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L’estate romana è prosciutto e melone da Settembrini

giovedì, 07 Luglio 2011 di

Per la serie “facciamolo estivo”! Lungo il marciapiede che ospita i tavoli di Settembrini oggi spirava un venticello rinfrescante e rigenerare in questa calda e afosa estate romana: già, perché l’evento messo a punto dal sempre più frizzante ed energico Fabrizio aveva per l’occasione la guest-summer-star più amata dal popolo vacanziero italiano, il prosciutto e melone. Alzi la mano chi non l’ha sognato almeno una volta durante i sonnecchianti pranzi estivi.

Ma siccome siamo da Settembrini, il nazional-popolare prosciutto e melone si è trasformato in prosciutto e melone gourmet proveniente direttamente dall’Umbria.

Mi spiego meglio:

– prosciutto umbro stagionato 36 mesi ottenuto da maiali umbri allevati allo stato brado. A differenza dei suoi “conterranei” questo prosciutto si presenta con intriganti marezzature di grasso ma soprattutto è privo di quella forte speziatura di pepe tipicamente umbra e mantiene quindi un buon profumo rustico ed una bella sapidità che sposa ottimamente il frutto cui è abbinato;

– melone di una piccola produzione naturale di Marsciano, il classico Cantalupo come vorremmo mangiarlo tutti i giorni: fresco, profumato e zuccherino con una polpa croccante e poco fibrosa; un vero toccasana per rinfrescarsi dalla calura estiva.

Sull’abbinamento tra i due prodotti si potrebbe discutere a lungo. A me personalmente piace, ma detrattori e favorevoli, palesatevi nei commenti (è aperto il sondaggio)!

Il “prosciutto e melone” è una delle proposte offerte nell’ambito della giornata che Settembrini, dopo il successo della prima edizione, ha organizzato insieme ad Ino: bello l’assortimento di panini pensato per il pranzo (una diversa proposta è stata selezionata per l’aperitivo) in cui, tra tutti, hanno svettato il panino con capocollo dei Nebrodi, primo sale di Craba e caponatina di olive, intenso e profumato con il capocollo superlativo ed il sempiterno e golosissimo “burrata ed alici”.

Per innaffiare e dissetare le gole arse dal gran caldo, sempre dall’Umbria, erano presenti in mescita le bollicine metodo classico “La Palazzola” sia nella versione Riesling Brut che nella versione Rosé Brut.

Estate romana? Presente!