mulino caputo farine per pizza, pane e dolci
Pietro macellaro

I 10 migliori panettoni di Re Panettone, carbone vegetale compreso

domenica, 29 Novembre 2015 di

panettone artigianale

Eccoli qua, veri e propri artigiani del cibo. A loro il merito di utilizzare prodotti freschi e di qualità, naturali e abbinati con originalità. Ci stiamo riferendo ai protagonisti pasticceri dell’ottava edizione di Re Panettone, che quest’anno cambia sede ma non il vizio, quello di omaggiare la tradizione natalizia, lasciando la parola ai mastri del mestiere. Una location d’eccezione, La Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4. Ideato da Stanislao Porzio, l’evento gioca in casa con 40 partecipanti giunti, però, da tutto lo Stivale per raccontarsi attraverso il prodotto natalizio antropologico per eccellenza. Qui, infatti, i panettoni si raccontano, si incontrano e si intrecciano tra loro. Impossibile creare confini tra i classici e le nuove declinazioni: l’originale viene sì spesso stravolto, ma anche così sovente temibilmente rispettato. Ed è allora, proprio qui, che i nuovi ingredienti si fanno timidamente sfumature di sapori inattesi, di nuove melodie gastronomiche da suonare a ritmo di jingle bells. Tenendo conto di tutti questi elementi, Scatti di Gusto ha stilato la sua personale classifica.

Panettone Pietro Macellaro

Al primo posto troviamo il forte terroir di Macellaro, con il suo utilizzo di grani antichi quali la carosella e ingredienti del suo Cilento in due panettoni unici: arancia e lavanda, limone e rosmarino, per un po’ di freschezza in bocca anche nei periodo natalizi.

panettone al carbone vegetale

Tocca l’apice l’altissima qualità del panettone al carbone vegetale di Vignola, che si aggiudica il secondo posto.

Al terzo posto, invece, il pere e cioccolato e il frutti di bosco marcano irrimediabilmente il palato: è la volta di Lorenzetti.

panettone fichi del Cilento

Segue ancora una volta la Campania con Mamma Grazia, e una ricetta ben pensata: fichi del Cilento e Noci.

Al quinto posto è da premiare la tenacia del giovane marchigiano Roberto Cantolacqua: “la nostra generazione è disgustata dai panettoni industriali, per questo ne ho ideati di nuovi, con sapori diversi, per riportare i miei coetanei a mangiare il panettone”.

Al sesto posto, un panettone che torna quasi a casa, a Varese, grazie al prezioso e saggio utilizzo di grani antichi, semi, fichi, noci e uvetta, di Bacilieri.

Il Panterrone di Natale ci fa sorridere, ma anche esclamare con gusto “mmh”: l’ironia giunge questa volta dal Salento, San Cesario, Lecce.

All’ottavo posto un panettone classico, senza pretese, tra le montagne abruzzesi di Sulmona, quello di Scanno, sempre impegnati nella rivistazione di antiche ricette.

Lascio per ultimi, ma non senza gloria, Tiri, pluripremiata dalla Basilicata, di Acerenza e il panettone con le mele di Gerri, un lavoro e una passione tramandati di generazione in generazione

formaggioprodotti Masseria del Fico

PS. Se avete dubbi o il panettone non è nelle vostre corde potreste sempre rifugiarvi a Cooking For Art.

In Via Tortona 32, presso Le Officine e La Torneria, Witaly e Luigi Cremona si superano nell’evento Cooking for Art, che da voce e visibilità a produttori italiani, artigiani del gusto e chef emergenti. Dall’olio novello pugliese di Visconti al riso Acquarello dal packaging originale ed esilarante, dall’eccezionale cantina valtellinese Rivetti & Lauro, viticoltori di nebbiolo, al Caseificio la Cilentana, fino ai formaggi di Verbania della Formazza Agricola e alle marmellate di mele cotogne lucane, accompagnate da un buon aglianico del Vulture.

Avete ancora dubbi sul programma di oggi?