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MasterChef 5, la twitter cronaca ma solo perché c’è la Sardegna

venerdì, 08 Gennaio 2016 di

svinando

Mamuthones

La quarta puntata di MasterChef ci porta in Sardegna per l’esterna. Potevamo perdercela? Giammai!

Noi adoriamo, Masterchef.

Certo, gli aspiranti chef sono ancora in rodaggio e faticano a decollare, ma siamo certi che un paio di pacche sulle spalle da parte di @AntoninoChef li riporteranno sulla retta via (a proposito: ci sono mancate).

Dopo le grintose dichiarazioni di rito dei partecipanti (spoiler: a sentir loro vincono tutti, l’importante è non montarsi la testa, eh), arrivano subito le prime preoccupazioni. Ottimo metodo per far abbassare la criniera ai nostri leoni, che si sono tramutati in micetti impauriti non appena scoperto il contenuto piuttosto insidioso di una mistery box composta solo di alimenti grassi, da bilanciare con un ingrediente acido a scelta tra acetosella, limone, rafano o aceto di vino rosso. Le suocere non erano previste, peccato.

Va detto: gli aspiranti chef non brillano certo di fantasia.

Così tra un Mattia quasi scomunicato da @barbierichef per aver oltraggiato Sua Maestà la mortadella chiamandola “Mortazza” (MAI scherzare con la mortadella. In Emilia è considerata una bestemmia) e volti terrorizzati che nemmeno al primo Nightmare, ha inizio la prova, quasi solo dei limoni.

Barbieri mortadella

Parola d’ordine: sgrassare. Che poi è quello che vorremmo fare tutti dopo i pranzi e i cenoni del periodo scorso. Bastasse un po’ di rafano.

Devo dire che ci è mancato l’uomo del dado: già pregustavo la sua mortadella con riduzione di Chanteclaire, ché come sgrassa lui…

Maradona Youssef

Sarà Maradona a vincere la prova, con annessa paternale di un @Joe_Bastianich in splendida forma, che lo vuole meno chiuso. Effettivamente il ragazzo è un po’ rigidino, ma si lancia in un pippone filosofico che magari torniamo a cucinare. Non vorrei che Kant si rivoltasse troppo.


L’invention test si rivela da suicidio, tra burro di arachidi e quinoa, con il sempre umile Maradona (“Amo il rischio e sento di poter battere gli altri”) che elabora una non chiarissima strategia che attira aspre critiche. Ma, ragazzi, ve lo devo ricordare io che è una sfida? Niente buonismo, dai: quando dice che vorrebbe mettervi tutti sullo stesso piano, ritengo si riferisca a quello di cottura.
Fatto sta che tra cucina del presente e dell’imperfetto, qui non si è capito più nulla.


E per fortuna che non c’era la cucina del congiuntivo. Altrimenti strage.

Sono in molti a rischiare ed Erica arriva addirittura a mettere dello spago nel piatto. Gesto graditissimo da Cannavacciuolo, che stava per autodistruggersi.


Alida scoppia a piangere per una critica, e pensiamo finirà nel 2034, Sylvie si becca una sgridata da Barbieri.


Sabina va a caso e nasce la moda del piatto fighettino.


Insomma, com’è, come non è, in questo delirio vince Francesco ed esce Sabina, Alida piange ancora.
Parole incoraggianti per il futuro di Sabina. Peccato solo le faccine non si mangino.


Ma finalmente arriva il momento più atteso – perlomeno da me – della puntata.

Masterchef 5 sardegna

L’esterna in Sardegna, tra i pastori della bellissima Barbagia (perché la Sardegna non è solo mare, e di questa terra ci si innamora)


I Nostri, divisi in due squadre, dovranno cucinare per 60 pastori:

malloreddus-ristorante-Madai-Porto-Cervo
Malloreddus (gnocchetti, d’altronde è giovedì ed è il giorno loro) al sugo di pecora, porcetto allo spiedo con contorno di patate e carciofi e le seadas (un dolce molto sostanzioso fatto di pasta violata, con un ripieno di formaggio. Friggere il tutto).

maialino-mirto-01
Vi sveliamo subito le insidie: il sugo dei malloreddus è molto grasso, andrà servito caldo o benvenuta bocca impastata. Due ore per il porcetto sono davvero pochine, e infatti le squadre rischiano di servirlo praticamente vivo (ma alla fine se la cavano). Le seadas, infine, potrebbero aprirsi durante la frittura e il formaggio all’interno deve essere filante.
Un paio di curiosità per farvi entrare nello spirito sardo:


Il porcetto è stato servito a pezzi, con i contorni, su un tagliere di legno, ma la tradizione è un po’ diversa


Se tra malloreddus e porcetto i concorrenti riescono a barcamenarsi, il disastro completo sono le seadas.


La pasta va fatta con lo strutto, punto.

Che poi, seadas: erano una specie di ravioletti.


Per dovere di cronaca, ecco come dovrebbero essere:


E ve lo dice uno che di Sardegna se ne intende meravigliosamente.

Facciamo così: se vi è piaciuta la Sardegna, vi ci portiamo presto per capire dove mangiare – bene – questi e altri meravigliosi piatti della tradizione.

culurgiones de casu e menta

Alla fine vincono a sorpresa i blu, capitanati da una Sylvie quantomeno in difficoltà. I concorrenti lasciano la Sardegna salutati dai Mamuthones, le bellissime maschere tradizionali del Carnevale di Mamoiada e via verso il pressure test, che vedrà Rubina scontrarsi con el poro Francesco ma SORPRESA! Gli sfidanti potranno scegliere una persona con la quale cucinare, il regalo poco gradito spetta a Lucia e Darione. Uomini contro donne, insomma.

spaghetti-alla-chitarra

Dovranno cucinare spaghetti alla chitarra con sugo di crostacei.

E gli spaghetti delle ragazze sembrano fatti su ricetta di Jane.


O di un mozzo.


Quelli dei ragazzi sono sottili come tagliolini e sono pieni della sabbia dei crostacei, andiam bene. Quando si dice un piatto terra-terra. Indovinate chi vince?

Dario e Francesco cucinano ancora, ma quando scoprono l’ingrediente principe vorrebbero fare harakiri


Uno scellerato Francesco non si rende conto di aver cucinato il foie gras troppo crudo.

foie gras ph blancspot

E non viceversa.


Dario va sulla salsiccia, il classico che non impegna.

Francesco Masterchef esce

Esce Francesco, stranamente non in manette per aver rovinato il foie gras. Io pensavo fosse previsto l’ergastolo, pensa tu.

Un saluto rincuorante (?) da parte degli chef e via


Una bella serata, nessuno si è fatto male, o quasi.


Alla prossima, e grazie per la compagnia. Vado a fare uno spuntino.

[Testo: Maria Teresa D @egyziaImmagini: Cristiano Cani/Flickr, Facebook, Vincenzo Pagano/Scatti di Gusto]