mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Milano low cost. La Cucina del Toro è affidabile in zona Cordusio

venerdì, 09 Novembre 2012 di

svinando

A un anno di distanza dall’ultima visita, eccomi di ritorno alla Cucina del Toro in occasione di un piacevole pranzo con un mio caro compagno di merende. Sita in via Camperio, quindi zona centralissima di Milano, a due passi dalle piazze Cairoli e Cordusio, la Cucina del Toro rappresenta per molti un approdo sicuro per un pranzo di lavoro o di piacere. Proposta interessante per il pranzo con una serie di piatti da scegliere dalla lavagna che possono essere inseriti in un menu a prezzo fisso così pensato: un piatto più dolce, acqua e caffé a 17 euro, due piatti più acqua e caffé a 23 euro. Disponibile anche il menu della sera con antipasti che vanno da 9 a 12 euro, primi da 9 a 12 euro, secondi da 12 a 18 euro, dolci da 6 a 8 euro, coperto 2 euro.

Carta dei vini piuttosto contenuta con etichette entry level semplici ma in alcuni casi azzeccate.

Sala interna divisa in tre, entrata con bancone, sala principale con due ampi tavoli e tavolini per due stile bistrot quindi molto ravvicinati, ciò a discapito della totale privacy se con la vostra fidanzata, quasi esperienza divertente se con amici (nel caso in cui la vostra dirimpettaia si sbalordisca all’arrivo di una battuta di manzo CRUDA, ma va?), ultima saletta più riservata.

 

Ci viene servito del pane: buono quello rustico e pericolossima per la linea la focaccia, ben unta, morbida e golosa. Per bagnare le fauci scegliamo un Pinot Nero ’11 Tramin (18 euro). Vino dalla semplice fattura, è molto giovane e non offre grandi profumi ma si lascia degustare in pace.

Si comincia con il Baccalà mantecato su zuppetta di pomodoro verde (12 euro). Ben realizzate le due quenelle di baccalà alle quali però la zuppetta non dà una grande mano per elevarne il gusto, piatto gradevole ma niente più.

Paté di fegatelli freschi con crostini (10 euro). Ben equilibrato e cremoso il paté, con le scaglie di sale Maldon che regalano interessanti picchi sapidi e croccanti, buono il pan brioche anche se il rustico pane del cestino credo che avrebbe regalato maggiori emozioni pur rimanendo nella più stretta tradizione.

Trippa brasata alla vernaccia e gremolata (14 euro). Rivisitazione della ricetta classica con ottima morbidezza anche delle parti normalmente più coriacee come il rumine ed il reticolo, ottima profumazione di erbe aromatiche, su tutte il rosmarino. Una versione diversa rispetto a quella che sono abituato a consumare, effetto sorpresa.

Guancia all’olio con verdure (16 euro). Cottura a bassa temperatura e brasatura? Sembrerebbe di sì. E’ stata ottenuta una discreta, non eccezionale, morbidezza delle carni arricchita da un buon abbinamento con lo spinacino saltato che completa il boccone, manca però la golosità delle ricette classiche con salsa può corposa e meglio tirata.

Torta di mele rovesciata (8 euro). Buona la consistenza della pasta, non particolarmente dolce, quasi con un fondo sapido, interessante la consistenza delle mele, polpose e ben saporite, peccato per il trattamento “Savonarola” che l’ha rovinata sia all’occhio che al palato, la nota amara della bruciatura si sentiva.

Torta del giorno: frolla con crema di mandorle e ananas (6 euro). Anche in questo caso buona la pasta, morbida la crema di mandorle e buona l’acidità data dall’ananas, un dolce non travolgente ma degna chiusura del nostro pasto (forse più adatto ad una merenda).

Ho trovato questo locale come lo avevo lasciato, buona idea di base, una carta sfiziosa che strizza l’occhio alla tradizione ma con quello sprint che ad alcuni piatti manca, forse a causa di condimenti alleggeriti, insomma la mia vena gourmand è stata soddisfatta solo in parte. In pieno centro comunque un’alternativa da tenere ben presente.

Cucina del Toro. Via Camperio, 15. 20123 Milano. Tel. +39 02 875107