mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Milano Design Week. 20 ristoranti per chi cerca più food al Salone del Mobile

lunedì, 11 Aprile 2016 di

Milano le porte per il Salone del Mobile le ha già aperte e noi, lungi dal consigliarvi solo spazi di design, abbiamo pensato che potesse esservi di supporto una guida ai migliori ristoranti dove mangiare in città.

Non solo in questi giorni, ma tutto l’anno, spaziando tra galassie di ristoranti stellati fino ad altre orbite interplanetarie ancora senza.

Questo perché abbiamo voluto pensare proprio a tutti, ed ora non ci resta che augurarvi buon viaggio.

1. Alice

risotto al plancton

Più cuore della gastronomia di così, rischiamo di toccare arterie impalpabili. Siamo da Eataly, nel centro di Milano e all’ultimo piano se ne sta Viviana Varese, con Sandra Ciciriello. Apparentemente arrivata in punta di piedi, il suo oggi è decisamente il ristorante più buono di tutta la città per mangiare un po’ di pesce preparato a dovere, come l’ostrica impanata, fritta e alla scapece con un brodo dashi acidulo. Difficile spingersi oltre con previsioni azzardate sui piatti: qui il pesce è sempre fresco e il menù imprevedibile.

ossobuco

Ma non c’è solo pesce. In cima a questo ridondante spazio gastronomico, c’è un posto davvero al sole, arredato in modo originale e creativo, ma soprattutto pieno di luce. Sarà la stella Michelin ad illuminarlo così?

Alice Ristorante c/o Eataly Milano. Piazza 25 Aprile, 10. 20121 Milano. Tel. +39 02 4949 7340

2. Ratanà

risotto con ossobuco

Oggi grazie a Cesare Battisti i miracoli del Pret Ratanà, nome da cui deriva il locale, avvengono ancora, ma in cucina. Finalmente in una Milano dove ha sempre avuto la meglio ciò che è radical e un po’ snob, c’è nel quartiere Isola uno che guarda dritto alla sostanza. La sua cucina è la dimostrazione che non bisogna per forza cucinare riassunti di agnello o spume di aglio per stupire chi viene a cena, perché questa è la cucina delle cose semplici, cucinate con un amore e una dedizione che nel mondo freddo dell’enogastronomia che va di moda oggi spesso fatichiamo a ritrovare.

Il suo è un omaggio continuo alla tradizione lombarda, un impegno rivolto a dimostrare come la cucina milanese, tra tartare di fassona, pesci d’acqua dolce e mondeghili, sia tutt’altro che grassa o pesante. Prima ancora di essere uno chef, Cesare Battisti è rimasto una persona, un vero Meneghino a viso aperto, dall’anima profonda e dall’insaziabile e nobile voglia di continuare sempre ad imparare.

Ristorante Ratanà. Via Gaetano de Castillia, 28. Milano. Tel. +39.0287128855

3. Pisacco

risotto alla milanese Berton

La cucina dei sapori che sono. Non importa che sia un risotto alla milanese, un toast o un hamburger, al centro non vi è il complemento oggetto che mangiamo ma i complementi di modo e provenienza: Andrea Berton e la sua esaltazione del carattere nei piatti. Lui è uno che le stelle se le merita tutte, a simbolo di una gastronomia milanese che lui ben interpreta e racconta, sia nel suo locale più classico Ristorante Berton che in quello più all’avanguardia Pisacco. Questo è l’indirizzo per tutti coloro che vogliono mangiare bene a Milano, ma bene bene.

Pisacco Milano piano sotterraneo

E soprattutto che sanno apprezzare anche una selezionata e ricercata carta dei vini in abbinamento, come l’eccezionale Aglianico del Vulture di Elena Fucci, tra i pochi indirizzi milanesi a conservarlo.

