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Slow Food | I consigli di Gabriele Bonci per mangiare meglio

giovedì, 23 Giugno 2011 di

svinando

Slow Food, l’associazione internazionale fondata da Carlo Petrini nel 1986, ha compiuto 25 anni e, per festeggiare, ha messo in moto la sua potente macchina organizzativa portando in strada oltre 3.000 volontari appartenenti alle tante condotte italiane che, con passione ed impegno, cercano di diffondere nel nostro Paese la cultura del buono, pulito e giusto.
La condotta di Roma, di cui faccio parte, ha organizzato la festa in quattro punti della capitale e sapete chi ci ha fatto da padrino? Il grande, in tutti i sensi, Gabriele Bonci!

Gabriele rappresenta il testimonial perfetto per la mia città perché da sempre è al fianco dei piccoli contadini italiani da cui acquista tutte le materie prime che utilizza per le sue creazioni. Forse è lui stesso una biodiversità da tutelare, un patrimonio universale da tutelare la cui conservazione dovrebbe diventare la nostra prima priorità.

Bonci come presidio Slow Food? Vedremo. Nel frattempo Gabriele, durante la tavola rotonda “A tavola! Non mangiamo suolo, ma buon cibo!”, ha espresso importanti considerazioni sul mondo agricolo che ho cercato così di sintetizzare:

  1. La vera rivoluzione culturale è tornare ai cereali antichi!
  2. Non mangiamo più grano perché così finanziamo le multinazionali e non i contadini!
  3. Bisogna comunicare la cultura del cibo e, per far questo, dobbiamo fare come le galline. Ci accorgiamo dell’uovo perché questi animali strillano dopo che l’hanno fatto. Ecco, diventiamo pure noi come le galline e urliamo che esiste un cibo più sano ed etico!
  4. La Comunità Europea non permette la vendita di semi antichi perché li ritiene fuori calibro. In Francia c’è una associazione, la Kokopelli, che lotta per proteggere la biodiversità dei semi di ortive e floreali e che si paga le multe con la vendita di queste sementi non iscritte al catalogo ufficiale.
  5. Scegliamo la pasta di farro perché è coltivato in Italia anche se poi è distribuito a livello industriale.
  6. L’Enkir, cereale antico coltivato in Oriente già 12.000 anni fa, è considerato dall’Associazione Panificatori impanificabile. Io ci faccio un grandissimo pane, molto più leggero e digeribile rispetto a quello derivante dal grano.
  7. Riscopriamo i pizzicaroli e i fruttaroli sotto casa. Scendiamo da loro e compriamo poche cose. Le pagheremo magari di più rispetto al supermercato ma saremo sicuri di non buttarle.
  8. Cercate di capire sempre chi è il produttore di ciò che comprate e da quale paese provengono le materie prime. Ad esempio, per la frutta e la verdura, queste informazioni stanno scritte sempre sotto la cassetta.
  9. Nutritevi di curiosità! Sempre!

Andrea Petrini, animatore di eventi enogastronomici ha un suo blog che si chiama Percorsi di Vino