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Polpettica. Guida alle possibili polpette, al sugo e di carne comprese

lunedì, 29 Ottobre 2012 di

svinando

Polpette, le chiedete al ristorante? Forse no, perché è uno dei piatti più casalinghi e rassicuranti con cui siamo cresciuti e difficilmente li cerchiamo fuori dalle mura di casa. Ma Antonella Rossi, Raffaella Fortunato e Giustino Catalano in collaborazione con Slow Food hanno messo in scena una verticale di polpette dal titolo quasi eroico: Polpettica. Scenario, il ristorante Napoli Mia.

Abbiamo imparato che le polpette si possono facilmente suddividere in

  1. Polpette di carne. Cioè le vere polpette. Al sugo, con i pinoli, dense e cremose. Alla maniera napoletana antica accompagnate dai friarielli che voi colpevolmente pensate possano essere abbinati solo con le salsicce.
  2. Polpette vegetali. Perché rifuggite la carne e vi piace il sapore della terra. Non potete non pensare alle polpette di melanzane che vanno giù come le caramelle e vi riportano alla parmigiana, ma prêt-à-manger. Poi potreste provare a fare le polpette di cavolo e mortadella su riduzione di papaccelle (peperoni che compongono l’insalata di rinforzo tradizionale delle feste natalizie).
  3. Polpette di pesce. Le alici le potete indorare e friggere, ma le potete rendere una biglia golosa. L’applicazione killer per appassionare anche i frugoletti più recalcitranti e annullare il rischio spina. Ai più grandi piacerà la caponatina di accompagnamento. Oppure pesce bandiera, rivitalizzato nelle preferenze dei gastronauti 2.0 dall’invito a utilizzare altri pesci meno conosciuti (e il bandiera non lo è più).
  4. Polpette di pane. Per antonomasia non può che essere quello di Matera, da forno antico con scaglie di formaggio (e qui si potrebbe aprire ampio dibattito sulla maggiore o minore incisività di un parmigiano rispetto a un pecorino).
  5. Polpette esotiche. Come le kibbè nayè libanesi, crude, con spezie e pinoli: una tartare di polpetta. E la versione alla griglia, Akras al Kibbé al–maswiyya, servita con semi di melograno e salsa allo yogurt. O Kerala Cutlet, dell’India, di verdura, piccanti con chili.

E voi, prima di entusiasmarvi e dichiarare che l’estensore di questo post  è proprio ‘na purpetta, siete per l’uso dell’aglio o avete qualche trucco e diavoleria per fare la polpetta più bella che ci sia (molto di più delle superstar polpette al sugo che tutti vogliono cucinare)?

[Immagini: Luciano Furia]