mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

20 ristoranti dallo strepitoso rapporto qualità prezzo tra Amalfi, Sorrento e Paestum

mercoledì, 16 Aprile 2014 di

svinando

Sorrento

Siete pronti per le vacanze di Pasqua, la gita di Pasquetta, il ponte del 25 aprile e quello del 1 maggio?

Lasciatevi ingolosire dalla possibilità di mettere insieme un cospicuo numero di giorni che quasi vi sembrerà estate.

Se volete abbinare cibo e mare per godere dei primi bagni e del sole in spiaggia avete una meta sicura: la Campania.

Anzi, ne avete più di una. Direi cinque:

  1. Costiera Amalfitana
  2. Costiera Sorrentina
  3. Cilento
  4. Isole del Golfo di Napoli
  5. Aree archeologiche di Pompei, Paestum, Ercolano

Dove fare il pranzo di Pasqua

Paestum

Aprite gli occhi e sì, siete già in paradiso. Ho pensato a voi per darvi qualche consiglio con 20 ristoranti nelle aree a forte richiamo turistico che si segnalano per rapporto qualità prezzo.

Sarà l’occasione giusta per scoprire i caseifici della mozzarella di bufala, i produttori di fiordilatte, assaggiare il vino direttamente in cantina o gustare la migliore pastiera come quella di Pietro Macellaro.

Ma non organizzatevi troppo nei tempi se non quelli necessari alla prenotazione e al rispetto dell’appuntamento con il ristorante.

Altrimenti che vacanza sarebbe?

 

1. Costiera Sorrentina. Eughenes

eughenes

Per mangiare bene bisogna spendere molto o accontentarsi di menù turistici. Niente di più falso. Basta andare a Termini di Massa Lubrense alla trattoria Eughenes. Locale piccolo, in pratica due stanze e un piccolo spazio all’esterno, in cui si serve tradizione pura con la conduzione familiare di Enzo, Gaetano e Alessandra in cucina. Resterete fulminati dagli spaghetti alle zucchine, tra i migliori di tutta la costa anche se non sono gli originali (ma costano molto di meno), e dai ravioli capresi. Strepitosa la pasta e patate con provola da far precedere dall’antipasto della casa a base verdure di stagione e fritturine fatte in casa. Il pesce è quello che arriva ogni giorno dal mercato. Sul lato carne, tagli tradizionali alla brace. E in accompagnamento, parmigiana di melanzane, zucchine alla scapece e peperoni in padella. Non vi fate scappare la torta caprese che potete anche ordinare per portare un ricordo della costiera.

Rapporto qualità prezzo insuperabile. Il sottotitolo di Eughenes, ben nato, è ‘a capa n’è bbona, ossia qui sono fuori di testa per i prezzi bassissimi. Per porzioni decisamente abbondanti il prezzo di un pasto è di 20 € con un vino della casa, 30 € con un vino imbottigliato.

Eughenes. Via Roncato 9. Termini di Massa Lubrense (Napoli). Tel. +39 081.8081989

2. Area archeologica di Paestum. Il Papavero

Spaghettone con seppioline

Sulle strade per raggiungere le spiagge di Santa Maria di Castellabate, Acciaroli, Palinuro e per aggiudicarvi la migliore mozzarella di bufala avete un ristorante che è vicino all’autostrada quasi fosse un autogrill: il Papavero. Ristorante con una stella Michelin di proprietà di un biologo gourmet, Maurizio Somma, e ai fornelli, Fabio Pesticcio. Cucina di territorio elegante e creativa, grande studio delle materie prime e straordinario rapporto qualità con gli imperdibili spaghettoni in versione aglio, olio e peperoncino con seppie e i dolci con fichi del Cilento.