Pisacco. Via Solferino 48, Milano, Tel. 02 91765472

4. Il Luogo di Aimo e Nadia

quasi un raviolo di seppia il luogo di aimo e nadia

Questa, prima di essere ristorazione, è storia. Storia di una Milano in periferia, di una famiglia di origini toscane, di un percorso che si rinnova continuamente da quasi sei decadi. Badate bene al nome, poiché non è casuale: la parola luogo sta ad indicare uno spazio in senso più ampio, non solo enogastronomico, ma legato anche a cultura, scambio, incontro e appunto, storia. Era il 1962 quando Aimo Moroni e Nadia Giuntoli presero un vecchio bar con cucina, ignari, forse anche dell’esistenza, delle due stelle Michelin che sarebbero arrivate.

il luogo di Aimo e Nadia ristorante staff

Oggi questo luogo non poteva essere in mani migliori della figlia Stefania Moroni, e sempre a proposito di mani il trapasso generazionale è durato dieci anni, tempo in cui Aimo e Nadia hanno traghettato il sapere insito nei loro palmi a quello degli attuali due chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, che non hanno mai deluso le aspettative di tutto il pubblico fidelizzato nel tempo.

Il Luogo di Aimo e Nadia. Via Privata Raimondo Montecuccoli, 6 Milano. Tel. +39 02 416886

5. Il Liberty

pasta grano saraceno calamari seppie Liberty

Avete presente il mondo platonico delle idee? Ecco, il Liberty è esattamente l’idea di ristorante perfetto che uno va cercando per le vie di Milano. Un locale semplice, ma con i suoi sfarzi, un menù quotidianamente cangiante ma con i suoi capisaldi, tra cui il prezzo fisso 18 € a pranzo.

Andrea Provenzani

E poi istinto e impulsività che traboccano dai piatti: del resto Andrea Provenzani, con Sicilia e Romagna nel sangue, non poteva che regalarci emozioni forti anche a tavola, dalla pasta di grano saraceno con seppie e calamari fino a delle semplici polpette con patate.

Il Liberty. Viale Monte Grappa, 6, Milano. Tel. 02 29011439    

6. Innocenti Evasioni

lasagnetta

Per una sensazione di leggera follia che colora l’anima, Tommaso Arrigoni e Eros Picco fanno al caso vostro. Non potrebbe essere altrimenti quando nel piatto ti ritrovi marshmallow di reblochon, con soffio croccante di verza, tuorlo d’uovo e maionese di porcini secchi, oppure una reale lasagnetta di carciofi con chiodi di garofano, crema di ceci e seppie all’olio di prosciutto crudo.

Innocenti Evasioni

Ma Innocenti Evasioni non è solo una questione di musica o di cibo: è anche un ritiro per lo spirito, un giardino zen nel mezzo di una grande città, un locale tra i più caldi e e spettacolari che questa Milano ci regala. Un vero brivido nel cuore.

Innocenti Evasioni. Via Privata della Bindellina, Milano. Tel. 02.33.00.18.82

7. Ristorante Seta, Mandarin Oriental Hotel

risotto al nero di seppia

Tempio dell’alta cucina, la divinità che c’è dietro è davvero in connessione con galassie a noi comuni mortali poco note. Se Antonio Guida al Pellicano ne aveva due, in sessanta giorni è riuscito già ad ottenere la prima stella Michelin della nuova location. Coordinare perfettamente una delicata atmosfera orientale con una cucina innovativa e soprendente di altissimo livello, non è cosa da tutti, ma solo per chi ha ambrosia che gli scorre nelle vene.

Antonio Guida

I piatti di Antonio Guida sono opere d’arte, quadri impressionisti che si susseguono con poesia, per un’esperienza da regalarvi almeno una volta nella vita. Perché provare la cucina di Antonio Guida è un regalo che fate a voi stessi.

