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Si USA il lunedì verde o il venerdì magro?

martedì, 13 Aprile 2010 di

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Si tinge di verde la tavola del Grande Inquinatore: arrivano i lunedì vegetariani a San Francisco. Con una decisione di qualche giorno fa il Comune della città americana ha infatti deciso di spronare i suoi residenti e turisti verso una dieta più povera di carne “intimando” a ristoranti, gastronomie e mense scolastiche di ampliare l’offerta di cibo vegetariano.
L’America è un paese di primati, non c’è dubbio. Anche contrastanti. Quello di nazione più inquinante del mondo, per esempio (insieme alla Cina gli Usa producono più del 40% di Co2 mentre il restante 60% è diviso tra le altre 188 nazioni che hanno partecipato al recente vertice di Copenaghen), ma anche di paese dove più attive sono le amministrazioni locali nell’adozione di misure di contrasto all’inquinamento. Gli Stati Uniti figurano infatti nella lista dei cattivi se si calcolano, per esempio, i consumi di carne (secondo dati dell’Osservatorio di Eurocarne del 2009, ammontano a 41,2 i chilogrammi di carne bovina consumati pro-capite l’anno contro una media di 16,5 km degli abitanti dell’Unione Europea e a 52,6 i chilogrammi di carne avicola consumati pro-capite-anno, al secondo posto nel mondo dopo la Cina e prima dell’Europa). Ma primeggiano anche nella lista delle più ambiziose iniziative verdi adottate nel mondo a livello locale. Come la mobilità verde inaugurata da Bloomberg, al suo terzo mandato come sindaco di New York, il quale ha in mente un pacchetto di misure, tra tram, taxi collettivi, isole pedonali e una tassa anti-congestione, per fare della Grande Mela, già città verde con il 77% degli abitanti di Manhattan sprovvisti di automobile e l’82% che va lavoro a piedi, un modello di mobilità per i decenni a venire. O la scelta di abbracciare la prospettiva “Rifiuti Zero”, fatta, oltre che da New York, da San José, il capoluogo della Silicon Valley, Palo Alto, Santa Cruz, Seattle, E, appunto, San Francisco. La città californiana, una delle più densamente popolate d’America (750 mila residenti e 1,25 milioni di pendolari, 1,98 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni, poco meno di Napoli), dopo aver messo al bando buste di plastica monouso e inceneritori, ha puntato sulla raccolta differenziata porta a porta e sul compostaggio arrivando a riciclare, già nel 2002, il 64%(a Napoli la stessa percentuale nel 2009 superava di poco il 10%).
Adesso arrivano i lunedì vegetariani. Sophie Maxwell, il consigliere comunale vegetariano che ha convinto i suoi colleghi a mettere il naso nella dieta dei loro concittadini, ha non ha dubbi: una dieta vegetariana, checché parziale, è di grande aiuto nella battaglia contro l’obesità e contro l’inquinamento. Lo confermano, ammesso che ce ne fosse bisogno, i dati della FAO che calcola nel 18% la percentuale di emissioni inquinanti provenienti dall’allevamento di bestiame. Tra gli sponsor dei “Meat-free Monday” c’è qualche esponente dello star system. Primo fra tutti Paul McCartney.
Invece del giorno di magro del venerdì, sarebbe possibile anche da noi un più laico lunedì di verde in nome della salvezza dell’ambiente piuttosto che di quella delle anime?