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Junk food senza tempo. Le chips compiono 160 anni

lunedì, 03 Giugno 2013 di

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160 e non li dimostrano. Sono gli anni delle chips, uno dei simboli dell’American way.

E’ il 1853 quando dalla cucina del Moon’s Lake House, ristorante di lusso di Saratoga Spring, a New York,  escono per la prima volta quei sottili e croccanti dischi di patate che hanno smesso di essere sinonimo di junk food da quando sono state sdoganate dagli chef. Nate per caso ma sarebbe più corretto dire per dispetto.

Evoluzione delle patate fritte, introdotte negli Usa alla fine del Settecento, si materializzano quando un cliente le ordina in accompagnamento al suo piatto ma le rimanda indietro lamentandone l’eccessivo spessore. George Crum, un cuoco di origine indiana, contrariato dalla protesta, taglia in fette sottilissime le patate e le frigge.  Piacciono a tal punto da far guadagnare loro l’appellativo di Saratoga Chips oltreché una fama crescente nei ristoranti della zona e di tutta la costa orientale degli Stati Uniti.

Passano 42 anni prima che le chips siano commercializzate “sciolte” nei negozi di alimentari (accade per la prima volta a Cleveland, nell’Ohio, nel 1895) e altri 31 impacchettate in confezioni chiuse. Siamo alla vigilia di un’autentica esplosione di aziende specializzate nella produzione e commercializzazione di chips che all’inizio del terzo millennio fatturavano più di 6 miliardi di dollari l’anno e davano lavoro a più di 65 mila persone.

Sarà per questo che i festeggiamenti per le 150 candeline spente, organizzati 10 anni fa dalla Snack Food Association (SFA) e dalla United States Potato Board (USPB), sono avvenuti in pompa magna spaziando dal contest per la migliore vetrina commemorativa al pranzo di compleanno, dal ricevimento con i membri del Congresso, del Governo e delle aziende di settore a una campagna mediatica sulla storia delle patatine fritte in busta, fino alla conferenza stampa di Saratoga Springs, proprio là dove il viaggio è cominciato.

[Link: sfa.org]