Menù degustazione a 30 € (3 portate più piccola pasticceria) e 40 € (5 portate di pesce o di carne più il dessert)

Il Papavero. Corso Giuseppe Garibaldi, 112. Eboli (Salerno). Tel. +39 0828.330689

3. Costiera Amalfitana. Sorelle Rispoli

genovese ziti spezzati

La costiera amalfitana non è fatta solo di mare, ma anche di piccoli borghi quasi di montagna come Pogerola, frazione di Amalfi. Qui c’è la storica Trattoria delle Sorelle Rispoli aperta dai genitori di Enza e Marina nel 1947.  Il menù varia ogni giorno a seconda del mercato e dell’estro del giorno. Chi viene dalle Sorelle Rispoli, – maglioni bucherellati, capelli a zazzera e vari anelli d’oro alle dita, sa già che assisterà al “teatro” che si svolge tra sala e cucina. I piatti più richiesti: scialatielli fatti in casa con provola e melanzane, o, ai frutti di mare. Indimenticabile la genovese con le candele spezzate, i fritti di mare, calamari e gamberi e le fantastiche alici farcite con provola, indorate e fritte. Divina la parmigiana di melanzane, zucchine alla scapece, peperoni arrostiti, friarielli e broccoli di rapa. I dolci sono fatti in casa: crostate e pastiera accompagnate dal limoncello domestico realizzato a regola d’arte. Tutto in porzioni megagalattiche.

Prezzi: tra i 20 e i 25 € dall’antipasto al dolce (se ci arrivate…)

Trattoria delle Sorelle Rispoli. Via Riulo 3. Pogerola di Amalfi (Salerno). Tel. +39 089.830080

4. Cilento collina. Al Sentiero

cavatielli-gamberetti-asparagi-Agriturismo-Al-Sentiero-Pollica

Al di sopra di Pollica, sui contrafforti che si alzano dal mare verso il Monte Stella, Gabriella Mazziotti ha cambiato il modo di fare ristorazione sulle parti montane tradizionalmente svantaggiate rispetto al mare in termini di flussi turistici. Al suo agriturismo vanno turisti tedeschi e Carlo Petrini che di questa tavola si è innamorato. Gabriella è la responsabile del presidio Slow Food dell’oliva ammaccata e solo un piatto di questa squisitezza vale il viaggio. E poi in periodo di Pasqua c’è il capretto di allevamento domestico, i ravioli con salsa fresca e pungente, gli strepitosi asparagi selvatici che condiscono i cavatielli (pasta tradizionale) insieme ai gamberetti, i formaggi sempre di casa. Ma per arrivare al secondo piatto e al dolce il consiglio è limitarvi alla voce antipasti.

Prezzo: 20 €. B&B con mezza pensione, 60 €

Agriturismo Al Sentiero.  Galdo Cilento (Salerno). Tel. +39 0974.901617

5. Area archeologica di Ercolano. Viva Lo Re

raviolo palamita

A Ercolano, oltre agli scavi e alle meravigliose ville del Miglio d’Oro, la sosta d’obbligo è da Maurizio Focone, patron e chef di Viva Lo Re (il brindisi in uso ai tempi dei Borbone). Qui i prodotti del territorio campano sono esaltati al massimo, cucina tradizionale rivisitata con il gattò di patate al tartufo, il raviolo con la genovese di palamita, il sartù, la scaloppa di pescatrice, il budino al caffè con l’anice. C’è anche un dehors.

Prezzo: 45 € dall’antipasto al dolce, menù degustazione da sei portate a 35 €.

Viva Lo Re. Corso Resina 261. Ercolano (Napoli). Tel. +39 081.7390207

6. Area archeologica di Pompei. Piazzetta Milù

ravioli agnello

Il giovane Cristoforo Trapani ha ingranato subito la marcia giusta nel locale all’ingresso della Costiera Sorrentina, ottima base per una puntata agli scavi archeologici di Pompei da cui non è molto distante. La cucina è rispettosa della materia prima e i piatti affondano le radici nella tradizione senza rinunciare a una rivisitazione fresca e giovanile. Il menu varia con buona frequenza ed è molto ricco nelle proposte. Perdervi tra i primi piatti (sempre consigliatissimi) sarà facile. Assaggiate gli spaghettoni Gerardo di Nola cacio&pepe con i gamberi crudi, ricetta omaggio allo chef Heinz Beck e il paragone dirà tutto su questo ristorante. Oppure chiedete i ravioli belli sodi con ripieno di agnello su fonduta di parmigiano reggiano per restare in tema Pasqua. La carne è un altro must del locale, ma il pesce non difetta.

