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Al bando la zuppa di pinne di squalo. Spending review anche a Pechino

La Cina cede alle pressioni degli animalisti e mette al bando la (costosissima) zuppa di pinne di squalo dai banchetti ufficiali
sabato, 07 Luglio 2012 di

svinando

Via la  zuppa di pinne di squalo nei banchetti ufficiali cinesi. Pechino non fa più orecchie da mercante e cede alle proteste degli ambientalisti e degli animalisti, da tempo sul piede di guerra contro la pratica del finning che consiste nel tagliare le pinne agli squali vivi e poi rigettarli in mare dove muoiono per asfissia. Non un nuovo corso politico, ma solo una tenue operazione di restyling per la quale i funzionari cinesi avranno, per giunta, tre anni di tempo per adeguarsi.

Gradualità presto spiegata: la zuppa di pinna di squalo è una delle pietanze più prelibate e “identitarie” di questo paese, un po’come chiedere ai francesi di mettere al bando il foie gras.

Operazione di spending review, anche, visto che questa zuppa ottenuta con grande dispendio di pescecani è anche molto costosa e si vede che anche dalle loro parti è tempo di tagli alla spesa pubblica.

[Fonte e foto: panorama.it]