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Quasi Rete. LoWine, un sito per vignaioli veri. Altro che Farmville!

venerdì, 27 Maggio 2011 di

svinando

Sognate due filari di vigna vostra, ma non ce li avete? Il manuale dell’enologo è una delle letture preferite, e vi piacerebbe dire a quello “vero” cosa dovrebbe e non dovrebbe fare? Vorreste un vino “vostro”, non comprato e stop, ma alla cui nascita e crescita abbiate attivamente partecipato, non diciamo quanto quei presidenti di calcio scostumati che dettano la formazione (o almeno ci provano) all’allenatore, ma insomma un po’ sì? Scoraggiati dalla durezza della vita, frustrati in queste vostre ambizioni, vi siete invece rifugiati nel mondo virtuale di Farmville?

Beh, una piccola chance, non esaustiva ma intrigante, di tornare al concreto ve la offre Quasirete. Anzi, il “luogo” del web che vi segnala questa settimana: lowine.palazzone.com. Ovvero il giocattolo intelligente di un produttore raffinato, Giovanni Dubini, titolare appunto (insieme a Lodovico) de Il Palazzone, azienda dei colli di Orvieto (ri)nata sulle ex proprietà trecentesche del Cardinal Teodorico, a cominciare dell’edificio che dà il nome all’intera tenuta.

E’ stato Dubini a inventarsi “lowine”, e la storia di mettere disposizione una piccola fetta delle vigne di proprietà (25 ettari in tutto) di partner occasionali e appassionati permettendo così loro “di produrre il proprio vino utilizzando il nostro vigneto, la nostra cantina e il nostro know-how”. Ma non si tratta di “appaltarsi” qualche grappolo e aspettare. Il programma dubiniano promette infatti che “potrai seguire, tramite il blog ‘lowine’, tutte le fasi della coltivazione e della produzione, potrai interagire direttamente con l’enologo, fare domande o chiedere spiegazioni sulle tecniche produttive, ottenere informazioni sui principali aspetti della viticoltura e dell’enologia; potrai vedere video e foto scattate direttamente in azienda che documentano in diretta il lavoro”.

Come si inizia? Banalmente, compilando una scheda di adesione prelevabile dal sito, e prendendo visione delle regole. Che includono il versamento di 30 euro di anticipo e, una volta fissata l’ampiezza del proprio “vigneto” personale, l’impegno a saldare a fine produzione il vino che, pastrugnando via etere con l’enologo, avrete contribuito a fabbricare…

Se sarete, per caso, tra i lowiners, fatecelo sapere. Scattidigusto si impegna fin da ora a curare una degustazione comparativa (e competitiva: siamo fatti così ☺) dei lowines realizzati. Al migliore, un bacio di Black Mamba (forse… E se vince una signora, non mancheranno i volontari…). Al peggiore, una discussione di tre ore in stanza chiusa a chiave su questioni eno-etiche con il mio amico Ziliani (scherzo, dài, Zil, non postarmi i mortacci…).

Foto: acquabuona.it