Prezzi: 25 € menu degustazione a pranzo. 80 € la sera con 7 portate e vino in abbinamento.

Piazzetta Milù. Corso A. De Gasperi, 23. Castellamare di Stabia (Napoli). Tel. + 39 081.8715779

7. Cilento mare. Boccaccio

alici fritte

Sul lungomare di Acciaroli, Antonio Mazzarella detto il Boccaccio ha il suo locale da decenni e da tempo immemorabile è fedele alla cucina di territorio fatta di pochi piatti con il pescato del giorno che elabora Pietro Schiavo. Per sedervi alla sua tavola avete bisogno di molta pazienza perché si prenota il posto in fila ma non il tavolo e a Pasqua e in questi giorni di vacanza l’arrembaggio è assicurato. Sarete ripagati da una frittura e da un tortino di alici senza eguali, da sautè maestosi, da paccheri allo scoglio (o se siete fortunati, lasagna di mare) e da pesce alla griglia che dichiarano subito la freschezza. C’è anche il forno per la pizza e in questo caso scegliete la cilentana con grano saraceno.

Prezzo: 35 €

Boccaccio. Lungomare Via Nicotera. Acciaroli di Pollica (Salerno). Tel. +39 0974.904646

8. Cilento mare. Il Ghiottone

calamaretti

Il Cilento si conferma tra le mete a miglior tasso di convenienza qualità prezzo con il Ghiottone di Maria Rina, storico presidio del territorio.  La cucina di Maria Rina, chef di lungo corso, è leggera, sfrutta il genuino sapore dei prodotti di un’agricoltura sana, di allevamenti tracciabili e soprattutto del fantastico mare. Deliziose le frittelle di fiori di zucca e alici e l’intramontabile ‘panzanella’ e i calamaretti con passatina di fagioli cannellini, scarola stufata e pomodori canditi. Tra i primi, la pasta e patate con il merluzzo; zuppa di cozze datterine e merluzzo con scarole e fagioli, vanno per la maggiore tra i secondi. Tra i dessert: sfogliatina calda alla crema, con frutta fresca e pane di fichi con mousse di ricotta di capra e frutti di bosco. Molto ricca la carta dei vini con il Cilento in prima fila e ottime bottiglie nazionali. 

Pranzo completo circa 45 €.

Il Ghiottone. Via Nazionale, 42, Policastro Bussentino – Frazione di Santa Marina. Tel. 0974 984186 – Cell. 333 1254038.

9. Cilento interno. Locanda Severino

Agnello lucano in tre modi

Vitantonio Lombardo è lo chef e patron della Locanda Severino, stella Michelin al confine tra Vallo di Diano e Lucania. Il suo ristorante è lungo la rotta dei turisti che in auto si muovono da nord a sud. La tradizione è riproposta o rivisitata in maniera intelligente. C’è il pasticcio caggianese, cioè una torta salata farcita con carni e formaggi, la pasta fatta a mano con il sugo di carne. In tema pasquale, carne d’agnello con una crema di aglio, pepe di Sarawak e verdurine al gratin. O l’interpretazione dell’Agnello Lucano in tre modi e l’hamburger d’Agnello Lucano con carciofi croccanti e maionese alle alici di Cetara al fumo di faggio. Siamo ai dessert: mousse di cioccolato bianco su salsa di arance e pistacchi brinati e Torroncino ghiacciato su salsa al cioccolato e gelatina di Strega.

Prezzi menu degustazione: da 3550 €, vini esclusi.

