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Vini Naturali a Roma 2012. I 20 migliori vini da degustare in diretta

Vini naturali (artigianali, biologici, biodinamici) da degustare alla manifestazione Vini Naturali a Roma 2012 a via della Conciliazione
domenica, 19 Febbraio 2012 di

Vini naturali. Anche quest’anno Tiziana Gallo ha offerto l’opportunità di incontrare la maggior parte dei produttori di questa categoria vini (e con essi biologici, biodinamici e non solo) e soprattutto di degustarne i prodotti. Rappresentate praticamente tutte le regioni d’Italia, con proposte a volte decisamente eccellenti quanto poco conosciute, la manifestazione Vini Naturali a Roma ormai è diventata punto di riferimento e di confronto per appassionati e addetti ai lavori di questo settore nella cornice sempre suggestiva di Via della Conciliazione e di Piazza San Pietro.

Infatti, l’attenzione dimostrata dal pubblico sia questa volta sia negli anni precedenti è di tutto rispetto: a metà del pomeriggio di sabato tutte le sale erano affollate e gli ospiti continuavano ad arrivare, segno di curiosità ma anche di passione e riconoscimento per una realtà in crescita qualitativa e quantitativa. Oltre 50 produttori con almeno 200 diversi vini hanno disegnato un ritratto “bioenologico” dell’Italia vinicola veramente interessante e a volte insospettato, come si vedrà dalle segnalazioni esito dei nostri assaggi.

C’è una sorta di gusto ritrovato nel “ fil rouge” che accomuna le scelte produttive e di vinificazione degli attori che hanno proposto le loro realizzazioni: una piccola “recherche” del vino che porta i più adulti fra noi a ricordare il gusto dei vini prodotti dai nostri nonni che sicuramente non disponevano dei grandi mezzi tecnologici di oggi ma avevano una grande capacità di cogliere i frutti della vigna, seppure per soddisfare bisogni primari piuttosto che sollecitare il gusto con sapori diversi e sorprendenti. Ma la sorpresa più grande, almeno per noi, è stata di scoprire che moltissimi tra i produttori, e in particolare quelli più audaci e intriganti, sono giovani e giovanissimi, chiaro indicatore della volontà di proporre all’assaggio nuove interpretazioni di vitigni conosciuti e consolidati: nebbiolo, corvina, sauvignon, sangiovese, syrah,malvasia, fiano, primitivo, nerello, carricante, cannonau, spesso con abiti nuovi e aromi tipici, riconoscibili ma non enfatizzati. Ne riportiamo alcuni esempi che sono veramente una gioia per il palato.

E pazienza se a volte l’eccessiva naturalità del vino, vale a dire ad esempio l’assenza o quasi di anidride solforosa, può indurire il primo impatto coi vini e far alzare il sopracciglio: tempo qualche minuto e il quadro gustativo si ricompone e trova il suo equilibrio, rendendo gradevoli anche piccole imperfezioni, purchè non degradino nella difettosità.  Ma fortunatamente, negli anni, la selezione dei vini naturali posti alla nostra attenzione, è migliorata enormemente, al punto che è molto più difficile trovare vini “difettati” secondo i parametri organolettici classici .

Ma passiamo ai vini e scopriamo insieme i piccoli grandi pregi della degustazione.

