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Bere alla Gdo. Il Gotto d’oro vince la sfida del carrello

martedì, 31 Gennaio 2012 di

svinando

Giorni fa abbiamo fatto una sessione di assaggi di vini scelti dagli scaffali dell’enoteca, con un solo parametro: il costo inferiore ai 7 € al pubblico. Il risultato è stato alquanto deludente, vini spesso non piacevoli e enologici, con alcune piacevoli eccezioni. I commenti, invece, sono stati interessanti, qualcuno ci ha accusato di aver scelto vini da grande distribuzione.

Ora noi non abbiamo niente contro la GDO. Anzi pensiamo che il futuro di buona parte della vendita del vino passerà da là, come è già avvenuto per design e moda. Però di cosa parliamo quando parliamo di vini da supermercato? Cosa beve l’80% dei consumatori?

Presto detto: sono andato in un supermercato, precisamente un Carrefur, noto per l’offerta di prodotti di qualità. Per chiarirci uno che sugli scaffali ha le acciughe del Cantabrico, mica pizza e fichi, e ho scelto bottiglie di prima fascia, da un’offerta ricca e articolata. 16 bottiglie per meno di 70€ complessivi. Si va da grandi classici come il Gotto d’oro a vini piú mirati come Belisario o Illuminati.

Come nostra abitudine li abbiamo assaggiati coperti e in commissione. Cominciando dai rossi:

La Fogliata Refosco del Peduncolo rosso Igt delle Venezie  (L11 316) Colore rosso brillante, naso lineare e fruttato, leggermente verdino. All’assaggio è lattico e tecnico, composto e lineare, con una discreta acidità. Il solo con il tappo stelvin si rivela come un vino discreto e enologicamente tirato. € 3.99. 1 scatto

Terenzi, Florilegio 2010, Toscana Igt. Colore rosso slavato, naso molto leggero e neutro, quasi impercettibile. In bocca è molto verde e scorbutico, tannini insostenibili e acidità fuori registro. Un rosso toscano che stupisce per spiacevolezza complessiva. € 4.50

Galassi Sangiovese di Romagna Igt senza annata. (L1284 2010). Colore rosso rubino chiaro. Naso composto, fruttato lineare. In bocca slavato, il frutto è tutto sommato preciso, anche se piccolino. La trama tannica nervosa ma composta. Un sangiovese riconoscibile e beverino, mica male a quel prezzo! € 3.69. 1 scatto

Villa Chiopris, Merlot 2010 Friuli Grave Doc. Colore rosso cupo, naso molto rustico al limite del difettato. In bocca è verde e tagliente, un disastro. Non sappiamo se sia un problema della bottiglia (non sembra) ma questo Merlot friulano è veramente al limite del bevibile € 4.90

Gotto d’Oro Rosso Lazio Igt. Non è stato possibile trovare il lotto sulla bottiglia. Colore rosso cupo, al naso il frutto è vivo e scalpitante. In bocca è nervoso e beverino, su note nervose di piccoli frutto, dialettico e leggero con una bella freschezza che ne sostiene la beva. Un grande classico dal prezzo piccolissimo, che convince malgrado tutto. € 1.99 2 scatti

S. Piersanti Rosso Conero 2010. Colore rosso brillante, al naso pretenzioso e lattico, il frutto è coperto. In bocca costruito ed enologico, con una discreta trama tannica ma non si lega mai. € 4.39

Illuminati Riparosso Montepulciano d’Abruzzo 2010. Colore rosso brillante, il naso è tecnico e poco riconoscibile, il frutto nitido. In bocca una bella materia fitta ma leggermente evoluta e con tannini scalpitanti. Un classico Montepulciano, campione di vendite nel mondo e che conferma la sua abituale qualità. € 5.89 1 scatto

Chiudiamo la degustazione perplessi. Certo vini banali, spesso massificati, ma senza alcun segno di piacevolezza. Tranne poche eccezioni. Di marchi che troviamo anche in enoteca (come Illuminati), una distanza siderale con i prodotti che siamo abituati ad approcciare. Colpisce che alla fine il più piacevole sia anche il più classico, quel Gotto d’oro che da decenni è sinonimo di grandi numeri. Qualcosa vorrà pur dire…

Speriamo andrà meglio con i bianchi. Per oggi è tutto.

[Foto: Gambero Rosso]