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Eat Parade. 35 storie e 70 ricette nel libro di Bruno Gambacorta

mercoledì, 07 Dicembre 2011 di

Da rubrica del Tg2, Bruno Gambacorta trasforma “Eat Parade” in libro (edizioni RAIERI Vallardi). Si è conclusa a Napoli la maratona di due giorni per la presentazione dell’opera prima del giornalista napoletano, partita dalla libreria Loffredo e continuata in serata con una cena al Veritas Restaurant, organizzata insieme a Slowfood Napoli, con lo chef Gianluca D’Agostino e le sue creazioni. Dopo l’appuntamento al Motus, con i finger food di Gioacchino Catalano e i dolci di Pasquale Marigliano, la presentazione si è conclusa con la conferenza alla “Pizzaria La Notizia” di Enzo Coccia.

L’incontro è stato moderato dal giornalista della Rai, Nicola Muccillo, ed ha visto la partecipazione di alcuni dei personaggi incontrati durante i vari percorsi enogastronomici effettuati in oltre quattordici anni di attività, ed inseriti nel libro da Bruno Gambacorta, come Antonio Tubelli, il re dello street food napoletano con “Timpani&Tempura”; Marzia Buzzanca, di “Percorsi di gusto” a L’Aquila; Luciano Di Meo e Berardino Lombardo, che hanno raccontato le origini della produzione dei loro salumi.

Sono 35 le storie raccolte nel volume, rappresentanti tutte le regioni italiane, storie che raccontano di detenuti ed ex-tossicodipendenti inseriti nel mondo della gastronomia; storie di famiglie e di grandi tradizioni che portano alto il buon nome del cibo e del vino italiani; vi è descritto il coraggio attraverso cui alcuni ristoratori abruzzesi, nonostante il disastroso terremoto che ha distrutto le loro città e le difficoltà che ne sono derivate, cercano di recuperare una loro identità; di associazioni come “Libera” e “Don Ciotti”, che svolgono attività produttive nei territori confiscati alla mafia; inoltre sono state inserite settanta ricette provenienti da tutta la penisola.

La serata si è poi conclusa con la degustazione dei salumi di maiale nero casertano di Di Meo e Lombardo, gli arancini di Tubelli, le pizze del padrone di casa ed i panettoni e i torroncini della pasticceria siciliana “Fiasconaro” di Castelbuono (Pa).

(Dora Sorrentino)