I migliori vini naturali

      1. Arpepe (Lombardia – Valtellina) – Rocce Rosse 2001– Leggera nota di sottobosco, mineralità e sentori fumè, frutti di bosco e speziatura, fanno di questo vino quasi un danzatore abilissimo. 4 scatti e 1 secchio
      2. Arpepe (Lombardia Valtellina) – Ultimi Raggi 2004 – Volutamente un “non sforzato”, nel senso che qui l’appassimento è su pianta e non nel fruttaio; e la differenza si sente: le note di frutta matura sono decisamente poco presenti, ed il vino è giocato tutto su frutto croccante , spezia e bevibilità. 3 scatti e ½ e 1 secchio
      3. Bonavita (Sicilia) – Faro Rosato 2011 –  Il sottotilo potrebbe essere “Non solo Etna”.Giovanni Scarfone, ci ha fatto capire che con i due nerelli (mascalese e cappuccio)  si possono fare grandi vini anche nel messinese.  E perché no , anche con il rosato, che oltre alle note tipiche floreali e di rosa, chiude con delicate note di mela deliziosa. 3 scatti e ½ e 1 secchio
      4. Bonavita (Sicilia) – Faro 2006 – Leggera  nota sottobosco, spezia , mineralità, complesso e fresco allo stesso tempo, di grande piacevolezza. 4 scatti e 1 secchio
      5. Camillo Donati (Emilia Romagna) – Sauvignon 2008 – Grande struttura , ma anche tanta freschezza per questo sauvignon dai toni molto minerali e balsamici sul finale, da abbinare con piatti  elaborati.  3 scatti e ½
      6. Castel Noarna (Trentino) – Nosiola 2010 – Finalmente anche la nosiola, viene da dire subito dopo l’assaggio. Mineralità, agrumi e tipico sentore di nocciola anche sul finale, insieme a bevibilità ed eleganza, caratterizzano questo prodotto trentino.  3 scatti e 1 secchio
      7. Ciro Picariello (Campania) – Fiano 2007 – “Questo è un Fiano”  sono state le nostre parole appena finito di deglutire. Note di camino spento e fumè, nocciola e mandorla, fiori secchi e spezia, erbe aromatiche e agrume, insieme a struttura , eleganza e freschezza fanno di questo vino un autentica meraviglia.  4 scatti
      8. Emidio Pepe (Abruzzo) – Montepulciano 2000 – Leggera nota di sottobosco, note eteree e fruttate, pepe e piccola nota selvaggia, tannino perfetto e tanta polpa, acidità ed armonia fanno di questo vino un esemplare di riferimento per il Montepulciano, realizzato, non a caso , da uno dei padri del Montepulciano d’Abruzzo. 4 scatti
      9. Maso Furli (Trentino) – Sauvignon 2010  –  Fermentato per il 50% in botte grande e per il 50% in acciaio, si presenta “pietroso” e balsamico, con tanta materia corredata da acidità e profondità di beva,  nonostante una perdonabile leggera nota alcolica . 3 scatti
      10. Monte Dall’Ora (Veneto) – Valpolicella 2011 –  Azienda con storia recente, ci ha conquistato con i suoi vini. Il Valpolicella base anteprima 2011 ha delle note di prugna fragrante e finale speziato, con bevibilità altissima. 3 scatti e 1 secchio
      11. Monte Dall’Ora (Veneto) – Amarone Riserva Stropa 2004 – Minerale, speziato , con note di frutta secca e frutti di bosco, non ci fa percepire nessun sentore pesante di appassimento, ma tutt’altro. Freschezza ed eleganza, insieme ovviamente a tanta polpa. 4 scatti
      12. Morella (Puglia) – Fiano Mezzogiorno 2010 – Un fiano importato dalla Campania ed impiantato in Puglia con risultati veramente sorprendenti; mineralità , grande struttura, nota fumè e di camino spento e nocciola sul finale, con grande impatto olfattivo e gustativo. 3 scatti e ½
      13. Morella (Puglia) – Primitivo La Vecchia Signora 2007 – Realizzato da una singola vigna. Note salmastre e iodate, liquirizia e tabacco. Avvolgente e profondo. Tanta polpa ma molto elegante. 4 scatti
      14. Pievalta (Marche) – Verdicchio Pievalta 2010

        Un Verdicchio molto tipico con note di mallo di noce, pesca ed un finale balsamico. 3 scatti e ½ e 1 secchio

      15. Poderi Sanguineto (Toscana) – Rosso di Montepulciano 2010 – Dora e Patrizia, due signore energiche e determinate hanno dato vita ad una serie di vini d’autore.  Grande eleganza per il loro vino base , fruttato e speziato, elegante e , vivaddio, di grande bevibilità . 3 scatti e 1 secchio
      16. Poderi Sanguineto (Toscana) – Nobile di Montepulciano Riserva 2007 – Mineralità , cuoio, tabacco , grande tannino, complessità ed eleganza. Finale speziato e di lampone. 4 scatti
      17. Stefano Amerighi (Toscana) – Syrah 2009 – Un depliant in francese sul tavolo, in realtà posto là per errore, è stato un presagio di un Syrah che evoca fortemente il Rodano. Pepe e grafite in primo piano , beva profonda e avvolgente, frutti di bosco e prugna. Grande eleganza. Complimenti a questo ragazzo per aver creduto nel progetto. 3 scatti e 1/2
      18. Stefano Amerighi (Toscana) – Syrah Riserva 2008 –  Spezie e pepe in primo piano. Grande struttura , pieno e con tannino perfetto. Persistente e di enorme equilibrio. 4 scatti
      19. Val Cerasa (Sicilia – Etna) – Etna Bianco 2009 -. Con uve carricante al 100%, e grande nota vulcanica di cenere e grafite, stupisce per profondità di beva e persistenza con note finali di frutta secca e spezie.  3 scatti e ½
      20. Zidarich (Friuli – Carso Triestino)  – Prulke 2009 – Benjamin Zidarich, uno tra i maggiori interpreti della Vitovska, vitigno autoctono del Carso, ha dato vita ad un vino capolavoro, realizzato con 60 % Sauvignon, 20 %Vitovska e 20 % Malvasia, 2 anni di affinamento in botte grande. L’ingresso è in bocca è in punta di piedi, ma dopo un attimo il vino conquista tutto il palato e ci regala una grande armonia , con note minerali ed agrumate, e con struttura ed eleganza. 4 scatti

 

(Maurizio Valeriani e Carlo Bertilaccio)