mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Suculent, uno dei tre ristoranti di Antonio Romero per conoscere Barcellona

martedì, 17 Maggio 2016 di

Sono a Barcellona, in giro tra mercati e scorci di Gaudì, stordito dal profumo dei churros e delle cioccolate calde. Chilometri macinati a piedi e all’improvviso una fame che non ci vedo.

Decido di affrontare la mia idiosincrasia per le cene solitarie e pesco il taccuino dei miei desiderata (in realtà un foglietto di carta magicamente ritrovato in borsa).

Ho assaporato i piatti e le parole sul Ticket ovvero elBarri di Ferran Adrià, ma oggi ho scelto il Suculent.

La filosofia di Antonio Romero, chef del locale e delle consociate Taberna del Suculent e 4amb5, mi piace: “Suculent non è esattamente un ristorante. Noi preferiamo definirla come una cena di vita” – e ancora – “invece di innovare, preferiamo di rinnovarequi troverete piatti tradizionali preparati con idee correnti e le tecniche che ci permettono di migliorare ciò che era buono ma con piatti più personali.

Dall’angolo strategico del bancone dove mi accomodo, vedo passare ogni tipo di tapas, antipasti e piatti. Inizio a farmi un’idea della cucina e concordo con la gentile cameriera un piccolo assaggio dei piatti cardine del locale.

Mi viene offerto un aperitivo, un sapido menganito, secco, vivace nel suo modo di porsi, ha buona freschezza di erbe aromatiche ed agrumi, non vuole essere complesso e non lo sarà.

chevice gamberi suculent barcellona

Regge l’abbinamento con il primo degli antipasti, il ceviche de gambeta roja (14,50 €). La crema di mais ha una decisa acidità, punto dolce ma anche leggermente piccante della cipolla fresca (in quota generosa seppur nascosta), l’avocado dona grassezza al piatto ed avvolge il gambero. Piatto di concezione interessante, note acide leggermente da calibrare.

brandade di baccalà suculent barcellona

La brandada de bacalao (7,80 €) con olivada dulce è tradizione all’ennesima potenza: la sapidità del merluzzo, perfettamente stemperata e resa crema, si sposa egregiamente con la salsa di olive.

Il menu degustazione medio è proposto a 60 €, quello grande a 70 €. Io imperterrito continuo a scegliere dalla carta.

barcellona suculent carne

Aspetto La raya a la mantequilla negra (17,20 €): è piaciona, eseguita alla perfezione, le carni sono estremamente tenere, la cottura in burro l’ha resa ancora più dolce, pinoli e capperi risultano quasi caramellati.

La quota zuccherina assunta durante il giorno mi fa desistere dal chiedere un dessert, nonostante la proposta allettante. Mi concedo un calice di Montilla Moriles Don Px Gran Reserva 1986.

Inconfondibile nel profumo e nel sapore: una spremuta di fichi secchi e caramello assolutamente non stucchevole, accompagnati da mallo di noce, un lieve sentore di affumicato e una nota prorompente di liquirizia. E su queste note si conclude un’appagante cena solitaria, unico rammarico: non aver condiviso il piacere.

Suculent. Rambla del Raval, 43. Barcellona (Spagna). Tel. +34 934 43 65 79]

[Immagini: Luca Formenti, World Guide]