mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Il piacere della spesa al mercato di Piazza San Giovanni di Dio a Roma

martedì, 14 Giugno 2011 di

Cara Stefania,
quanto mi manca l’Italia.

Sai qual’è la cosa che mi manca di più?
I nostri sabato mattina al mercato San Giovanni di Dio a fare la spesa a decidere cosa avremmo mangiato per la settimana.
Tu volevi la mia cucina armena, io le cose del Mediterraneo che preparavi tu in tre minuti.

Tutte quelle cose buone, quelle varietà sono un sogno qui in America.
Pensami il sabato mattina quando sei lì e salutami quelle persone anche se non si ricordano di me

Azniv

Cara Azniv,  al banchetto di Alahakoon il ragazzo dello Sri Lanka questa settimana ci sono le verdure, quelle che cercavi sempre tu, le Ampalaya, quella specie di broccoli che arrivavano in aereo ed io mi incavolavo sempre dicendoti che dovevamo rispettare il km zero e tutte quelle cose etiche e di moda. Ma in effetti erano proprio buone quando le cucinavi tu con le tue spezie e le tue pentole strane.

Io però mi limito a comprargli un avocado e due bananine piccole e corro a prendere il pesce, lo sai che sono presi d’assalto…. soprattutto il numero uno. Rischi che alle 10 di mattina sia quasi terminato tutto, merito anche della bravura del meticoloso pulitore. Te lo ricordi?

il secondo step è per il pane della settimana  quindi a lievitazione naturale e cotto nel forno a legna impresa quasi impossibile a Roma …da qualche mese ci sono Otello e Vincenza del neobanco 71 arrivano ogni giorno da vicino Cori e portano i pani del forno dei Fratelli Pietrosanti di Giulianello (2,20 al kg). Naturalmente va a ruba quindi la missione è da compiere entro mezzogiorno al massimo. Qui ci sono anche mozzarelle di bufala dell’alto Lazio fatte fatte come una volta e le olive di Itri in salamoia.

Fatto questo mi immergo nella consueta passeggiata tra i banchi colorati di frutta e verdura che riconciliano con la natura. E’ tempo di ciliegie , di pesche, di meloni, i primi fichi. Comprerei tutto…
Ma sono diventata saggia vado in giro sempre con lo stesso panaro (= cesto), lo riempio e torno a casa.

Giro, giro passo dalla Bulgari al banchetto 51 che ora ha i capelli rosso fuoco. Le sue verdure sono sempre di prima categoria per dirla come dice lei, ma poi sono affezionata ai nostri amici di Maccarese, coltivatori diretti. E poi le verdure vicino al mare hanno un sapore che mi piace.

Le uova di Monteverde non saranno quelle di Paolo Parisi, ma la simpatia di Carla il nostro amico se la sogna! L’ultima novità è che Carla dice che parla alle galline. Dici che c’è da preoccuparsi?

Per quanto riguarda il caffè non è cambiato niente. I ragazzi di via Ozanam sono sempre lì nella torrefazione Gasperini ed io faccio la mia scorta di appena macinato.

Fatto questo non si può tornare a casa senza un mazzetto di fiori di Vincenzo. La scena è sempre la stessa ogni sabato. Io arrivo con qualche spicciolo in mano e gli dico: “Vincè questi mi so’ rimasti…!” e lui “che sta a fà l’elemosina?”. E dopo una gioiosa trattativa torno a casa con almeno due mazzettini di fiori per pochi euro.

Ora però mi tocca sistemare le cose congelare il pane, pulire e cuocere le verdura.
Da sola è più difficile, ma son contenta e privilegiata.
Io non appartengo al genere di persona che compra al supermercato!

Tags: