mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Napoli: 10 trattorie dall’inarrivabile rapporto qualità – prezzo

martedì, 04 Marzo 2014 di

svinando

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Napoli è una città famosa per la pizza. Spendi poco e mangi bene. Ma non è vero. Nel senso che puoi mangiare molto altro, oltre la pizza, e spendere poco. Come accade a Milano, Roma o Torino.

Ecco allopra 10 piatti imperdibili per qualità e prezzo che sono la bandiera di altrettante trattorie in città per andare anche oltre il mitico ragù (di cui avete la ricetta).

1. Vini e cucina dalle Sorelle

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Il gattò di patate, meraviglioso piatto ricco (più ci metti, più ci trovi) lo mangiate qui. La ricetta delle sorelle Spoleto, eredi di cinque generazioni di mescite e poi Vini e Cucina all’Arenaccia è quella originale. Patate rosse (quelle vecchie), fiordilatte, salame napoletano, uova, sale, pepe, latte, parmigiano e pecorino grattugiati, pane grattugiato di casa (non quello delle bustine). Il risultato è un miracolo soffice, saporito, fumante che soddisfa l’anima e la pancia. Qui tutta la cucina napoletana è al top.

Il gattò vi costa 6 €. Se scegliete invece menu di mare (antipasto, primo e secondo) spendete 37 € godendo di freschissima insalata di mare, spaghetti a vongole veraci, pesce spada e tre gamberoni alla griglia.

Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica. Via Benedetto Cairoli, 1 (angolo Piazza Poderico – Arenaccia). Napoli. Tel. +39 081. 45 47 57 

2. Osteria della Mattonella

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La Genovese di Antonietta è famosa in tutta la città: la prepara al massimo due volte la settimana, versando lacrime per pelare chili di cipolle. Voi le versate dopoaverla assaggiata mentre vi commuovete alla vista delle famose ‘riggiòle’ napoletane. L’osteria esiste dagli anni ’50 ed è stata rilevata dalla famiglia Marangio all’inizio degli anni ’70. In cucina c’è Antonietta Imperatrice, nata in Via Speranzella, nel cuore dei quartieri spagnoli.

Per la genovese spendete 6 €. Per un pranzo di terra o di mare, dall’antipasto al dolce  all’insegna della pura tradizione, spendete  25 o 30 €.

Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica sera. Via G. Nicotera 13.Napoli. Tel. +39 081. 416541 

3. Osteria da Teresa dal 1913

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Le polpette al sugo si possono preparare in vari modi: fritte in bianco o al sugo, meglio se ragù. Quelle più buone di Napoli si mangiano a via Kerbaker, al Vomero, da Teresa, centenaria osteria a conduzione familiare della famiglia Sorvino. Qui le polpette sono prima fritte e poi calate nel sugo. C’è sempre la fila fuori la piccola trattoria per assicurarsi una porzione di polpette seguita da doverosa ‘scarpetta’.

Il prezzo? 4 €. Un pranzo di terra o di mare  (con stocco o alici) vi costa, incluso il vino, 12 €, 14 con il dolce.

Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica. Via  Kerbaker, 58. Napoli. Tel. +39 081. 5567070  

4. Trattoria da Emilio

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Quartiere popolare, Fuorigrotta. Qui dal 1959 c’è la trattoria che Domenico gestisce insieme alla moglie Tania. Pochi tavoli e tutti, ma proprio tutti, i must della cucina napoletana verace. Io mi sono fatta tentare dagli ziti lardiati. Ingredienti semplici: lardo, pomodori, olio, pecorino, aglio o cipolla (ci sono due scuole di pensiero) e basilico fresco.

Un piatto, 3 €! Per  un pasto completo a base di piatti di terra qui c’è il prezzo fisso imbattibile (primo, secondo, contorno, quartino di vino e mezza minerale) a € 7,50 €. Se scegliete il mare: 15 €.

 Aperto a pranzo e cena. Chiuso il sabato. Via Lepanto 45 (Fuorigrotta). Napoli. Tel. +39 081. 2394560. +39 338.1193919 

5. Il Porto dei Sapori

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Quattro generazioni in cucina, il nome è cambiato negli anni, tutti a Napoli lo conoscono come Don Antonio, il papà di Biagio e Giovanni, attuali ‘osti’ di questo ‘porto di mare’ che accoglie tutti già dalle 11 del mattino e sino a pomeriggio inoltrato. Cucina napoletana al completo, anche di terra, ma il gigantesco calamaro alla brace è un mito. Cotto a puntino, condito con ‘miscela’ segreta di Giovanni, è calloso, saporito e, cosa rara, pure digeribile.

Il calamaro costa 8 € e difficilmente riuscirete a mangiare altro. Menu di terra: 15 €, vino della casa e dessert incluso. Menu di mare: 20 € sempre con vino e dessert.

Aperto a pranzo. Chiuso la domenica. Molo Immacolatella Vecchia (all’interno del porto – varco Duomo). Napoli. Tel. +39 331. 7349710. 

