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Vini e treni | Abbinamenti rock e marroni sotto spirito

giovedì, 21 Luglio 2011 di

svinando

Avete mai viaggiato sul treno Intercity Roma–Grosseto? Mi è capitato la scorsa settimana di trovarmi a bordo di quel carro bestiame, in uno scompartimento che doveva essere di prima classe (figuriamoci la seconda!) e dove la buona sorte unita al mio carattere affabile mi hanno fatto stringere amicizia con una confraternita di pulci stupefacente per rapidità di ragionamenti e chiarezza di idee, tant’è che siamo rimaste d’accordo di non perderci di vista al nostro rientro a Roma. Non so se da me o da loro, comunque, nel caso, vi farò sapere.

Un caldo africano, un olezzo di tappezzerie sudicie e la promessa di giungere a destinazione in un’ora e trentacinque che ha tenuto viva con l’inganno la mia pia illusione di terminare in fretta quell’esperienza tediosa e altamente evocativa di una conserva che preparava mia nonna: i marroni sotto spirito.

In verità il percorso mi ha ricordato anche i marroni alla grappa di mia zia Tina e pure quelli alla brace che faceva mia madre. Insomma, scegliete voi la ricetta, purchè vi sia chiaro l’ingrediente di base: i marroni!

Siccome le pulci si sono appisolate in fretta, cosa normale per loro (non stando ferme un attimo e con tutto quel daffare, arrivano a sera esauste!) ho scelto di isolarmi da quel pollaio, sparando nel mio i pod Frank Zappa a tutto volume. Vecchio Frank, tu sì che eri un genio! Il carrello-bar transitava per i corridoi cigolante e sgangherato, con ruote canute, stanche, evidentemente inquiete (e a ragion veduta) per le ultime del governo sull’innalzamento dell’età pensionabile, proponendo sbobbe orrende da non considerare nemmeno dopo due mesi di dieta a base di ricette di suor Germana. E provate a indovinare dove diavolo mi ha condotta, in un simil, bizzarro contesto, la mia mente malata di musica, di vino e di Kamasutra? Haut Brion! Vai a capire perché! Chi lo sa? Sta di fatto che Frank Zappa per me è Bordeaux, anzi è Haut Brion!

E così mi sono dilettata in uno dei soliti giochini che amiamo fare in trio con Bocchetti e Trimani. Perché Dio li fa e poi li accoppia… I cretini intendo!

Ed ecco a voi il mio gioco delle coppie:

Frank Zappa – Haut Brion (perché? Boh! Prendete l’Intercity Roma – Grosseto!).

Lou Reed – Dugat Py. Elegante e raffinato con ciccia.

Tom Waits- Montepulciano Valentini 1977. Che classe! E ancora graffiante. Qui l’accoppiamento è acrobatico in realtà. Vedrei Tom Waits a braccetto con un bourbon e due pacchetti di Lucky Strike in un locale sgangherato…prima della riforma salutista che è una roba da ASL, ça va sans dire!

Bach-Petrus. Bello, ma non balla.

Franco Battiato – Silex. Tecnicamente ineccepibile e quando infila il pezzo giusto non ce n’è per nessuno.

Prince – Amarone di Quintarelli. Tutto sopra le righe. Però che talento!

Bjork – Coche Dury. Grandissimo, armonico e affilato con qualche dissonanza di estrema classe. Coppia imbattibile!

Talking Heads – svariati vini bevuti negli anni ’90, da Masciarelli ad Altare. Fu vera gloria?

Radiohead- Ribolla di Gravner, ovvero un vino da curva sud ma pop. Molto più marketing di quanto non sembri.

Led Zeppelin – Dom Perignon. Solenne ma brillante, classico e innovativo.

Jhonny Cash- Monfortino. Essenziale e struggente.

Amici di Black Mamba, siamo solo all’inizio. io ho messo giù i primi fra i miei preferiti ma di altri avrei potuto parlare, se non fosse che a un certo punto ho visto finalmente all’orizzonte avvicinarsi come un miraggio, la stazione di Grosseto. Vi salutano le pulci!

… E mi raccomando, anche al mare, non dimenticatevi di Black Mamba!!!

Foto: viareggio.com, blogs.bettybossi.ch, memic.net