 di

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Come iniziare nel modo migliore l’anno? Semplicemente unendo la gioia di sciare in un comprensorio eccellente al piacere di frequentare i bagni termali più antichi dell’arco alpino. E dove? Ma a Bormio, naturalmente. A due ore da Milano, raggiungibile con una superstrada che costeggia il Lago di Lecco, quindi decisamente panoramica anche se spesso trafficata, la Valtellina si apre con la conca di Bormio a 1.225 metri di altezza.

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La destinazione è l’Hotel Bagni Vecchi, un piccolo relais di soli 12 camere che ospita un centro termale assolutamente unico: infatti sorge sulle rovine dell’antico Hospitium balneorum già funzionante in epoca romana per poi diventare un ospizio per pellegrini e forestieri! Nel 1826, con l’apertura del Passo dello Stelvio si inaugurò l’albergo che subito divenne sede delle vacanze per la Corte Asburgica. Un luogo pieno di fascino, elegante ma non spocchioso e quindi ideale per una vacanza di tutto relax: io ci arrivo in compagnia di un gruppo di amici nel tardo pomeriggio quando il sole è al tramonto e nella vallata (i Bagni Vecchi distano appena tre chilometri dall’abitato di Bormio) si accendono le prime luci.

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Abbiamo prenotato tre camere, ed io occupo una suite che divido con due amici: è la numero 2, con una vista mozzafiato sulla vallata! Entriamo ed immediatamente veniamo avvolti dal calore del legno, della carta da parati, della sapiente illuminazione: su una credenza ottocentesca ci aspettano dei cioccolatini e delle mele, proprio delle mele, belle rosse e mature. E naturalmente profumatissime! Le mele sono una delle caratteristiche dell’albergo: se ne trovano ovunque, disposte in cesti di vimini o di legno lungo i corridoi, al bar e sui mobili eleganti che arredano l’intero stabile, lì per farsi dolcemente guastare da chi ne abbia voglia. Sistemiamo i bagagli, indossiamo i costumi da bagno e ci muniamo dell’accappatoio ed iniziamo la scoperta della SPA! Partiamo immediatamente con la grotta sudatoria naturale, con un’acqua ad una temperatura molto elevata, che porta ad una delle sorgenti di acqua termale nel cuore della montagna! Consigliano di rimanerci per non più di cinque o sei minuti ma la tentazione di passarci l’intera serata è fortissima: fuori è tutto coperto dalla neve e credo ci siano almeno sei o sette gradi sotto lo zero! Lasciamo il nostro ”brodo primordiale” e ci infiliamo in una vasca idromassaggio prima di raggiungere la piscina esterna che si apre sulla vallata e sulle luci di Bormio! Con noi ci sono altre venti o trenta persone, anche loro a deliziarsi in un’acqua caldissima sotto un tappeto di stelle.

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I Bagni Vecchi dispongono poi di numerose saune (secca, bio, aromatizzata, con musicoterapia), bagni turchi, cascate con differente pressione, cascate di ghiaccio, piscine e vasche all’aperto e la possibilità di di usufruire di due centri di estetica e massaggi, uno localizzato nel Grand Hotel Bagni Nuovi. Si, perchè dopo circa un decennio dall’apertura dei Bagni Vecchi venne costruito ex-novo questo complesso, a meno di un chilometro da quello antico. I Bagni Nuovi hanno subito diversi interventi nel corso di una cinquantina d’anni per diventare un gioiello dell’architettura Liberty rispecchiando così il gusto della Belle Epoque. Qui le camere sono poco meno di 80, ognuna dotata di vasca idromassaggio con acqua termale e cromoterapia. Monumentale è il ristorante, ospitato nel salone dei Balli, in grado di ospitare sino a 200 persone.

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Ma ritorniamo al più ”intimo” Bagni Vecchi: la nostra prima serata qui si conclude al ristorante, una bella sala interamente in legno dove gli ospiti possono scegliere in un menù a prezzo fisso (34 euro escluse bevande, assolutamente economicissimo) che prevede la scelta tra tre primi e tre secondi, oltre ad un antipasto e ad un dessert. La carta dei vini è gradevole incentrata sui prodotti del territorio oltre a qualche toscano e piemontese.