6. La Campagnola

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Nel cuore dei decumani La Campagnola  è in via Tribunali da quasi 70 anni, sosta strategica per visitare il centro storico di Napoli. Qui, oltre a tutti i must della cucina verace, scegliete un piatto della cucina “degli avanzi”: le ‘manfredi’ con ragù e ricotta. Un antico formato di pasta ondulata ai margini, di origine pugliese, della città di Manfredonia. Ragù della domenica ben caldo, da amalgamare con ricotta e parmigiano. E da finire con scarpetta.

‘E mmanfrede ‘rraù e ricotta costano 4 €. Menu di terra (dall’antipasto al dolce, caffè incluso): 20 €. Menu di mare: 22 €.

Aperto a pranzo e cena. Chiuso domenica, lunedì a cena e martedì. Via Tribunali  47. Napoli. Tel. +39 081.459034 

7.  Totò, Eduardo e pasta e fagioli

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A Corso Vittorio Emanuele, altezza Piazza Mazzini, da oltre 50 anni, c’è la trattoria di Mario Bianchini, con bellissimo terrazzo e panorama mozzafiato sul golfo di Napoli. Atmosfera casalinga e tanti piatti ‘espresso’ come i bucatini ‘o scarpariello. Pasto molto veloce da prepararsi per i calzolai (gli “scarpari”, da qui il nome “scarpariello”) nella zona dei Quartieri Spagnoli dove c’era un pullulare di fabbriche di scarpe a conduzione familiare. Bucatini, pomodorini freschi, strutto, parmigiano e pecorino, olio, aglio, peperoncino a piacere, basilico e prezzemolo. La scarpetta con il pane che arriva da Frattamaggiore è la fine del mondo.

‘O scarpariello vi costa 3,50 €. Menu completo di terra: 18 €. Con 20 € ordinate baccalà. Pranzo light con baccalà, insalata e un bicchiere di vino a 10 €.

Aperto a pranzo e cena. Chiuso il lunedì. Corso Vittorio Emanuele 514. Napoli. Tel. +39 081.564 2623 

8. La Cantina di Via Sapienza

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La parmigiana di melanzane è un fatto serio. Piatto jolly da mangiare tiepido o freddo in tutti i momenti della giornata, come primo, contorno o in mezzo al pane ( ‘a marenna napoletana). Secondo Raffaele Bracale, studioso della napoletanità,  la parmigiana non ha origini nel sud Italia, ma nella città del Ducato di Parma da dove nel 1731 emigrò verso il Regno di Napoli e lì prese stabile dimora. La parmigiana più buona si mangia in Via Sapienza, alle spalle del Vecchio policlinico. La cantina ha oltre cent’anni, genuinità e sapore garantiti.

Con 3 € vi assicurate una fetta di paradiso accompagnata da magnifico pane ‘cafone’napoletano doc. Menu a base di piatti di terra (dal primo al dolce con vino della casa) 20 €. Menu di mare: 25 €.

Aperto a pranzo. Chiuso la domenica. Via Sapienza 40. Napoli. Tel. +39 081.459078

9. Cucina tipica da Vittorio

stoccafisso

Siamo ai confini dei quartieri Bagnoli e Fuorigrotta. Qui da oltre cinquant’anni c’è Vittorio Correale, esile cuoco ‘equilibrista’ (la sua cucina non arriva a 3 mq) che fa miracoli soprattutto il venerdì. Prepara lo stocco, o meglio il coronello in bianco con le olive. Alto circa dieci centimetri, condito con ottimo olio e olive nostrane è il migliore di Napoli. Lo mangiate fianco a fianco con sconosciuti (qui non ci sono posti assegnati), ma la bontà del cibo,  l’atmosfera familiare e l’esiguità del prezzo, valgono il viaggio.

Per lo stocco  spendete 7 €. Il menu completo di terra e mare (senza distinzione) con antipasto e bevande: 22 €. Il segreto? La fatica, la spesa oculata e la conduzione rigorosamente familiare.

Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica. Via Diocleziano, 67 (Fuorigrotta). Napoli. Tel. +39 081.7626129

10. Vini e Cucina dal 1913

alici fritte

La famiglia Liguori cominciò con poco: pasta e fagioli, alici e baccalà fritti. Durante la festa di Piedigrotta (ormai scomparsa) Salvatore Liguori metteva una grossa pentola colma d’olio per friggere le alici sul marciapiede  e vendeva i cd. ‘cuppetielli sale e pepe’ per i quali la gente impazziva. Oggi quelle alici sono le migliori di tutta Napoli. Pulite ogni giorno freschissime da mamma Luisa che poi le frigge nelle padelle nere di una volta (oggi introvabili).

Un abbondante  piatto di alici fritte dal sapore inimitabile 3,50 €. Un pranzo a base di piatti di terra (incluso il vino) : 10 €. Pesce (si preparano soltanto alici, spaghetti a vongole, frittura di paranza o gamberi e calamari, insalata di polipo): 15 €.

 Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica sera. Via Piedigrotta 56. Napoli. Tel. +39 081.667923

guida trattorie Napoli Giulia Cannada Bartoli

C’è un libro che racconta le trattorie e lo vedete qui sopra.

[Immagini di copertina: Luciano Furia. Immagini: Vincenzo Pagano, Scatti di Gusto, Giulia Cannada Bartoli]