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Al Sedici, ristorante da provare vicino Malpensa

venerdì, 24 Giugno 2016 di

Spesso non consideriamo le proposte vicino casa. Almeno, per me è così, affascinata dalla città ma residente in provincia.

Per questo voglio raccontarvi del ristorante Al Sedici, a Verghera di Samarate a un passo dall’aeroporto di Malpensa e a poco più di mezzora da Milano.

Lo chef Stefano Portogallo ha 35 anni e un curriculum che merita di essere scoperto. Ha aperto Al Sedici da un anno ma nei precedenti cinque è stato al Trussardi di Milano, e prima ancora ha lavorato con Berton, Cracco, Marchesi e Alain Ducasse.

A Samarate, Stefano Portogallo ha aperto negli spazi che prima ospitavano il negozio dei genitori e ha dato vita ad un ristorante che accoglie in modo semplice e seduce l’avventore proprio per quel suo clima casalingo, che è il mood specifico con cui lo chef vuole porsi: “qui dovete sentirvi come a casa” – ci dice subito il maître quando ci sediamo al tavolo.

Sempre attento e mai invadente e soprattutto, pronto al sarcasmo e alla battuta. Affianca Portogallo da un mese e arriva da una lunga esperienza al Ristorante Luce, all’interno di Villa Menafoglio Litta Panza, bene varesino del Fondo Ambiente Italiano.

La carta offre una giusta selezione di portate, circa 5 per ogni categoria: antipasti, primi, secondi e più scelta di dessert, tra i 15 € e i 25 € a piatto. Tutte si caratterizzano per un gioco di contrasti tra sapori ben noti e alcuni più audaci. Abbiamo scelto il menu degustazione, 45 € a testa e si concentra su proposte di carne.

chips tapioca al 16

Si parte con una chips di tapioca alla barbabietola, con una spolverata di liquirizia e dei bottoncini di maionese senza uova profumata all’arancia accompagnata da un Metodo Classico Cantina Rinaldi. C’è anche un bacio di dama salato al parmigiano e crema di caprino: un incipit che introduce alla prima delle quattro portate.

Ecco che arriva la guancia di maialino alle mele. Un abbinamento consueto dal sapore deciso e riconoscibile. Non convenzionale idea di antipasto.

La seconda portata è un fuori programma, richiesta da noi ma non presente nel menu degustazione: spaghetti al nero di seppia con frutti di mare e pesto alle erbe. Un piatto color terra dall’ampio fondo su cui si posa un coperchietto. Sollevato il coperchio, il profumo di cozze e seppie arriva prepotente mentre all’assaggio il pesto di erbe lasciato sul fono fa sentire la sua presenza. A completare, la menta che lascia una sferzata di freschezza.

La degustazione prosegue con ravioli alla carbonara, forse il piatto rivelazione della serata. Il consiglio e di mangiare un boccone che comprenda raviolo intero e qualche cubettino di guanciale. Anche se il guanciale era un filo troppo abbrustolito, in bocca l’esplosione di sapore ti coglie di sorpresa: il ripieno scoppia e raggiunge anche gli angoli più remoti del palato.

aletta vitello al sedici

Segue un’aletta di vitello su crema di patate al limone. La qualità della materia prima è lampante, sia all’occhio che al gusto. Tenera e gustosa, dà il meglio se assaggiata insieme alla crema, poiché l’importante salatura della prima e il persistente profumo di limone della seconda si controbilanciano esaltandosi a vicenda.

Finiamo con un trittico di formaggi: Gran Capra, Salva Cremasco e un erborinato di pecora. Tutti e tre ben strutturati e abbinati al resto della degustazione.

Per dessert arriva un Tiramisù in versione ridotta, che come topping aveva una crema di uovo sbattuto che ho trovato importante. Ho preferito rinfrescarmi con un assaggio di un altro loro dolce, una piccola sfera di Pinha Colada, semplice, estiva, perfetta come chiusura.

Ad annaffiare il tutto una bottiglia di Collio, un Merlot Grici Riserva 2007, dell’azienda agricola Renato Keber di Gorizia (40 €).

Il conto, in due, è stato di 150 €.

La cucina di carattere di Stefano Portogallo è già matura e la sua identità ben percepibile. Un posto in cui ritornare.

Al 16. Via della Vittoria, 16. Samarate (Varese) Tel. +39 389 441 3857

[Alessia Manoli]