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Per accedere alle Terme non è necessario soggiornare in uno dei due alberghi: è sufficiente pagare il biglietto di ingresso. Per lo sci Bormio è un autentico paradiso: meta di ben due Campionati del Mondo e di tre finali di Coppa del Mondo di Sci Alpino, il comprensorio è adatto ad ogni tipo di sciatore, dal principiante a quello esperto, potendo contare su oltre 50 chilometri di piste e su 15 impianti di risalita. A Bormio si allenano gli atleti della nazionale italiana tra i quali Giorgio Rocca ed Irene Curtoni. E tra una sciata ed un pò di tintarella, considerato che noi abbiamo avuto sei giornate di sole fantastico, vale la pena fermarsi per una buon pasto allo Chalet dei Rododendri, sul Monte Valcetta: lo si raggiunge da Bormio 2000 prendendo la seggiovia treposti, scendendo e tenendo la sinistra. Lo chalet è anche albergo e dormirci deve essere romanticissimo: ma noi ci abbiamo mangiato dell’ottima polenta taragna, i classici sciatt (frittelle di grano saraceno ripiene di formaggio Casera) ed i pizzoccheri (le classiche tagliatelle di grano saraceno condite con abbondante burro fuso, formaggio Casera, verze e patate). Il tutto annaffiato da del Grumello, uno dei vini maggiormente conosciuti in Valtellina. Si spendono 40 euro. Un discorso a parte merita il ristorante Vecchia Combo, a due passi dalla Chiesa del Crocefisso già dedicata a Sant’Antonio, nel centro storico di Bormio appena superato il ciinquecentesco ponte del Combo sul torrente Frodolfo. Si è casa di Rina e del Nonno, che è poi il marito! In sala la nipote, bionda, sorridente e molto carina, che non guasta, ci fa accomodare in una saletta molto rustica e dove c’è il profumo della carne che cuoce nelle spezie. Il menù è fisso: si parte con degli ottimi salumi valtellinesi, della pancetta che si scioglie in bocca, dello speck affumicato al punto giusto e della carne secca accompagnata da del Bitto. Dieci minuti dopo si materializzano i migliori pizzoccheri che io abbia mai mangiato: e ne ho mangiati parecchi… La Rina mi dice che il segreto sta nella verza dell’orto e nel burro, che il Nonno produce nell’alpeggio di proprietà con il latte delle sue mucche: insomma un pò meglio di quello della Lola… Arriva una generosa porzione di Scimudin, un formaggio fresco di mucca: lo finiamo in un battibaleno, quando si materializza un piatto di polenta con salsiccia e costine in umido, gli onnipresenti sciatt, questa volta accompagnati da una insalatina di radicchio rosso e cicorietta rigorosamente di Bormio! Ci beviamo un Valtellina Superiore ’04, rinforzato di uva passita, prodotto da Corte della Meridiana: più che dignitoso, diciamo tutti. La nostra cena si conclude con degli sciatt ripieni di cioccolata fondente (de-li-zio-si) e dei grappini. In sala un pò di turisti, tra i quali una simpatica coppia di Vicenza, e molti ”locali”: il benzinaio, con ancora indosso la tuta d’ordinanza, che si porta appresso il proprio gatto, dei dipendenti dell’Anas, il curato. Ad un certo punto fa il suo ingresso una femmina di Bovaro Bernese: è il cane da pastore del Nonno, dolcissima. Ce ne andiamo avendo speso 35 euro a testa. Formidabile.

PS: il 16 gennaio Bormio ospiterà ‘Peak to Creek’ la sciata più lunga del mondo! Si parte dai 3.012 metri di Cima Bianca per arrivare in paese, a coprire 1.800 metri di dislivello su un tracciato di oltre 10 chilometri. Godendo di un panorama straordinario con l’Ortles, il Cristallo, il Cevedale ed il Sobretta a farla da padrone.

Hotel Bagni Vecchi, Hotel Bagni Nuovi e Centro Termale centralino telefono 0039 0342.910131 www.bagnidibormio.it

Chalet dei Rododendri località La Rocca – Bormio. Tel. 0039 0342.905034 www.chaletdeirododendri.com

Ristorante Vecchia Combo Piazza Crocifisso, Bormio. Tel. 0039 0342.901568

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Bertram Wooster