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Patate fritte mcdonald’s fuori dalla Russia

Hamburger agricoli. Da McDonald’s la patata padovana e altre 19 eccellenze

venerdì, 30 Ottobre 2015 di

patatine mcdonald

Vi avevamo raccontato che le patatine fritte di McDonald’s contengono (ben) 14 ingredienti oltreoceano e 8 in Italia.  La presenza di sostanze dal nome difficile aveva distolto sicuramente l’attenzione di tutti dall’ingrediente principale, la patata. Questo perché nel processo di cottura le patate vengono immerse nel polidimetilsilossano cioè una sostanza della famiglia del silicone che le protegge dalle alte temperature (per cui chi le trova “gommose” non dovrebbe essere fuori strada). Ora, però, a pochi giorni dalle previsioni dell’Independent, secondo cui la catena di fast food più famosa del mondo sarebbe in dirittura di…chiusura, potrebbe essere arrivata una buona notizia. Ma vediamo bene di che si tratta, prima di trarre conclusioni affrettate.

Roberto Favazza Patata Padovana Mc Donald's

Per i prossimi tre anni, nel cartone rosso troveremo la patata padovana di Roberto Favazza, 32enne (di bell’aspetto, non trovate?) di Montagnana, titolare dell’omonima impresa agricola. Come altri 130 candidati con meno di 40 anni, Favazza ha partecipato al progetto Fattore Futuro, venendo scelto per il sistema di irrigazione a goccia, che consente un uso più efficiente e responsabile dell’acqua, evitandone lo spreco: pur essendo una tecnica ancora poco diffusa per quanto riguarda la coltivazione della patata, si parla di un risparmio energetico del 50%, di un risparmio idrico dal 30 al 50% e un aumento della qualità sia del prodotto che del lavoro.

Mc Donald's Fattore Futuro

L’iniziativa Fattore Futuro ha il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed è rivolta a imprenditori agricoli italiani con meno di 40 anni con un progetto di innovazione e sostenibilità per la propria azienda: oltre a Favazza, altri 19 agricoltori hanno avuto questa possibilità.

Fattore Futuro Mc Donald's

  • Filiera del latte: Silvio Bonetti, 37 anni, di Rudiano (Brescia), di Bonetti Giuseppe e Silvio S.s., scelto per l’impianto fotovoltaico che rende totalmente autonoma l’azienda e per la minimizzazione dell’impatto ambientale dell’allevamento attraverso la riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici e fitofarmaci.
  •  Filiera del pollo: Vincenzo Petitti, 26 anni, di Rotello (Campobasso), dell’Azienda Agricola Petitti Vincenzo, scelto per una nuova struttura per l’allevamento dei polli che genera calore per il riscaldamento bruciando pollina, in modo da trasformare un “rifiuto” in una risorsa e per l’installazione di pannelli fotovoltaici per ridurre il consumo di energia elettrica.
  • Filiera dell’insalata: Ida Adinolfi, 20 anni, di Montecorvino Rovella (Salerno), della Società Agricola Adinolfi di Adinolfi Ida & C., scelta per la coltivazione biologica e per l’intenzione di realizzare per il prossimo triennio un sistema di autosufficienza energetica grazie al fotovoltaico e alla produzione geotermica, utilizzando un sistema di compostaggio per i residui vegetali.
  • Filiera dell’insalata: Nicola Fiorini, 26 anni, di Calcio (Bergamo), di Novella Bio Imprese Associate Società Agricola S.s., scelto perché nel 2014 ha creato un’azienda totalmente dedicata alla coltivazione biologica di valeriana che utilizza attrezzature innovative per il monitoraggio del consumo energetico e sistemi di irrigazione di precisione, in grado di migliorare l’efficienza idrica e minimizzare quindi lo spreco di acqua.
  • Filiera della frutta: Giosuè Arcoria, 35 anni, di Santa Maria di Licodia (Catania), dell’Azienda Agricola Arcoria Giosuè, scelto per l’irrigazione completamente automatizzata e la fertirrigazione governata da un complesso sistema di software e hardware in grado di calcolare e fornire con esattezza le sostanze nutritive di cui necessitano il terreno e le piante. Questo ha permesso, oltre che di ampliare la produzione, di mettere a dimora nuove varietà di arance resistenti ad alcuni virus che danneggiano le piantagioni di agrumi.
  • Filiera grano: Sergio Campana, 29 anni, di Campogalliano (Modena), dell’Azienda Agricola Campana Sergio, scelto per il suo obiettivo di utilizzare le nuove tecnologie per rispondere in modo puntuale alle esigenze di ogni singola coltura. Inoltre collabora con l’università di Padova per sviluppare un progetto di riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’utilizzo di batteri azotofissatori e analisi estese dei terreni.
  • Filiera del pollo: Massimo Campitelli, 27 anni, di Larino (Campobasso), della Società Agricola di Campitelli M. e F. Snc, scelto per la costruzione di una nuova struttura per l’allevamento avicolo con lo scopo di sfruttare il più possibile l’energia rinnovabile.

