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Street food selfie: quando è il cibo a mettersi in posa

lunedì, 26 Maggio 2014 di

brezel

Non abbiate paura ad ammetterlo: anche voi vi regalate quotidianamente dei selfie. E non provate a definirli ‘autoscatti’: vi additeranno come persone di un’altra epoca, mentre la vostra carta d’identità afferma il contrario. Se però siete tra i fautori dello Street food selfie, beh, a voi il plauso di essere decisamente un passo avanti.

Fotografare cibi tipici sullo sfondo delle città dove vengono prodotti: confessate, lo avete mai fatto? Nick Mollberg sì, globetrotter americano con una passione sfrenata per la cucina. Come dargli torto.

Vancouver

Il 31enne texano ha cominciato in tempi non sospetti – 5 anni fa circa – a ritrarre specialità culinarie arricchendo il cibo con una cornice precisa: quella del paese d’origine.

Colorati macarons a Parigi, arance in Marocco, giganti ice-cream in America, piccole crostate di frutta in Messico. Nel suo album, anche uno scatto Made in Italy: salumi e qualche dolciume a Roma. Onestamente, avrebbe potuto fare di più.

Roma

Sincerità per sincerità: molti di noi non arriveranno mai a girare il mondo. Ma uno Street food selfie tutto italiano non è da sottovalutare, anzi. Perché al mangiar bene non rinunciamo in nessuna regione. Chiamatela moda, chiamatela esigenza, ma anche semplicemente ‘culto’. E poi il cibo di strada è bello pure da instagrammare.

Una bella e buona focaccia di Recco, una piadina rucola e squacquerone, qualche oliva ascolana, il panino con la porchetta di Ariccia o quello con il lampredotto, le mitiche arancine siciliane – la rivista Forbes ha collocato Palermo al quinto posto mondiale della classifica del cibo di strada e un motivo ci sarà… – taralli ‘nzogn’ e pepe (mi raccomando, la pronuncia) per poi regalarvi, sempre a Napoli, sfogliatelle – meglio se calde – e babà. Prelibatezze su prelibatezze, e il palato ringrazia.

Pochi minuti per questo tour da Nord a Sud su carta: potremmo andare avanti per ore e sappiamo di aver tralasciato molto, ma ci fermiamo qui. In fondo c’è solo l’imbarazzo della scelta oltre a qualche App pronta ad aiutarci. E se il messaggio non è chiaro: ora tocca a voi stupirci.

[Link: Nick Mollberg Facebook Immagini: Dario Di Silvestro-Francoforte /Street Eats Facebook-Vancouver-Roma]