Seta Mandarin Oriental. Via Monte della Pietà, 18. Milano. Tel. +39 02 8731 8897

8. Rossopomodoro

margherite Vincenzo Capuano

Mangiare a Milano una buona pizza napoletana è difficile, ma finalmente con la famiglia Capuano oggi si può. E non solo una buona, ma superba direi. Vincenzo Capuano ha 26 anni, un’intraprendenza da far invidia a qualsiasi coetaneo, una simpatia che solo un napoletano può sfoggiare con così tanta naturalezza e spontaneità, ma soprattutto un’abilità col forno davvero rara. Vanta esperienze ovunque, dall’Asia all’America, Vincenzo non si ferma mai. La sua personalità arriva dritta nell’anima, il suo sorriso penetra nelle ossa e la sua pizza è destinata a marcare la storia.

Vincenzo Capuano

Non fatevi ingannare dall’essere parte di una catena di Rossopomodoro, perché ogni sua perla è un anello di congiunzione importante con le altre, senza per questo aver meno identità, carattere o qualità. Da provare oltre alle classiche quella dedicata a suo nonno Vincenzo con pomodorini gialli, cacioricotta, bufala e cornicione di ricotta e menta. La pizza di Vincenzo Capuano è decisamente la più buona di tutta Milano, così come quella fritta del padre Luigi di Anema e Cozze di Via Orseolo.

Rossopomodoro. Viale Sabotino, 19, Milano, Tel. 02 5832 8501

9. Giacomo Bistrot

Bistrot Giacomo Milano ph Massimo Listri

Giacomo ha fatto la storia della ristorazione milanese, e la poesia della sua cucina non si limita ad un ristorante ma si diffonde come musica per un’intera strada: via Sottocorno. Il primo che incontriamo è Giacomo Bistrot, poi Ristorante da Giacomo, a cui segue tabaccheria e pasticceria.

linguine con crema broccoli vongole Giacomo Bistrot

Ma a lui è stata affidata anche la ristorazione di luoghi simbolo di Milano, dal Ristorante Arengario del Museo del Novecento alla Caffetteria del Palazzo Reale. Che aggiungere di fronte ad un percorso così intenso e pervasivo nella ristorazione di questa grande città?

Ristorante Giacomo Bistrot. Via Pasquale Sottocorno, 6, Milano, Tel. 02 76022653

10. Pavé

Pavè Milano dolci

Ogni momento della giornata è un buono per andare da Pavé, perché anche se il momento a cui dichiarano di tenere di più della giornata è la colazione, il tenore resta alto anche nelle ore successive. Dalla mattina con lievitati e centrifugati, al pranzo con panini fatti da loro e primi creativi di stagione, fino a merende e aperitivi. Non sono da meno alcune specialità prodotte anch’esse direttamente nel laboratorio adiacente, quali l’eccezionale sbrisolona o alcuni biscotti particolari.

Luca Giovanni Diego Pavè

Il loro segreto ce l’hanno svelato ed è quello di materie prime semplicissime, abbinate in congiunzioni mai esagerate, con pochi ma buoni ingredienti.

Pavè. Via Felice Casati, 27. Milano. Tel. +39 02.94392259

11. Joia

il pianeta verde Joia

Un vernissage di piatti sono specchio qui di una grande filosofia, che non si limita alla ristorazione, che non si ferma all’alimentazione, ma che abbraccia l’intero essere umano, nell’ottica di una visione olistica del tutto. Pietro Leeman è il fedele zar della cucina vegana milanese: per lui il cibo ha un valore determinante nel benessere psicofisico, come nutrimento per corpo, mente e spirito.

E ogni portata pare dipinta, come ad esempio il suo raviolo fatto a mano. Dietro ogni suo piatto c’è sempre un lungo lavoro e una profonda ricerca, nemmeno il più piccolo e apparentemente minimo particolare è mai posto a caso, in coerenza con la sua filosofia di ordine cosmico che ci soggiace. L’esperienza da Leemann ha poco di terreno: è un viaggio nell’anima, in una dimensione aurea e onirica.

