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Amarone, cioè la prima regola per vendere vino italiano in Russia

mercoledì, 09 Aprile 2014 di

svinando

amarone rocca sveva

Non bevevo l’Amarone da un po’. Preferisco altre tipologie di vini rossi, Brunello di Montalcino e Barolo, ovviamente dopo le bollicine rosé. Però  sono stata invitata ad una verticale di Amarone di Rocca Sveva e ho pensato di rinfrescarmi la memoria.

Mentre mi avvio alla saletta degustazioni ho ricordato che l’Amarone è uno dei vini più amati dai russi, se non addirittura il più amato. Mi sono sentita chiamata in causa (sono moscovita nata a due passi dalla Piazza Rossa).

Degustiamo 5 annate: 2006, 2004, 2003, 2001 e una riserva del 2000.

Dopo aver portato al naso il primo bicchiere, ho ricordato: vino fruttato, con sentori accentuati di marmellate e confetture di visciole e di lamponi, delicatamente speziato. Dopo averlo assaggiato, il quadro ha preso forma. Tannini morbidi, acidità non troppo fresca, frutta secca, confettura di frutti rossi, ciliegie.

Tutto tendente al dolce. L’ultimo, la Riserva, ha confermato i miei (fondati) sospetti: 15,5*, pieno, rotondo, con leggere note di affumicatura, di visciole appassite, di datteri e di prugna secca. Decisamente da meditazione, magari con un quadratino di cioccolato fondente (e il camino acceso, ma accadrebbe anche con un Fiano scelto da Giulia Cannada Bartoli, qui in Italia)

L’Amarone non può che essere il vino preferito dai miei connazionali.

Il clima in Russia non permette la viticoltura se non nel sud del Paese (leggasi Crimea dove, però, si fanno in prevalenza i vini spumantizzati, e la costa del Mar Nero). Altrimenti si va nei paesi del Caucaso, precisamente in Georgia, in Abkhazia (separatasi dalla Georgia alcuni anni addietro), l’Armenia.

La stragrande maggioranza dei loro vini tende al dolce a volte sembra di bere il vino (rosso!) da dessert e non da pasto.

Ma a loro piace, e, pare, piace anche ai Russi che hanno sempre apprezzato i vini caucasici. Beh, ammettiamolo, i Russi sono golosi, amano il dolce, e da qui nasce anche la passione per i vini con altro tasso zuccherino. Quindi, i passiti, gli spumanti dolci, e, appunto, l’Amarone. Questione di DNA? Memoria storica? Abitudine? Non so, ma lo scopriremo tra 20-30 anni, con le nuove generazioni.

Io non faccio testo e dico sempre che la mia cicogna ha sbagliato rotta. Non amo il dolce, non bevo i vini da dessert e faccio colazione a bollicine rosé Brut.

Ma forse qualcuno di voi conosce i gusti russi meglio di me. Attendiamo ulteriori specifiche per invadere la Russia con vini buoni come l’Amarone.

Di Giulia Nekorkina

Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.