mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Miracolo a Milano/41. Trattoria Mirta, chiocciola Slow Food

martedì, 15 Gennaio 2013 di

Ucciderò Totò. Così, semplicemente. Perché? Perché se uno va a cena alla Trattoria Mirta con la sua amica Patrizia (una compagna di scuola, delle medie…) e si porta finalmente la macchina fotografica in grado di fare foto decenti, e le fa, all’incirca 150, e non usa per una volta il vecchio iPhone, e arriva a casa e scopre che un Totò a caso ha preso la memory card per metterla nella sua vecchia macchinetta, beh, un totòcidio ci sta tutto, no?

Molto bella, molto piacevole, molto gustosa, la serata alla trattoria Mirta. È un locale di cui si parla già da un po’ – e bene, sia a livello di voci e di amici, che di guide. Non molto grande, arredamento sobrio, spazi fra i tavolini, tanta gente, ma atmosfera tranquilla e rilassata; Cristina (la proprietaria, milanese) sorridente e disponibile, comparsate del cuoco Juan Lema (passato di qui proveniente dall’Uruguay e fermatosi – esperienze a Le Vigne, il Pont de Ferr ed i Fauni di Segrate; sposato con Cristina; Mirta è sua madre), anche lui disponibile a raccontare – ma direi che i piatti parlano – e molto bene – da soli.

trattoria mirta cristina juan lema

Trattoria sì, ma anche cucina creativa, con equilibrio, con molto gusto. Attenzione alle materie prime – per dire, Presidi Slow Food, Azienda Agricola Boscasso, selezione dei vini affidata a Spazio Scarpitti (Mirta aderisce al progetto Cuochi dell’Alleanza, una rete solidale voluta da Slow Food: i cuochi che ne fanno parte uniscono il piacere di realizzare grandi piatti alla responsabilità verso coloro che producono le materie prime), pasta pane dolci fatti in casa (in trattoria…) – ai sapori, a una certa leggerezza.

Mangiato, bene – citando a caso, visto che non ho le foto (compresa quella del menu…) a sostenere una memoria ormai andata: una mille foglie di fette di pane tostate ed irrorate d’olio evo alternate a una mousse di ceci con patè d’olive nere; uovo poché su scalogni stufati e cremina di capperi di Pantelleria (circa – ma ottimo… notato questo ritorno dell’uovo in sé nei menu più o meno elaborati?); terrina di verdure con formaggio (non ricordo quale… visto?), le verdure a cottura separata e breve e poi passate in acqua e ghiaccio per fermare cottura e fissare i colori e soprattutto i sapori; una specie di polpetta-mousse di carne di cavallo, ottima; terrina al cioccolato con lamponi e miele; una mousse di marron glacé meravigliosa e una crema di nocciole e purea di cachi (o era una mousse di cachi e marronglacé e crema di nocciole glacé e purea di mousse?). Con una bottiglia di Aglianico del Vulture Portale Adduca Casa Maschito (18 €; portata a casa in quanto non finita…), 105,50 €.

Purtroppo il menu serale cambia mi sembra ogni decina di giorni: devo tornare a verificare cosa ci sarà di nuovo, e portare la macchina fotografica, la memory card, e per sicurezza anche Totò…

Trattoria Mirta. Piazza San Materno, 12. Milano. Tel. +39 02.91180496

[Immagini: Isabella Lombardo]

 

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.