Joia. Via Panfilo Castaldi, 18, 20124 Milano, Tel. 02 204 9244

12. PaellaMi

paella Paellami

Con quello sguardo malinconico, quel sorriso sospeso e quelle mani laboriose, sembra quasi Federico Garcìa Lorca ad accoglierci in questo tempio della paella. Di certo l’esperienza da Paellami assume sfumature poetiche, a partire dal locale con maioliche. E poi la preparazione, attenta, ponderata, minuziosa. Qui trovate tutto quello che cercate se avete voglia di mangiare tapas, paella e sangria: direttamente da Valencia, è giunto qui per voi, per raccontarvi attraverso i suoi piatti la cucina spagnola.

Ricardo Paellami

Ma non abbiate fretta, perchè da Paellami il tempo scorre lento, dettato dalla preparazione al momento e a vista di questo piatto, che vi giungerà davvero in paella. Dimenticate i piatti singoli e condividete la pentola con i vostri compagni di viaggio: son certa che questo luogo vi rimarrà nel cuore, insieme a lui, poeta dell’enogastronomia spagnola in Italia.

PaellaMi. Via Cavalcanti, 4, Milano. Tel. 347 4085050

13. Mangiari di strada

super hot dog mangiari di strada

Che bello che esista Giuseppe Zen. La ristorazione milanese assume con lui connotati più semplici, buoni e divertenti. Zen è il Ferran Adrià italiano, sempre pronto alla battuta, allo scherzo, così com’è in cucina. La sua è una mano felice, che traccia piatti allegri, che mettono di buon umore e restano ben impressi.

Giuseppe-Zen-Mangiari-di-Strada-Milano

Qui lo street food è ingentilito da un bel locale, capace di rendere piatto di élite persino un hot dog. Ci vuole abilità e Zen ce l’ha tutta, dimostrato anche dalla Macelleria Popolare che ha aperto in Darsena, dove must sono lingue e polpette. Grazie di esistere Giuseppe.

Mangiari di strada. Via Lorenteggio, 269 Milano. Tel. +39 02 4150556

14. Al Mercato

Hamburger Al Mercato

Che Al Mercato si mangi un hamburger buonissimo, forse il più buono di tutta Milano, è ormai cosa nota, buona e giusta. Fate però attenzione: il locale è delizioso, ma molto piccolo, quindi quasi sempre pieno.

Beniamino Nespor e Eugenio Roncoroni ph Adriano Mauri

In cucina si alternano abilmente le mani sapienti di Beniamino Nespor ed Eugenio Roncoroni per un prodotto che potete comporre come preferite, quasi come un prodotto Ikea. Oltre alle dimensioni, all’hamburger potete aggiungere avocando e marmellata jalapeno, salsa verde e hummus, bacon e Cheddar, zola e fontina e, perché no, un po’ di foie gras.

Al Mercato. Via Sant’Eufemia 16. 20122 Milano. Tel. +39 02 87237167

15. Un posto a Milano, Cascina Cuccagna

Cascina Cuccagna

Già stanchi del clima urbano metropolitano? Dal 1695 la Cascina Cuccagna, nascosta tra i palazzi di Corso Lodi alle spalle di Porta Romana, è un avamposto agricolo in città, tra le più antiche cascine agricole milanesi. Nel 2012 la Cascina ha riaperto al pubblico con infinite attività, grazie ad un progetto di rigenerazione nato dal basso.

Tortelli pecorino fave fresche Nicola Cavallaro

Tra questi Un posto a Milano che, se apparentemente può sembrare una semplice trattoria, in realtà cela progetti, attenzioni e sensibilità continue e approfondite. Le ricette dello chef Nicola Cavallaro sono tutte pensate sulla base dei migliori prodotti stagionali del territorio, adatte a tutte le età e a tutte le tasche. Pane, pasta e dolci sono fatti in casa, verdura e frutta, farine e oli provengono da agricolture biologiche, la maggior parte dei piatti sono vegetariani, molti senza glutine e tutti i prodotti sono rintracciabili.

