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Nuove aperture a Roma. Spazio, La Dispensa, La Ciambella, Moma pizzeria

mercoledì, 27 Febbraio 2013 di

svinando

C’è crisi, i ristoranti sono pieni o si va tutti in pizzeria? Stando al voto democratico delle elezioni italiane non c’è differenza. E’ vero tutto. A Roma continuano le aperture più o meno gourmet di nuovi locali e potrebbe essere segnale di ulteriore risveglio.

Spazio Borgo Angelico Roma

A Borgo Angelico sta uscendo dalla fase di rodaggio la nuova avventura di Federico Valicenti, che dopo la parentesi tormentata al Red dell’Auditorium, è ora di stanza a Spazio, spin off del progetto Officina Biologica di Claudio Pappalardo, Giacinto Palmirini e Fabio D’Ambrosio in un’intera palazzina liberty a Borgo Angelico a un passo da San Pietro. Come altre aperture nella Capitale, anche in questo caso siamo di fronte a una superficie importante, 450 metri quadri su 3 piani, e alla multifunzionalità. Al piano terra c’è la pizzeria biologica e gli aperitivi;  al balcone sono disponibili taglieri di formaggi e salumi, birreria artigianale, enoteca biologica; la piazza ospita il ristorante mentre il piano cucina ed il terrazzo presto diventeranno rispettivamente scuola di cucina e giardino bar. Anche in questo caso, il vero mantra del long time è pienamente rispettato: apertura 7 giorni su 7 dalle 10 alle 22 per conquistare un pubblico trasversale.

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Altro grande incrocio di flussi turistici è il Pantheon. Qui ha aperto da una settimana La Ciambella, nella viuzza che collega Torre Argentina a uno dei simboli della Capitale (via dell’Arco della Ciambella, tel. +39 06.6832930) con un’idea multifunzione e un long time ancora più esteso. Al grido di chiusi mai, l’offerta del general manager Roberto Bertipaglia è davvero articolata con la latteria dalle 7 alle 24 che ha in calendario colazione 7,30 – 11,30, pagnottelle e pizza ripiena dalle 12 in poi, sala tè e cocktail con aperitivo romano nella fascia 18,30 – 20,30 e poi asporto, buffet, brunch a costi contenuti (12 e 14,50 €). Ispirazione anni ’50 per gli ambienti, cucina a vista, forno napoletano a gas per la ormai insostituibile pizzeria e la prossima apertura degli spazi sottostanti nelle antiche terme di Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, le più antiche di Roma. E al piano superiore c’è l’albergo 4 stelle Le Clarisse della stessa proprietà internazionale.

Splendor-Dispensa-ph-Livia-Mucchi

Diventa più grande un altro spazio multifunzionale e ad apertura continuata in zona Prati. A due passi dal Palazzaccio della Corte di Cassazione, Splendor Partenopes, il locale da 300 coperti che strizza l’occhio alle tradizioni culinarie partenopee guarda ai locali parigini e londinesi non solo nella decorazione di interni ma anche nel concept, aumenta la già ampia offerta. Al piano – 1 apre La Dispensa, il nuovo spazio dedicato agli eventi che i clienti potranno scegliere per cene informali, pranzi d’ufficio, presentazioni. Un bar su ruote per variare l’assetto, i soffitti a volta e gli scaffali sono la nota distintiva dello spazio in cui si potranno mangiare dalla pizza ai dolci napoletani, sfogliatella e pastiera, per cui lo Splendor è diventato noto dall’apertura.

moma pizzeria roma

Infine, una pizzeria. Moma è la nuova apertura in una zona che potremo definire “vocata” e cioè Tuscolana. Non molto lontano da Sforno di Re Stefano Callegari, i fratelli Franco e Gastone Pierini, noti alle cronache gastronomiche per La Bouvette e Moma Ristorante vicino Piazza Barberini e per La Fattoria sulla Flaminia, hanno messo su un’offerta che si discosta da quella napoletana. Sforno? Grande rispetto, abbiamo appositamente deciso di non proporre una pizza di stile napoletano, ma una via di mezzo, per essere semmai complementari e non in concorrenza”. Un’ibridazione che è un po’ la cifra di molte pizzerie romane combattute tra la scrocchiarella e la morbidezza-cornicione alto che al Moma ripropongono incrociando un altro dei miti della ristorazione capitolina, il supplizio di Arcangelo Dandini. Il melting pot alla romana insomma dovrebbe essere assicurato anche da altre presemza a “km0” come la Bottega Liberati del santone della carne Roberto Liberati.

[Link: gamberorosso.it. Immagini: Livia Mucchi, Jacopo Brogioni]