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Un marziano a Roma/8 Barrili 66 Food&Wine

mercoledì, 10 Novembre 2010 di

svinando

Perché la carne di maiale sia proibita dalla legge ebraica è tuttora poco chiaro e alcuni studiosi ritengono che la Torah suggerisca semplicemente di non mangiarla in certi ristoranti. (Woody Allen)

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Strano posto questo Barrili:  nel cuore di Monteverde vecchio, accanto ad una dei bar pasticceria più frequentati del quartiere e nel complesso abbastanza anonimo. Passandoci davanti rischi quasi di non notarlo, tanto è piccolo, neutro e garbato. Una stanza moderna e linda, un piccolo bancone pieno di ogni ben di dio che la tradizione ebraica (vecchia e nuova) contempli, le pareti tappezzate di vini e bevande kosher, pochi tavolini piccoli e apparecchiati semplicemente e un minuscolo dehor all’aperto.

Si perché qui si officia il rito della Kasherut. Mangiare a questi tavolini è per noi gentili (anche Qwerty lo è in quanto non ebreo) un esperienza esotica, eppure insieme molto casalinga, che ci fa comprendere come la cultura alimentare giudaica sia intersecata e fusa con quella della nostra città. I sapori sono insiemi esotici e familiari, come vecchi amici abbigliati in abiti nuovi.

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Locali come questo, sono una novità nella città eterna: un poco tavola calda, un poco ristorante, un poco gastronomia. Un indirizzo valido sia per spezzare un languorino in modo goloso, che per fare la spesa secondo ortodossia, sia per un pranzo veloce, che per una vera e propria cena. Malgrado la dimensione minima, cambia volto nell’ambito della giornata, declinandosi secondo la bisogna, ma mantenendo sempre un servizio allegro e scoppiettante, molto giovane e informale. In realtà la novità è solo per noi italiani e marziani, nel resto del mondo è una tipologia di locali assai diffusa e di successo, il deli.

Da quando l’abbiamo scoperto, per caso, è diventato quasi un droga e ci torniamo in continuazione. Oramai siamo assuefatti, con evidente rischio per la linea già pesantemente compromessa, mia e di Qwerty. Ma non si può fare a meno di sfiziarsi con le leccornie golose e appaganti di questo angolino di gioia.

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Si sta molto bene al Barrili, è un fatto. Non solo per la cucina golosa e curata, per i panini che fanno ululare dal piacere, ma anche per un servizio veramente amichevole e piacevole. Che con un giusto tono guascone e “romanaccio”, sa mettere il cliente a proprio agio, come nel tinello di casa propria. Coordina uno staff che gira come un prologio, il giovane padrone e anima del locale Simone, spumeggiante e chiacchierone, ha una parola per chiunque, terrestre e extraterrestre.

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La cucina è un melting pot di sapori e suggestioni: si passa dalle ricette mediorientali, a quelle tradizionali giudaiche, sino ad una cucina di sintesi casalinga con grandi classici reinterpretati secondo gli insegnamenti della Torah. Simone ci ha detto nella nostra ultima visita una cosa che ci è assai piaciuta: “Ho voluto fare un posto dove si mangiasse la cucina che noi mangiamo a casa, non solo quella tradizionale ma anche quella di tutti i giorni”. Una cucina casalinga, dunque, ma in un senso alto e nobile. Sia se vi accomoderete per un paninazzo, o un primo o un pranzo più sostenuto, attenzione preparatevi a godere molto, ma non della goduria un poco snob ed elegante da gastrofanatici, ma di quella goduria basica e coinvolgente della pancia.

Nelle ultime, ripetute visite, abbiamo assaggiato vari piatti, vediamo quelli che più ci hanno colpito:

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Pastrami : un culto, era dai tempi di New York che non ne mangiavo di così buoni e golosi. La loro versione si chiama Great Deli Pastrami, una morbida treccia di pane bianco, farcita con il famoso insaccato e ogni ben di dio. Un’esperienza per palati forti. Godurioso.

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Sandwich carne secca e concia: la concia sono delle zucchine arrostite e marinate, ricordano la scapece, la carne secca è una specialità kasher. Fra i due un vero matrimonio d’amore dal sapore “noto” e rassicurante. Perfetto per spezzare un languore di metà pomeriggio. Solido.

Pizza romana con puntarelle e carne secca: basica e buona, come solo alcuni sapori semplici sanno essere. Un panino insieme intenso e goloso. Di grandissima soddisfazione, il preferito di Qwerty. Solo puntarelle fatte ad arte, carne secca di prima qualità e un vinaigrette adeguata: nel complesso una delizia! Essenziale.

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Sigariot. Una antichissima ricetta ebraica, che si ritrova in ogni angolo del mediterraneo. Pasta Phillo arrotolata intorno ad un ripieno delizioso di carne di manzo macinata, cannella e altre spezie. La frittura è leggera e croccante, golosissima. Etnico.

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Falafel. Le deliziose crocchette di ceci fritte e servite con Hummos e salsa piccante. Semplicemente buonissime, eseguite in maniera impeccabile e classica. Tipici.

Hamburger. Carne di manzo di prima qualità servita in maniere ortodossa, secondo le vostre voglie e appetiti. A noi ci piace il semplice. Classico.

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Carbonara. Un grande classico della cucina romana, riletto al Portico d’Ottavia. Quindi niente formaggio e niente guanciale. Solo uovo, volutamente rappreso per dare un poco di consistenza, e la carne secca, scrocchiarella e sapida. Un piatto rassicurante come certe spaghettate di tarda sera. Casalingo.

Questi solo alcuni piatti fra i moltissimi possibili, in un menù ricchissimo di panini, paste, ricette esotiche e più tradizionali, con il timone sempre ben saldo sulla rotta della golosità. Conto particolarmente equilibrato e conveniente, con 25 euro si mangia, molto meno per un rapido break, di questi tempi non è poco!

Barrili 66 Food&Wine. Via Barrili, 66 – Roma. Tel. +39 06.5809290

Foto: Vincenzo Pagano