Patate-fritte-mcdonalds

  • Filiera delle patate: Claudio Scipioni, 33 anni, di Avezzano (L’Aquila), dell’Azienda Agricola Claudio Scipioni, scelto per la stretta collaborazione con l’università De L’Aquila, con i laboratori del Crab (Consorzio di Ricerche Applicate alla Biotecnologia) e con il Consorzio di Ricerca IT.QSA (Innovazione Tecnologica, Qualità e Sicurezza degli Alimenti) per sviluppare progetti con lo scopo di migliorare la qualità alimentare del prodotto e contrastare la perdita di biodiversità e di suolo. Sta inoltre sperimentando una particolare coltivazione di patate con sementi speciali che arricchiscono il terreno e permettono anche la coltivazione senza concime. In più sta  ristrutturando un capannone per la conservazione delle patate dotato di coibentazione delle superfici, di un sistema di ventilazione in grado di evitare sbalzi termici e di un impianto fotovoltaico sul tetto che alimenta lampade a led a bassissimo consumo.
  • Filiera della carne bovina: Matteo Mapelli, 32 anni, di Bellinzago Lombardo (Milano), dell’Azienda Agricola Mapelli Ferdinando Umberto, scelto per la realizzazione di un impianto in biometano che utilizza i reflui, cioè l’insieme dei rifiuti prodotti dall’allevamento, per produrre energia.
  • Filiera del pollo: Massimo Liberatore, 29 anni, di Palata (Campobasso), dell’Azienda Avicola Liberatore Massimo, scelto per  il suo nuovo capannone dedicato all’allevamento del pollame, all’impianto fotovoltaico e a quello di areazione e disinfezione all’avanguardia. In più è uno dei primi coltivatori di bambù in Italia.

big-mac-mcdonald's

  • Filiera della carne bovina: Achille Belloni, 31 anni, di Casalmaiocco (Lodi), della Società Agricola Belloni Attilio e Sangalli Giuseppina, scelto per i progetti sul benessere dell’animale e sull’ottimizzazione dell’efficienza energetica attraverso un progressivo passaggio alle energie rinnovabili.
  • Filiera della carne bovina: Tommaso Carioni, 37 anni, di Trescore Cremasco (Cremona), dell’Azienda Agricola Eredi Carioni Francesco S.a.s, scelto perché riesce   a garantire l’intero ciclo produttivo, a partire dai foraggi per l’alimentazione dei bovini fino alla produzione casearia di alta qualità.
  • Filiera della carne bovina: Ilaria Bussolotti, 38 anni, di Pegognana (Mantova), di Fattorie San Lorenzo S.r.l. – Società Agricola, scelta per la coltivazione biologica senza l’utilizzo di fertilizzanti chimici, diserbanti e pesticidi e per l’alimentazione dei bovini con foraggi e cereali di produzione propria.
  • Filiera della frutta: Thomas Sparer, 32 anni, di Appiano (Bolzano), dell’Azienda Obsthof Sirmian & Co, scelto per la certificazione Global Spa e la produzione integrata nella sua coltivazione di mele che contribuisce a ridurre l’impatto ambientale e protegge le risorse locali. Ha introdotto l’utilizzo di reti contro i maggiolini e di sostanze odorose non tossiche per disorientare i parassiti.
  • Filiera della carne bovina: Raffaella Mellano, 40 anni, di Agliè (Torino), di Natura e Alimenta Soc. Coop. Agricola, scelta per la produzione biologica e/o biodinamica di latte, prodotti caseari, cereali e carne. Il suo progetto prevede di aumentare la capacità produttiva con una conseguente riduzione dei costi, garantire la tracciabilità della filiera e ottimizzare l’efficienza energetica.
  • Filiera del latte: Mauro Moletta, 36 anni, di Coccaglio (Brescia), della Società Agricola Moletta Mauro, scelto per la biosicurezza e l’importanza del benessere dell’animale. Un altro obiettivo è l’autosufficienza energetica dell’azienda: già esiste un impianto fotovoltaico installato, che copre il 50% del fabbisogno energetico.

panino Mcdonald's Gran Piemontese

  • Filiera del grano: Francesco Belluti, 27 anni, di Finale Emilia (Modena), dell’Azienda Agricola Belluti Francesco, scelto per il progetto sulla localizzazione satellitare per implementare l’agricoltura di precisione, ridurre l’utilizzo di fertilizzanti e garantire un risparmio energetico.
  • Filiera del grano: Carlo Filippo Luppi, 27 anni, di Modena, della Società Agricola S. Silvestro S.r.l, scelto per il progetto di riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’utilizzo di batteri azotofissatori, che sta sviluppando in collaborazione con l’università di Padova. Questi consentono di trasformare l’azoto presente nell’atmosfera in forma di gas inerte, in ammonio, un elemento nutritivo che le piante utilizzano per la produzione di proteine, essenziali per la vita di tutti gli organismi.
  • Filiera della frutta: Francesco Randazzo, 27 anni, di Ramacca (Catania), dell’Azienda Agricola Randazzo Francesco, scelto per il progetto di realizzazione di una capannina meteorologica costituita da anemometro, pluviometro, igrometro, sensore di temperatura, sensore di umidità, temperatura del suolo, sensore di conducibilità elettrica del suolo, sensore di radiazione solare e sensore di bagnatura fogliare.

Sarà sufficiente l’uso di una patata cresciuta e “accudita” da un giovane agricoltore italiano per far dimenticare a voi smaliziati lettori che nel processo delle patatine viene inserita una sostanza della famiglia del silicone?

Noi per ora vi ricordiamo che, almeno a Milano, i nostri hamburger preferiti sono questi.

[Link: Ansa. Immagini: PadovaOggi]