Un posto a Milano. Cascina Cuccagna. Via Cuccagna 2/4, ang. Via Muratori. Milano. Tel. +39 02 5457785

16. Erba Brusca

millefoglie Erba Brusca

Di simile filosofia è anche Erba Brusca, alla fine di un naviglio dimenticato, lontano dai pandemoni più centrali. Un piccolo orto, pochi piatti e tanta luce: qualsiasi cosa mangerete in questo pergolato sarà impreziosito dall’atmosfera generale. In realtà sono solo pochi i minuti che vi separano dal cuore della città, eppure la sensazione è quella di una vera e propria gita in campagna, ancor più in una maledetta primavera.

Erba Brusca

Erba Brusca è un locale di gusto, uno spazio da scoprire e condividere con calma, sorseggiando gli infiniti vini esposti alle pareti come se fossero libri.

Erba Brusca. Alzaia Naviglio Pavese 286. Milano. Tel. +39 02 87380711

17. Filippo La Mantia

Arancina

Ferran Adrià l’ha sempre detto: in cucina bisogna soprattutto divertirsi. Lo sa bene Filippo La Mantia, palermitano nell’animo, che non sopporta definirsi chef: lui è cuoco e oste, così come il nome del suo ristorante.

Filippo La Mantia

Fu Giovanni Falcone a firmare la sua scarcerazione quando per errore fu ritenuto responsabile dell’omicidio del commissario Ninni Cassarà. Ma è proprio dietro le sbarre che allestisce il suo dietro le quinte, per un spettacolo finale sorprendente: una cucina allegra, dettata dalla passione e dal piacere.

Filippo La Mantia. Via Poerio, 2/a. Milano. Tel. +39 02 70005309

18. 28 posti

raviolo di genovese

Della stessa filosofia è anche Marco Ambrosino, che ci trasporta in un gioco continuo ed esilarante di sapori e consistenze, come con il raviolo di genovese: alici marinate e fiori di sambuco. Lo stesso vale per gli spaghetti, con fondo bruno vegetale, prugna fermentata e ginepro.

Marco Ambrosino

Questi sono solo due degli esperimenti riusciti del giovane originario di Procida, che seppur variando nella tradizione, ci disegna nei piatti la stessa bellezza dell’isola da cui proviene.

Ristorante 28 Posti. Via Corsico, 1. Milano. Tel. +39.02.83.92.377

19. Yoji Tokuyoshi

triglia Tokuyoshi

Cosa è cambiato da quando l’ex sous chef di Massimo Bottura ha conquistato la stella Michelin? Niente, si mangia sempre benissimo come praticamente da sempre anche quando all’apertura, in concomitanza di un altro salone-congresso – ma enogastronomico – si erano levate alte le grida dei critici che avevano preconizzato la fine immediata del ristorante che aveva generato aspettative elevatissime.

nuovo-Ristorante-Tokuyoshi-Milano

E voi continuate a mantenerle alte scegliendo soprattutto la triglia e il dolce che è un’ode al tessuto urbano fatto di terra e cemento, strade e topinambur. Rimarrete deliziati.

Ristorante Tokuyoshi. Via San Calocero, 3. Milano. Tel. +39 0284254626 

20. Trattoria Masuelli

Per chi desidera ritrovare una milanesità perduta, ecco  un locale accogliente e classico, che dal 1921 ha fatto la storia della tradizione milanese. Tra i preferiti di Gualtiero Marchesi, dal Masuelli si rinnova il piacere di sedersi a tavola come se fossimo in un film ambientato agli inizi degli anni Cinquanta, in una Milano altra, tra tram vecchi cinquecento colorate.

Tutti i piatti della tradizione, dai classici risotti ai più consistenti brasati e alla pasta e fagioli in piedi sono accompagnati con stupore da un ottimo “vino di Milano”.

Trattoria Masuelli. Viale Umbria 80. Milano. Tel. +39 02 55184138

[Immagini: Scatti di Gusto, Vincenzo Pagano, Giulia Ubaldi, Massimo Listri/Essen, Dove]