Locanda Severino. Largo Re Galantuomo, 11. 84030 Caggiano (Salerno). Tel. +39 0975 393905

10. Costiera Sorrentina. La Torre

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Il Ristorante La Torre One Fire della famiglia Mazzola serve in tavola i sapori della penisola sorrentina strizzando l’occhio alla vicina Capri. Per preparare i suoi piatti, la regina della cucina, l’instancabile cuoca Maria Aprea, usufruisce di un mercato speciale, quello dei paraggi: il mare per il pesce fresco, i Monti Lattari per i formaggi e latticini vaccini, Gragnano per la pasta e Sorrento per i limoni e il famoso provolone. Partendo da questi ingredienti semplici e tradizionali, Maria realizza piatti altrettanto semplici e saporiti, coadiuvata dalla figlia Amelia. È il locale preferito da Oscar Farinetti che pur di avere a portata di mano la famosa parmigiana di melanzane di Maria non ha esitato a inserire La Torre nel calendario di Eataly Roma delle osterie a rotazione. Poi c’è il fagottino ripieno di ricotta, fiordilatte e carciofi. La ricciola è preparata in umido con pummarol’, auliv’ e chiappariell’.

Due i menù degustazione: 30 € (antipasti misti, due assaggi di primo, selezione di formaggi, dolce) o 35 € (antipasti misti, due assaggi di primo, secondo e dolce).

Ristorante La Torre. Piazzetta Annunziata, 7.  80061 – Massa Lubrense (Napoli). Tel. +39 081 808 9566

11. Napoli. Il Porto dei Sapori

calamaro porto sapori

Si dice che il viaggio sia l’inizio della vacanza e noi siamo d’accordo. Tanto da ricordarvi che all’interno del porto di Napoli c’è una delle 10 migliori trattorie di Napoli low cost: il Porto dei Sapori che sarà la vostra base in attesa dell’imbarco per le isole.  La minuscola cucina è il regno di Giovanni, 43 anni. Mangerete spaghetti al pomodoro fresco, alle vongole, in bianco o rosé, maccheroni al ragù, pasta al forno, genovese, crocchè di patate e l’inimitabile calamaro alla brace o i polipetti alla luciana. Il vino  della casa arriva da Telese e Il pane è quello cafone napoletano, perfetto per la “scarpetta” dei sughetti. I dolci sono di Pasquale Marigliano.

Prezzo: 20 € per un pranzo a base di pesce, vino della casa e dessert inclusi.

Il Porto dei Sapori. Molo Immacolatella Vecchia (all’interno del porto – varco Duomo). Napoli. Tel. +39 331. 7349710. 

12. Costiera Sorrentina. La Galleria

paccheri

Nel vecchio pastificio Garofalo a Gragnano è stato realizzato un centro commerciale che ospita il ristorante La Galleria del giovane chef Giulio Coppola che lo dirige insieme a Camilla Inserra. Nella città della pasta il richiamo è immediato già dalla decorazione all’ingresso. E di pasta ne avrete da scegliere a partire dai paccheri con la genovese di pesce piuttosto che con i tubettoni in crema di fave con baccalà e pomodorino confit o la pasta e fagioli con cozze.

Prezzo: 45 €

La Galleria Ristorante. Piazza Guglielmo Marconi – Galleria Garofalo. Gragnano (Napoli). Tel. +39 081 873 30 29

13. Area archeologica di Paestum. Le Trabe

mezzo pacchero taratufi Le Trabe Capaccio

Se avete scelto la pace del Cilento non potete mancare il ristorante stella Michelin Le Trabe all’interno della lussureggiante tenuta Capodifiume e a pochi chilometri dai templi di Paestum. Lo chef, Peppe Stanzione, vi delizierà con una cucina legata al territorio fatta di mare, legumi, ortaggi e verdure oltre ovviamente che di mozzarella di bufala. Tra i primi un classico tricolore con paccheri ripieni di mozzarella, caviale di melanzane e spuma di ricotta affumicata con una scottata di pomodorini e basilico oppure i  mezzi paccheri del pastificio Vicidomini con taratufi di mare e limone di Amalfi.  Tra i secondi, l’insalata tiepida di pesce e crostacei profumata allo scalogno e limone della costiera amalfitana. Tra i secondi, cannelloni di spada con zucca arrostita e guazzetto di frutti di mare o il guanciale di manzo cotto a bassa temperatura con ristretto all’aglianico del Cilento e verdurine croccanti

Prezzi: circa 50 €.

