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Vinitaly | Farinetti contro il girotondo dei ministri per le Politiche Agricole

giovedì, 07 Aprile 2011 di

svinando

Mr. Eataly, al secolo Oscar Farinetti, già preabbronzato (e sì che lo aspetta la traversata in barca a vela con “sailor” Soldini al comando, in missione Barolo verso gli Usa) è uno di quelli che non la manda a dire. Più che altro, la dice. E in questo caso, visto che non è riuscito a dirla in diretta ieri sera alla cena di gala per l’inaugurazione del Vinitaly (l’interlocutore che voleva, il neo ministro Romano non c’era, e oggi è ripartito di corsa per andare a sostenere con il suo voto il governo in Parlamento, precettato come tutti i ministri-deputati) la dice a Scatti: “Se qualcuno – debutta Farinetti, – metti un cinese, metti un marziano, gettasse uno sguardo sereno sull’Italia, impiegherebbe dai trenta ai sessanta secondi, se lucido e presente, per capire quant’è importante per noi, e che razza di risorsa è l’agroalimentare. Ciò fatto, ne tirerebbe come logica deduzione la conclusione che se c’è da noi un ministro importante, comunque uno di quelli davvero importanti, è il ministro per le Politiche Agricole. Ci siamo? Senonché, ecco il marziano che si riaffaccia. E scopre che il ministro così importante in un anno è cambiato tre volte. Che ne deve dedurre? Se, come dicevamo, è lucido e sereno, ne dedurrà che i cambi sono stati fatti per averne uno sempre più presente, sempre più bravo, sempre più competente e più informato dei problemi e dei fatti. Domanda: noi possiamo rispondergli in coscienza che è che così? Diciamo che noi ce lo auguriamo. Perché se non fosse così, e se il girotondo dei ministri avesse altri motivi, beh, allora va tenuto presente che per imparare, mediamente, a occuparsi di questo settore ci vogliono da uno a due anni. Noi, voi, quest’Italia, ce li possiamo permettere? Che gli diciamo al marziano?”. E poi, via. Verso la barca. In surf… (A.P.)

Ps All’inaugurazione ufficiale, poche ore prima, tanto per rimarcare che ogni tanto questi affollamenti di ministri presenti e passati qualche ingorgo lo creano, piccolo (e neanche tanto…) incidente tra l’attuale alla Cultura (ed ex Agricoltura) Galan e l’inaugurante Romano. Galan arriva, inatteso, in pompa magna, e spiega: che da Governatore del Veneto lui per anni ha inaugurato la Fiera, ma che da ministro, invece, questa soddisfazione gli è stata, guarda un po’, negata. Ecco perché è qua quest’anno Fine? Manco per idea. Galan ascolta il suo successore asserire dal palco: Impediremo che gli ogm possano avere spazio nel nostro mercato», e piazza subito un commento all’aceto: “Ha deciso di fare da portavoce alla Coldiretti».
Romano, tra l’altro, aveva parlato anche di battaglia primaria per tutelare la qualità del vino italiano “perché non potremmo mai competere sulla quantità”, e di “spietata lotta alla contraffazione”.