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Cristina Bowerman e il pranzo del Macro

domenica, 30 Maggio 2010 di

svinando

Roma. Oggi a mezzodì, complice le straordinarie giornate che hanno portato Roma sul palcoscenico dell’Arte Contemporanea da grande protagonista, me ne sono andato al Macro. Dopo l’abbuffata di novità con Roma che sembrava un incrocio tra Parigi e Bilbao (e finalmente), la fighissima cena riservata a 150 ospiti dell’archistar Odile Decq che al Macro di Via Nizza in una cena a tutto nero dal risotto di al nero di seppia, spigola con melanzane e olive nere, mousse di cioccolato e tavola nera, l’inaugurazione del Maxxi con l’altra archistar Zaha Hadid tutta in bianco, cosa si può chiedere di più?

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Uno spuntino domenicale! Ho sentito il fondatore di questo blog che mi ha detto, “Guarda che al Macro c’è Eat with Art. Un’esperienza gastronomica speciale con 4 artiste dell’arte culinaria, pluristellate chef (Cristina Bowerman, Aurora Mazzucchelli, Nadia Moroni, Rosanna Marziale) organizzate dalle designer di Arabeschi di Latte. Tratto comune i volti femminili di architetti, chef e appunto designer.

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Va bene, donne al potere che spazzano definitivamente la linea Oldani dello state a casa. Non molto da dire se non che mi è piaciuta l’uscita di Cristina Bowerman dal suo ristorante di Trastevere. Ecco come Bowerman ha presentato il suo menu. “Per questo menu, mi sono ispirata alla stagionalità e alla disponibilità. Preparazioni leggere, consone ad un pranzo, con ciò che il mercato offre: verdure fresche, che preannunciano l’estate, pesce come il mare offre. Piatti freschi che utilizzano materie prime povere e possibilmente locali. Ho cercato di integrare i piatti, laddove possibile, con i miei pani”.

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Il menu

Panino all’arancia con caprino farcito e verdurine di stagione, patate viola e arancioni con falsa maionese di agrumi.

Insalata di agrumi e salicornia, sashimi di spigola, tobiko, tuile di pane del giorno prima.

Bisque di crostacei tiepida e le seppie del mercato.

Cartoccio di carta fata con baccalà al timo e riso nero.

Cremoso di cioccolata bianca, saba.

Ne hanno goduto circa 50 commensali che hanno speso 90 €