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Vi diciamo 4 posti dove mangiare le migliori crocchette ai gamberi

mercoledì, 30 Marzo 2011 di

C’è una specialità belga che non voglio mai perdere ogni volta che il lavoro mi porta nella grigia (neanche poi tanto) capitale dell’Europa: sono le “croquettes aux crevettes grises”, cioè delle crocchette di patate ripiene di minuscoli gamberetti dell’Atlantico. Terra e mare insieme, come nel celebre piatto nazionale, le cozze con le patate fritte.

Queste crocchette, tradizionalmente servite con foglioline di prezzemolo fritto e uno spicchio di limone (ma io il limone sui fritti non lo spremo mai), possono essere una vera delizia e qualunque ristorante di Bruxelles le offre tra i suoi antipasti (e bisogna dire che non te le regalano, perché i prezzi vanno dai 10 ai 15 euro).

Una guida locale, di quelle che distribuiscono pallini, stelline e asterischi e fanno le classifiche su tutte le specialità, sostiene che La Belle Maraîchère faccia le migliori crocchette della città … e andiamo a vedere.

Ristorante molto tradizionale, dalle parti della chiesa di Sainte Catherine, piena di locali turistici che propongono menu tutto compreso a base di astici o di mezzi astici, sorge in una posizione un po’ defilata ed è frequentato più da locali che da turisti. Parecchie tavolate di uomini per pranzi d’affari. Anche se il nome vorrebbe dire “La bella ortolana”, qui la specialità è il pesce, con un’ottima materia prima e prezzi non proprio popolari: difficile scendere sotto i 60 euro a persona.

Assaggio le crocchette, sono sempre due che fanno parte di una porzione, e a momenti mi ustiono. La frittura è impeccabile, ma il ripieno è bollente, a dire poco, e anche poco consistente. In compenso i gamberetti sono freschissimi e il sapore di mare arriva puntuale. Però devo dire che ne ho assaggiate di migliori. Vatti a fidare delle classifiche. Menzione speciale comunque per il prezzemolo fritto, croccantissimo ed etereo, si dissolve in bocca lasciando una traccia infinitesimale della sua materia solida, ed è molto saporito, per niente unto.

Sono dettagli che lasciano trapelare una grande professionalità in cucina.

A seguire, il “waterzooi de trois poissons à la zeebrugeoise” è in pratica una zuppa di pesce molto gustosa e saporita, solo che, a differenza della bouillabaisse mediterranea, qui predominano panna e burro. L’insieme è sicuramente gradevole, ma questa pannosità finisce per risultare un po’ pesante a noi terroni dell’Europa.

Ci tornerei? Solo se in nota spese.

Mentre un posto dove mi piace ritornare è Vincent, meno elegante e più turistico del precedente.

Vincent si trova in rue des Dominicains, una stradina defilata appena oltre il triangolo nero di rue des Bouchers, che inghiotte malcapitati viaggiatori abbindolati da menu a prezzo fisso scritti anche in spagnolo, italiano e russo. D’altronde siamo veramente a due passi dalla Grand Place e il flusso di persone che sciamano per queste viuzze pedonali è notevole.

Da Vincent però non ci si capita, ci si torna perché è un porto sicuro che continua a offrire qualità a buon prezzo da svariati decenni.

Di questo ristorante apprezzo il fatto che non voglia seguire le mode, che non si vergogni di esporre la sua carne in vetrina, una cosa un po’ retro se vogliamo, che conservi decori piuttosto kitsch alle pareti.

Classica la cucina: ottimi filetti in salsa bearnaise o roquefort, immancabile la carbonade flamande (uno spezzatino alla birra) che è il modo più economico di assumere proteine nobili, sfiziose le “pommes duchesse” (bignè salati alle patate) che fanno bella mostra all’ingresso del locale, in attesa di essere cotte.

Anche qui non ho potuto fare a meno di riprendere le croquettes aux crevettes. Ottima la consistenza, soffice e saporito l’impasto, gamberetti un po’ evanescenti però. E come piatto principale un agnello molto tenero e gustoso.

Proprio di fronte a Vincent c’è un altro dei miei posti preferiti: Scheltema.

Arredamento da bistrot di classe, cucina a vista e mise en place minimale. Qui vale la pena prendere il grande piatto di frutti di mare, o anche solo un po’ di ostriche sfuse. Ottima la loro bouillabaisse, servita con crostini e un’intensa salsa aioli, che ci riporta alle radici mediterranee di questo piatto.

Naturalmente non mancano le ormai famose crocchette, in un’impeccabile esecuzione: croccanti fuori, soffici dentro e un accenno di sapore di mare.

Se proprio vogliamo trovargli un difetto, la carta dei vini potrebbe essere più ampia, ma una sontuosa fetta della loro magnifica torta di mele – si può avere anche flambée al Calvados – fa in modo che si perdoni questa piccola mancanza.

Ma la perla di questa stradina, all’angolo con un ramo della galleria è L’Ogenblik (letteralmente “l’attimo”). Meglio prenotare, è sempre pieno. No, non va di moda, è semplicemente molto buono.

I prezzi non sono esattamente popolari: sui 15 euro gli antipasti, dai 25 ai 35 le portate principali, ma, sia che prendiate carne – filetti, chateaubriand, costolette di agnello – sia pesce – salmone, rombo, sogliola – si va sul sicuro, con un’ottima materia prima e in cucina una mano rispettosa dei prodotti offerti dalla terra o dal mare. E le migliori croquettes, dove terra e mare si sposano, le ho mangiate proprio qui. Stavolta come piatto principale ho scelto una costoletta di vitello alle spugnole, dalla morbidezza commovente.

Insomma, senza nulla togliere agli altri locali, il mio consiglio è di cogliere l’attimo e cenare in questo piccolo gioiellino.

La Belle Maraîchère. Place Ste-Catherine 11A. Bruxelles. Tel. 0032 2 5129759

Restaurant Vincent. Rue des Dominicains 7. Bruxelles. Tel. 0032 2 5112607

Scheltema. Rue des Dominicains 7. Bruxelles. Tel.: 0032 2 5122084

Restaurant de L’Ogenblik. Galerie des Princes 1. Bruxelles. Tel. 0032 2 5116151

Foto: flickr su-lin