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Un marziano a Roma/15 Ho riscoperto l’enoteca Del Frate a Prati

mercoledì, 12 Gennaio 2011 di

La mia persistente piccola-povertà, i miei revenus di lavoro, e di lavoro da travet, i lunghi periodi di mancato guadagno per dedicarmi allo scribacchiamento, tutto ciò ha fatto di me un falso-borghese, che deve sostenere un certo decoro esterno, senza il retroterra dei fondi. (Carlo Emilio Gadda)

Questa settimana io e Qwerty siamo andati in un posto per me insolito, portati da una vecchia amica del cui giudizio ci fidiamo ciecamente e anch’essa un po’ marziana…

Quando, come al solito all’imbrunire, ho visto il disco volante del mio amico verde planare sul balcone di casa mia, stavo amabilmente bevendo un gin-tonic sul divano con lei. A noi il gin tonic piace con tanto ghiaccio, limone spremuto e una fettina tagliata, ma soprattutto Ten a profusione. E ora non venitemi a dire che è meglio il Bombay o l’Hendrick’s, a noi piace così con quel vigore incantevole. Ma Qwerty si sa che è così, piomba quando meno te l’aspetti e non conosce galateo, o meglio conosce quello di Alfa Centauri.

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Dicevo, quando l’ho visto arrivare l’ultima cosa che desiderassi era alzarmi dal divano e andare a mangiare. Volevo finire la mia brocca in santa pace, fare due chiacchere e magari girare il long playng sul piatto. Ma la mia amica, con la solita saggezza, mi ha proposto di portarlo da Del Frate. Ora per me Del Frate era solo il nome di una enoteca storica del quartiere Prati, tra le più antiche e fornite. Non sapevo che annessa  a questa ci fosse anche un ristorante.

Del Frate è esattamente dove lo ricordavo, nel cuore del quartiere Prati. Tutto profuma di solidità borghese: le bottiglie alle pareti, gli ottoni, il legno e i cristalli in tavola. A fianco a questa: una deliziosa trattoria moderna, dove acciaio e legno, minimale e modernariato convivono, secondo quello stile borghese contemporaneo. Pezzi di design giusti, modanature e vetri scintillanti, la lavagna, l’antica cortesia del titolare che non si scompone neanche davanti al nostro amico straniero, concorrono a creare un clima tranquillo e sereno, estremamente piacevole e rilassato.

La proposta della cucina è stringata e golosa. Molta Roma nel piatto e qualche, inspiegabile, contaminazione esotica. Per bere, due lavagne indicano le proposte quotidiane, anche al bicchiere, ma soprattutto c’è un’intera enoteca con tutto il meglio, anche in profondità d’annate, a ricarichi corretti.

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Noi dalla carta abbiamo scelto:

Tonnarelli al Ragù di Coniglio: un piatto molto delicato e leggero. Piacevole e ben tirato con una interessante nota di freschezza. Piacevoli

Gnocchi ripieni con Cicoria al sugo di Matriciana: un piatto molto intenso e goloso. Lo gnocco di patate è molto ben fatto, morbido ma non cedovole. Il ripieno di cicoria spiazzante e gagliardo, il tutto vestito da una matriciana con il sapore di una volta, cotta e morbida. Guascone

Pollo piccante nel Wok con verdure croccanti e Zenzero: una portata spiazzante, sbilanciata sul gusto unami e saporita. Lo zenzero insieme alla soia sono i soli sapori riconoscibili nel piatto. Modaiolo

Polpette al sugo: un grande classico, eseguito alla grande. La portata è generosa, per quantità e sapore. Un giusto tono casalingo che ci piace molto. Rassicuranti

Tirami Su espresso: non poteva mancare il dolce simbolo di una certa capitale. Qui in versione espressa. La porzione è pantagruelica e il sapore generoso e dolce. Rassicurante

Siamo usciti, felici e satolli, il posto piacevole e il conto sui 40 € corretto. Qwerty ha conosciuto un’altra sfaccettatura della città eterna, io posso tornare al mio gin tonic e alla musica di Dolphy che ho interrotto! Alla prossima…