Le Trabe Tenuta Capodifiume. Via Capodifiume, 4. Capaccio-Paestum (Salerno). Tel. +39 0828 724 165

14. Procida. Caracalè

gnocchi

Se siete già con la mente all’approdo del vostro battello di Pasqua, la meta a Procida non può che essere Caracalè. Trattoria sul porto che vi delizierà con i piatti legati alla tradizione e qualche slancio sull’innovazione. L’agnello lo troverete negli gnocchi, i carciofi vanno a nozze con gli spaghetti e le cozze. E poi c’è la versione procidana del coniglio oltre a una buona batteria di pesce.

Prezzo: 35 €

Ristorante Caracalè. Via Marina Corricella, 62, Procida (Napoli). Tel: +39 081 8969192

15. Costiera Amalfitana. Bar Mare

praiano spiaggia

Nel cuore della costiera tra Furore e Marina di Praia, c’è una spiaggetta famosa perché qui c’è il sentiero che portava al mitico locale ‘L’Africana’ e dalla fine degli anni ’50 una piccola trattoria, il Bar Mare da tutti conosciuto come Donna Clelia. La gestione è familiare: Clelia in cucina, Salvatore ai tavoli e Angelo addetto all’orto di casa e alla pesca. Niente menu ma solo quello che porta il mare e la fantasia di donna Clelia. Famosi gli spaghetti con noci tritate, alici, colatura e una spruzzata di prezzemolo e ancora spaghetti con le vongole, cozze, gamberi e taratufi, tubetti e totani, il pesce grigliato o, all’acqua pazza, la frittura di paranza. Clelia supera se stessa nei dolci e nella crema di limoncello. Buon vino di Costa d’Amalfi della casa, o, su richiesta, da blasonate etichette campane.

Prezzo: 40 € euro con il vino della casa.

Bar Mare – Petit Restaurant. Via Marina di Praia 9. Tel. +39 089. 874706

16. Cilento mare. Perbacco

Perbacco

Un locale storico e pioneristico, quello aperto da Vito Puglia circa 30 anni or sono tra gli olivi millenari che scendono sino a toccare il mare dei pescatori di alici di menaica. Per conoscere le origini della rivoluzione enogastronomica campana ci sono sostanzialmente due locali: Don Alfonso a Sant’Agata sui Due Golfi e Perbacco a Pisciotta. Partono dalla stessa filosofia sui prodotti per poi imboccare da un lato  la strada dell’alta ristorazione e dall’altro quello della trattoria aggiornata e moderna. La materia prima è costituita ovviamente dal pesce azzurro: il tortino di alici, il pesce bandiera in foglia di limone, il lacerto grigliato, oppure la tagliata di ricciola o di tonno, la parmigiana di melanzane o di zucchine. Virata cilentana classica con i fusilli fatti a mano conditi con il ragù o il pomodorino fresco. Buoni gli spaghetti al pesto cilentano o quelli ammollicati ai frutti di mare. La carta dei vini è ben concepita, con qualche proposta importante come il Montevetrano, ma costituita soprattutto dalle diverse espressioni autoctone dei territori italiani partendo ovviamente dalla Campania e dal Cilento sino al Caricante di Libera Terra.

Prezzo: 40 € e vini con ricarichi onesti.

