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Vinitaly 2015. Bere e assaggiare nella seconda giornata di fiera

lunedì, 23 Marzo 2015 di

svinando

Vinitaly seconda giornata. Dopo l’avvio di domenica che ti fa sembrare il lunedì meno pesante del solito, ecco cosa sta succedendo in fiera a Verona.

Lo so che è un po’ tardi, ma gli impegni di lavoro non possono essere trascurati, “prima il dovere, poi il piacere”. Ora vi presento altri vini che vale la pena di conoscere.

terrre_da_vino

1. Iniziamo dal Piemonte, Terre da Vino. La cantina si trova nel Barolo, ma non lavora solo il Nebbiolo. Ho scelto una bollicina per iniziare la giornata (e chi l’avrebbe mai detto?): Vallerenza Brut, Chardonnay 100%, 6 mesi di affinamento. Leggera, fresca, sa di erba e si fiori, perfetta per la tarda mattinata o un pomeriggio spezza sete.

rebuli

2. Una bollicine deve equilibrare l’altra, così, sono passata subito al rosé firmato Valdobbiadene, Rebuli. 90% gela, 10% “uve rosse locali ma non possiamo svelare il segreto del mestiere” mi hanno detto in cantina. Va bene, mi accontento, anche perché un bel rosé, morbido, rotondo, da una bollicine finissima per niente aggressiva riesce a placare gli spiriti più bollenti. Promossi.

follador

3. Rimamendo in zona Prosecco, a Col San Martino, sono andata a scoprire le novità di Follador. Marchio noto senza dubbio, ma forse pochi sanno che oltre le bollicine l’azienda ha iniziato a produrre anche i vini fermi, dai vigneti “dalla parte materna” come mi ha spiegato una delle figlie. Basta con le bolle, passiamo ai fermi. Mi butto su una riserva di Ca’ dei Nonni, Cabernet Sauvignon in purezza, appassimento dei grappoli sulle piante, 18 mesi in barrique francesi e americani. Risultato? Un buon Cabernet equilibrato, aromatico, leggermente speziato, nel quale il legno si sente poco. Per una cena sobria ma di gusto. 

lugana

4. Adesso voglio una sorpresa, e ce l’ho. Sono da Accordini Igino, in provincia di Verona, ad assaggiare la Golfina, Lugana. Al naso sembrava un perfetto Sauvignon, ma era “semplicemente” un Trebbiano di Lugana, di una eleganza e finezza indescrivibili (si vede che sono estimatrice anche del genere Sauvignon?). Abbinato ai salumi e formaggi della zona, dà il meglio di sè, e lo vedo bene nelle cene fredde, in piedi, informali. Tenetelo d’occhio.

5. Mi sposto in un’altra regione, nelle Marche, ma il vitigno rimane lo stesso: Trebbiano, la Passione di Pilandro. Interessante e fresco, valorizzato molto esteticamente, sia dall’etichetta, sia da una serie di gadget spiritosi e per niente scontati: un portabottiglie in rete, un segnabicchiere a forma di cuore morbido, un portabicchiere elaborato (ma non troppo) con una serie di spirali e cuoricini. Tutto rosa shocking. Ragazze, è per voi!

siddura

6. Infine (spero non vogliate che mi ubriachi di brutto, eh!..), Sardegna, la mia cantina del cuore, Siddùra. Ve ne avevo già parlato, ma stavolta vorrei presentarvi un prodotto davvero speciale, un Vermentino barricato, Bèru. Giuro, passerei le ore con il naso nel bicchiere, talmente è delizioso il profumo, ma il tempo non ne ho, così, assaggio e dico che la bottiglia si deve aprire solo con una persona speciale, nel senso che capisce veramente quello che beve, e abbinarla ad un qualcosa di sapido ma non troppo pesante. Direi, anatra in salmì sarebbe perfetta.

Non vi nascondo di aver degustato altri prodotti, ma parlo solo di ciò che mi piace, quindi vado, vediamo se riesco a trovare altre chicche. Dovrei arrivare ai fatidici 10 migliori del giorno, giusto? Ma conto sul vostro aiuto!

Di Giulia Nekorkina

Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.