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Bergamo Alta. La cucina di tradizione è al giusto prezzo da Lalimentari

lunedì, 16 Giugno 2014 di

svinando

Lalimentari Bergamo

Una bella giornata di sole è quello che ci vuole per una gita fuoriporta a Bergamo alta. Dalla cittadina medioevale perfettamente conservata, circondata dalle antiche mura, si gode di un panorama mozzafiato sulla pianura e sulla sottostante “Bergamo moderna”, la Bergamo bassa.

Mi faccio guidare da intenditori del posto e, dopo una lunga scarpinata che stimola l’appetito (Bergamo alta non può essere raggiunta in auto), arrivo al ristorante Lalimentari.

E cucina tipica bergamasca sia. Il locale assomiglia a un’antica cantina dall’atmosfera medioevale, stipato di vini ricercati. Il menù riporta per ogni piatto i bollini: “senza glutine”,“vegeteriano”, “alcuni ingredienti solo bio”, “piatto tipico”.

Ci sono i taglieri: salame, pancetta steccata, lardo, testina cotta, cacciatore per i salumi; stracchino bronzone, formaggio Branzi, formai de mut, taleggio a pasta cruda, formagella e strachitunt (non chiedetemi come si pronunciano) per i formaggi.

Scegliamo un tagliere misto con tutto questo ben di Dio (15 € per 4 persone).

Tra i primi troviamo i casoncelli alla bergamasca (ravioli di carne tipici conditi con burro, salvia e pancetta), scarpinocc de par (ravioli tipici di formaggio conditi con burro e salvia) e pizzoccheri, pasta di grano saraceno, formaggio Branzi, patate ed erbette lessate (9 €, onesti).

Optiamo per i pizzoccheri, davvero squisiti.

Tra i secondi piatti della tradizione spicca il coniglio alla bergamasca, rigorosamente servito con polenta taragna, costante della cucina bergamasca, e lo strinù (salsiccia cotta alla piastra) con polenta (14 €).

Vi è poi una sezione dedicata solo alla polenta, che potete e dovete considerare un piatto unico: polenta concia, imbottita con formaggio di malga e condita con ragù di carne e salsiccia (14 €) e una serie di varianti di polente che prende circa 2 pagine di menù, con abbinamenti con formaggi tipici o con funghi porcini, salumi tradizionali o acciughe del Cantabrico, giusto per mantenersi leggeri (€ 12 o € 14 a seconda della scelta).

Si può scegliere in abbinamento ai secondi o come piatto principale la variante di polenta tradizionale, fatta di farina bramata di mais, bollita in acqua e sale, servita cremosa, o la polenta taragna, fatta con farina integrale di mais e grano saraceno, alla quale, a fine cottura si aggiunge lo stesso peso della farina in formaggio.

Proviamo un po’ di tutto anche se per la prova costume i tempi stringono: coniglio alla bergamasca con letto di polenta taragna e la polenta concia.

Ma non dimentichiamoci dei dessert, che nel menù sono indicati come “dolci pensieri”. Forse anche il proprietario si rende conto che,  se si provano tutte le portate,  il dolce potrebbe essere solo il cedimento a un vizio di gola.

budino al moscato di scanzo

E cediamo a questo vizio! Diverse le proposte (6 €):  immancabile il tradizionale tiramisù, ma fatto con mascarpone fresco e uova biologiche; il classico semifreddo al cacao ma con ricotta fresca; la panna cotta ma con l’abbinamento insolito di aceto balsamico invecchiato del Borgo; le immancabili torte della casa, fatte realmente dalla casa e, per finire, il dolce che scegliamo per la particolarità: budino di vino moscato di Scanzo rosso Docg (€ 8). La ricetta è segretissima e a niente valgono le lusinghe allo staff e alla cucina per fare una prova a casa.

A nostro gusto, unica “pecca” del locale, è aver usato troppa gelatina per il budino.

La selezione di vini e di birre artigianali è molto ampia, come i liquori in chiusura e i caffè: miscele etiopi, nigeriane o con aggiunta di pasta nocciola.

Ristorante Lalimentari. La Cantina dei Sapori. Via Tassis, 3/A. Bergamo – Città Alta. Tel. +39 035 233 043