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Freddo su Milan-Napoli. Ma il derby del vino è con l’Inter

mercoledì, 01 Febbraio 2012 di

svinando

La neve mette a rischio le partite di calcio, Milan-Napoli in primis, mentre scende in campo alla Fiera di Milano Identità Golose 2012. Per fortuna ci sono appuntamenti che restano indelebili nel ricordo. Come quelli che capitano due volte l’anno: il derby Milan-Inter, ad esempio. Adesso ve lo racconto. Enogastronomicamente parlando, si intende, mentre voi attendete Identità Golose e Milano Food&Wine Festival a Fiera Milano City.

Era domenica e per l’occasione, invito Andrea Beccaceci a cena a mia casa. Fischio d inizio in campo e sulla tavola: Stracciata di Tornareccio, Alici del Mar Cantabrico e Clos Cazals Grand Cru di Oger 1999, Blanc de Blanc. Dorato chiaro impreziosito dal brillante perlage. Apre con frutti tropicali fogla di tè bianco, pesca e melone con finale di nocciole tostate. Grande mordibezza e stupenda sapidità con note mielose e speziate per chiudere un esaltante esame gustativo.

L’attacco della cena è ai massimi livelli, come l’attacco del Milan….purtroppo. Partita di grande sofferenza, quindi ci consoliamo con Culée de Serrant 2001, vino pieno, potente e severo…. come la nostra coppia di centrali Samuel e Lucio.

Si presenta color oro antico, con sentori di cera d api, miele di acacia mandorle tostate e tè verde. Palato salmastro con un teso equilibrio tra acidità e glicerina. Finale di rustica eleganza……..

All improvviso un trillo: rigore per il Milan? No, per fortuna l’arbitro non fischia….col cuore a 1000 capisco: è il timer del forno. Al solo pensiero di quello che sto sfornando, il cuore rimane a 1000: Agnello del Gran Sasso con patate….sfumato alla Culée (N. Jolì ci perdonerà mai?) rosmarino, origano selvatico e una foglia di lauro. Arriva sul tavolo, Sky è in pubblicità e Pietro mex con la fidanzata. Sento lo slogan della coca-cola: sorrido e vado in cantina. Avevo perso una scommessa con Andrea e gli dovevo una bottiglia a sua scelta della mia cantina. I debiti di gioco si onorano.

L’agnello è da ustione, c é il tempo per scegliere con calma……. Echezeaux 2007 Grand Cru Vielle Vigne Dominique Laurent. Impressionante già dal colore rubino scarico e brillantissimo con leggera unghia dorata. Appagante già all’olfatto con riconoscimenti di more, lamponi e casis adagiati su petali di rose rosse bagnate. Naso caldo di erbe e caramella inglese, chiude con riconoscimenti di liquirizia e tabacco nero.

Riprende la partita, riprendiamo a mangiare. Il Borgogna è suadente, vellutato con una vena vanigliata di boisè piacevole che ben accompagna gli aromi del piatto: carne delicata con vena erbacea ed erbe aromatiche che ben supportano una succulenza che il Grand Cru avvolge ed eleva ad armonia……come il gioco del Milan. Sic!

Le mogli parlano amabilmente, i bimbi giocano e noi cominciamo ad accusare le tre bottiglie, i cosciotti del Gran Sasso……ed il possesso palla di Ibra, Boa e compagnia bella.

Poi, all’improvviso, il Gran Cru si ricorda che proviene da vigne vecchie 60 anni e caccia gli attributi. Gran corpo con tannino morbidi e piacevoli ma anche mineralità e sapidità. Prende il sopravvento sul Gran Sasso, così come il Milan sull Inter……

Si soffre…. Da abruzzese non posso permettere di perdere due confronti diretti ed allora prendo Nero Estremo di Sarawak da vecchie piante; due “girate” al tritapepe e sento effluvi piacevoli di spezia che esaltano il delicato cosciotto…. chiudo la partita: Gran Sasso 1, Grand Cru 0. Nello stesso istante Il Principe Diego Armando Milito toglie la ragnatela tra il palo e la rete del Meazza. Altro 1 a 0.

Si gode.

In realtà si soffre.

A questo punto ci vuole un grande catenaccio: basta mangiare, ci concentriamo sul vino perchè il Derby ha ritmi severi, con il Milan all arrembaggio e noi in difesa…. Del Borgogna rimane la bottiglia vuota. Peccato! Non capita spesso di bere così “Terroir”…..

Di corsa vado in cantina e scelgo un vino “incazzato” che può reggere la tensione: Brunate 2001 Enzo Boglietti. La partita è tesa come i tannini del Nebbiolo. La difesa tiene, il langarolo oleva di viole appassite e tartufi neri mentre Julio Cesar volava all incrocio a togliere un tiro milanista. Gli ultimi minuti sono da batticuore, come la complessità del Barolo: corpo pieno ed etereo e con eleganti ritorni di viole appassite amalgamati ai primi mex di milanisti che implorano chissà cosa…. Noi tiriamo dritto: il langarolo è inversamente proporzionale alla nostra difesa: trama tannica di impressionante dolcezza contrapposta a Maicon & Co. duri e ruvidi…

Aspettiamo il triplice fischio con l’ultimo sorso di nettare setoso ed inebriante.

Ad un certo punto sparisce il mondo che ci circonda: finisce tutto: Derby,  Brunate e Gran Sasso. Una serata epica.

C’è posto per mex ai milanisti  e farci due sorsi di arabica di Gianni Frasi: Indian Chickmagalùr Karnataka, raccolta a 1100 metri nel villaggio di Magalùr. Lavato due volte a mano.

Finale degno di una grande serata con un grande amico.

Qualcuno vuole provare a descrivere il derby Roma-Lazio in attesa di sapere se Milan-Napoli si giocherà?

 

(Luca Panunzio)

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