mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Il food porn di Scatti di Gusto rivisto dal porn di Cibvs

martedì, 03 Gennaio 2012 di

svinando

Un divertissement di Emanuele Bonati “stuzzicato” dall’articolo sul food porn del 2011, le foto che hanno caratterizzato la gastronomia su Scatti di Gusto. Vi riproponiamo la lettura rimandandovi all’articolo ispiratore qui su SdG o al double face di Blogus (V.P.)

Due anni on line, e circa 20.000 foto – che poi sono quelle che hanno ispirato a Vincenzo Pagano il nome del blog. Inutile dire che la foto, oggetto voyeuristico per eccellenza, che fissa l’attimo nell’eternità, in questo caso, come foto enogastronomica, si offre come un vero e proprio feticcio del porno più puro: evoca suscita provoca lasciandoti a distanza, ti ritrovi bramoso di un possesso che non puoi avere, almeno ora subito, se non surrogato… Porno, appunto.

Vincenzo ha pubblicato una summa di questo anno food-porno, come saluto al 2011 che ci ha abbandonato, illacrimato ospite, e come augurio per il 2012. E noi ci permettiamo di riportarla, e di commentarla, con la nostra esperienza di “vecchi” e “sporcaccioni”, salutando dipartita (del 2011) e ripartenza (2012) con un apprezzamento al lato più cochon della cucina…

1. Una cozza con prosciutto. Siamo nel porno di lusso, patinato, alla Jenna Jameson, per intenderci.

2. Maialata. Porno centroitalico, con quel che di casareccio, ruspante, maialoso: zona Renzo Montagnani, un grande.

3. Cozze con latte mozzarella nera. Porno multietnico, alla Mandinga: la nera che piace.

4. Minestra con crostacei e piccoli pesci: porno poetico, delicato, alla Bilitis di davidhamiltoniana memoria, alla Patti d’Arbanville…

5.  Lumache? Bruttine a vedersi, ma una sorpresa di bellezza al palato. Ma l’apparenza inganna – e l’apparenza non ha impedito a Ron Jeremy di offfrire il meglio di sé con il gotha delle femmine del porno, l’ingresso del fisicamente scorretto nell’empireo dell’esclusività.

6.  Gamberi rossi al sale. Eleganti, eppure sfacciatamente porno. la stessa eleganza che hanno conservato Carmen Villani, Karin Schubert e le altre nelle loro performance a luci rosse – il rosso dei nostri gamberi, delle nostre vergogne, ipocrisie; il sale amaro della vergogna, ma anche della sapidità, del sapore della vita.

7.  Ostrica. Porno sontuoso, di cui riempirsi la bocca, la vita. Un attimo, e non c’è più, scivola via. Ma il gusto rimane e ti accompagna. Chi altra? Moana Pozzi, no? Sontuosa, eppure normale, sensuale e preziosa. Troppo poco tra noi, eppure ancora qui.

8.  La pizza fritta di Marzia Buzzanca. Porno come voglia di vivere, di ricominciare, pulsione vitale, natura che lotta per sopravvivere nelle avversità. Porno come vita.

9.  Vignarola. Vitalità esplosa, la primavera, la natura, la grazia, la sostanza, l’innocenza della stagione nuova, la potenza degli ingredienti freschi. Cicciolina, Ilona Staller, fresca ventata nel porno nostrano.

10.  Pizza. Italianità alla massima potenza. La potenza di Rocco Siffredi, ovvio: il porno moderno, sdoganato anche nel cinema d’autore, come la pizza nei ristoranti stellati.La pizza per antonomasia.

11.  La pizza antica. Il sapore di quei filmini, quelle foto in bianco e nero, d’inizio secolo, signorine polpose, uomini mustacchiuti. Ma anche le bellezze pasoliniane dei film della Trilogia della vita, ricerca di un eden lontano dall’intellettualità, eppure forse tutto mentale, eppure su una salda base – di lievito madre…

12.  Salsicce di maiale nero. Porno glorioso, sfacciato: John Holmes nel suo pieno rigoglio, una vita per il cinema, diceva Elio. Ma anche il Supersex di Gabriel Pontello, l’Ifix-tchen-tchen come momento supremo dell’accoppiamento qui celebrato fra la carne di porco e il broccolo.

Un inno al porno, dunque, quello di Scatti di Gusto, al quale ho associato qualche puntualizzazione pornografica anch’essa, anche se di segno leggermente spostato: all’insegna comunque, io e Vincenzo, del godimento, della sensualità nel senso dell’accarezzare i sensi, del vellicare il vellicabile, e soprattutto dell’augurio per un buon 2012…

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.