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12 motivi per andare al Cohouse Pigneto a Roma

Perché mai andare in un locale affollato per provare la formula del social eating? 12 motivi che vi convinceranno al Cohouse Pigneto di Roma
lunedì, 18 Maggio 2015 di

svinando

Andreste in un locale affollato e rumoroso con tavoli lunghissimi e un menu uguale per tutti? Se state per rispondere con un NO secco, vuol dire che non avete provato il social eating di Cohouse Pigneto. E purtroppo non potrete farlo perché questo appena trascorso era l’ultimo weekend. Cohouse chiude, ma non abbiate paura: Riaprirà a settembre con una nuova incredibile stagione.

Cohouse Pigneto commensali sala

Cohouse Pigneto bar

Chi ci ha seguito avrà letto delle gesta di Angelo Troiani del Convivio Troiani e di Dino de Bellis del Salotto Culinario.

Cambiando gli addendi, il risultato è stato sempre lo stesso: Cohouse è una formula vincente.

Alba Esteve Ruiz e Arcangelo Dandini

Tanto azzeccata che a richiesta sono ritornati per un 4 mani Arcangelo Dandini, dell’omonimo ristorante, e Alba Esteve Ruiz, di Marzapane, entrambi già ospiti di Cohouse (a dicembre aveva inaugurato proprio Dandini) e mattatori della stagione I.

Minestra tiepida di carote, meringa e il mio garum (A. Dandini)
Minestra tiepida di carote, meringa e il mio garum (A. Dandini)

A settembre si replica e quindi sarà utile prendere qualche appunto sia se si voglia partecipare come commensale che entrare nel cartellone chef.

I 12 motivi per andare al Cohouse Pigneto

Gavi Tre Secoli
Gavi Tre Secoli

1. I ristoranti di successo che hanno partecipato smontano uno dei teoremi propagatisi alla notizia dell’apertura di un locale multifunzione e senza chef resident. Non si può fare un locale senza chef. Invece si può fare benissimo. Basta rompere lo schema tradizionale.

Bottoncino con coppa di maiale homemade, senape e misticanza (A. Ruiz)
Bottoncino con coppa di maiale homemade, senape e misticanza (A. Ruiz)

2. Caduta anche un’altra tesi: i migliori ristoranti di Roma non aderiscono perché significherebbe cannibalizzare il proprio ristorante e farsi concorrenza da soli in città. Sabato da Marzapane era sold out come al solito e da Dandini non c’era posto. Sono formule di consumo diverse, più chiare in un 4 mani.

Lugana Malavasi
Lugana Malavasi

3. La contiguità territoriale in una città come Roma non è un fattore invalidante per il proprio ristorante. Sono i quartieri a tracciare i confini per l’utenza e il Mandrione/Tuscolano non è Prati/piazza Cavour né Salario/via Velletri.

Manna: uovo, manna, polline e altre spezie (A. Dandini) al Cohouse Pigneto
Manna: uovo, manna, polline e altre spezie (A. Dandini)

4. Arrivate presto per mangiare e scambiare quattro chiacchiere con chi non conoscete. Il social è limitato ai posti accanto ai vostri, ma quando la sala si riempie e sul lato bar parte la musica sarà difficile andare oltre un “cosa hai detto?”.

servizio Cohouse Pigneto

5. Il servizio è puntuale e vi spiega chi sono gli chef, i piatti e cosa berrete. Non c’è il temuto effetto “un momento di attenzione”, ma lo chuchotage è modalità gradevole.

menu Cohouse Pigneto

6. Il menu è fisso e vi permette di valutare se vi piace prima della prenotazione. Se lo reputate uno svantaggio o siete abituati ad ordinare alla carta in quel ristorante, andate alla sede abituale.

Pecorino Offida Kiara San Giovanni al Cohouse Pigneto
Pecorino Offida Kiara San Giovanni

Ok, il prezzo è giusto

7. Il prezzo è competitivo. Sei portate a 50 € con abbinamento di un calice di vino per portata (5 portate a 45 €).

Raviolino di parmigiano con pomodoro e basilico (A. Esteve Ruiz)
Raviolino di parmigiano con pomodoro e basilico (A. Esteve Ruiz)

8. Il social eating è un appuntamento al buio: potreste avere di fronte chi è allergico al flash della vostra macchina fotografica o chi è tifoso dello chef che non è presente. Tenete a mente il punto 4 e avrete maggiori possibilità di spostarvi.

Vermentino di Gallura Zanatta al Cohouse Pigneto
Vermentino di Gallura Zanatta

9. Il vino non è dichiarato. Se sul punto siete intransigenti, forse sarebbe il caso di chiedere se la lista è disponibile ed evitare di roteare gli occhi a ogni calice versato.

Seppie scottate, gorgonzola e datteri; maritozzo e caffè (A. Dandini)
Seppie scottate, gorgonzola e datteri; maritozzo e caffè (A. Dandini)

10. State mangiando e non siete a una gara di degustazione né dovete dimostrare di conoscere la provenienza di tutti gli ingredienti utilizzati nel piatto.

Risotto, succo d'uva e capperi disidratati (A. Dandini) al Cohouse Pigneto
Risotto, succo d’uva e capperi disidratati (A. Dandini)

11. Al menu degustazione del Cohouse Pigneto è possibile scegliere di aggiungere altre 2 portate con un costo supplementare di 10 € a piatto. Non scartate l’ipotesi della condivisione a metà dei due piatti ulteriori con il vostro compagno/a di cena.

Agnello cicoria e peperoncino "Churrasco y chimichurri" (A. Esteve Ruiz)
Agnello cicoria e peperoncino “Churrasco y chimichurri” (A. Esteve Ruiz)

12. La cucina è a vista nella parte di assemblaggio dei piatti, ma una sbirciatina alla zona preparazione non è impossibile.

Millefoglie con cioccolata bianca caramellata, liquirizia e sale maldon (A. Esteve Ruiz)
Millefoglie con cioccolata bianca caramellata, liquirizia e sale maldon (A. Esteve Ruiz)

Vi siete convinti della validità della formula social eating romano?

Arcangelo Dandini al Cohouse Pigneto

Nel dubbio, vi dico di andare ad assaggiare nei rispettivi ristoranti i Raviolini di parmigiano e la Millefoglie di Alba Esteve Ruiz a Marzapane.

E di chiedere ad Arcangelo Dandini se è disponibile la Minestra tiepida e il Risotto.

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.