Perbacco. Contrada Marina Campagna, 5. Pisciotta (Salerno). Tel. +39 0974.973889

17. Cilento mare. Il Rosso e il Mare

spaghetti alici menaica il rosso e il mare acciaroli

Acciaroli è una delle mete preferite nel Cilento per la fama che l’ex borgo dei pescatori ha saputo conquistare transitando da località per pochi affezionati a porto di interesse turistico e territorio ricco di iniziative turistiche. Il merito è tutto del compianto sindaco Angelo Vassallo, pescatore e grande appassionato del mare che aveva realizzato nel corso un ristorante gestito dal figlio Antonio, il Rosso. Una cucina semplice che punta ai prodotti di qualità e in cui primeggiano le alici di menaica e il tonno sott’olio preparato da mamma Angelina.

Prezzo: 45 €

Il Rosso e il Mare. Via Nicotera, 26. 84068. Acciaroli di Pollica (Salerno). Tel. +39 0974.904046

18. Area archeologica di Paestum. Osteria Torre di Mare

spigola fritta

Siamo a Paestum, a pochi passi dalla città archeologica ma l’Osteria Torre di Mare vira sui sapori napoletani. Giovanni Prearo si è dedicato alla cucina cambiando attività e lo fa con un’impronta casalinga e gustosa. Buone le linguine alla puteolana e la genovese di tonno. Ancora meglio la spigola fritta e se non volete rinunciare alla mozzarella chiedetela anch’essa fritta. Per molti sembrerà uno spreco, ma qui l’abbondanza lo permette e il vostro palato vi ringrazierà.

Prezzo: 40 €, esclusi i vini. 

Osteria Torre di Mare. Via Torre di Mare 1. 84017 Capaccio (Salerno). Tel. +39 0828 1992900

19. Ischia. Il Saturnino

Saturnino

Il Saturnino è uno dei locali storici dell’isola di Ischia aperto negli anni ’40 da Filippo l’Americano e diventato uno dei punti di riferimento della dolce vita ischitana. Dalla fine degli anni ’90 lo gestisce Ciro Mattera insieme a sua moglie Stefania. Qui mangerete i capricci, una sorta di fusilli, che sono conditi con alici fresche, uova di pesce e limone oppure con pancetta di ricciola e fagiolini. Alla voce pesce, scegliete il polpo grigliato o i totanetti imbottiti.

Prezzo: 50 €

Ristorante Il Saturnino. Via marina.  Forio, Isola di Ischia (Napoli). Tel.+39 081 998296

20. Costiera Amalfitana. Lo Stuzzichino

Lo Stuzzichino a Sant’Agata sui Due Golfi è il contraltare low cost del vicino Don Alfonso 1890, ristorante stellato della famiglia Iaccarino. Il ristorante di Mimmo De Gregorio è riuscito a conquistarsi un posto nel cuore dei critici gastronomici e dei blogger grazie alla sua proverbiale accoglienza e alla ricerca che lo hanno portato a meritarsi la chiocciola Slow Food. Il cavallo di battaglia sono i gamberetti di Crapolla, presidio Slow Food, che De Gregorio riesce a mettere in tavola da gennaio a giugno. La tavola è un profluvio di tradizione con il provolone del Monaco che si fonde nella pasta di Gragnano con patate, gli scialatielli ai frutti di mare, i carpacci di pesce, i fritti.

Prezzo: 35 €

Lo Stuzzichino. Via Deserto, 1/A. Sant’Agata sui Due Golfi, Massa Lubrense (Napoli). Tel. +39 081 5330010
 
costiera sorrentina

Ecco, con questa selezione potrete affrontare al meglio le vostre vacanze nella Campania Felix. Una selezione, appunto, che potrete aiutarci ad arricchire con le segnalazioni che ritenete più interessanti alla voce qualità – prezzo.

[Immagini: Cucchiaio, cucinapop.blogspot.it, that’s Amalfi, Scatti di Gusto, Francesco Arena, Facebook, Vincenzo Pagano, Giulia Cannada Bartoli]