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Vinitaly 2017. 10 Prosecco che ci dicono che il Veneto è terra del vino

domenica, 09 Aprile 2017 di

svinando

Via alla 51ma edizione di Vinitaly. Per celebrare uno dei prodotti italiani più famosi nel mondo, abbiamo deciso di iniziare con il Prosecco di 10 cantine, più o meno famose, con novità in anteprima o in cantiere, degustate per voi in diretta (o quasi) e raccontate così come li preferiamo.

Pronti? Via!

1. Le Vigne di Alice

prosecco vigne di alice

Ogni volta che vediamo lo stand de Le Vigne di Alice, rimaniamo stupiti. Un gioco, una favola, un surreale, perfettamente intonato alla fiaba più famosa, Alice del Paese delle Meraviglie. Molti prodotti da scoprire, uno più sorprendente dell’altro (Il PuntoG uno su tutti, mica uno scherzo!), ma stavolta parliamo di P.S. La prima fermentazione fatta nel legno al 40%, il resto è fermentano in acciaio, zero solfiti, zero zuccheri. Croccante, accattivante, minerale, da abbinare ai gamberi crudi. Stupefacente.

2. Malibran Credamara 2015

Il Col Fondo è una delle tendenze da non trascurare. E se fino a qualche anno fa il risultato era non sempre convincente, ora è un vino di tutto rispetto. Da abbinare, come dice la titolare, alla merenda veneta, composta dagli spiedi di carne mista ( 6-7 ore sulla brace, ecco perché si aveva bisogno di bere!), ma anche ai salumi e pesci affumicati. In bocca è quasi tannico e ricordatevi che “col fondo” è non filtrato, è velato, non sarà mai limpido.

3. Bele Casel

E’ stato uno dei pionieri di Col Fondo, prosecco non filtrato, ed è sempre un ottimo prodotto. Stavolta abbiamo la 2015, a detta di Luca Ferraro, il titolare, una grande annata. E’ il prosecco che trascorre almeno un anno in bottiglia: non è quasi per niente torbido, ha molti sentori di frutta matura. Insomma, si riconferma un grande prosecco non convenzionale.

4. Zonin 1821

Nuovo packaging, nuova etichetta color teal, ovvero, una sfumatura del turchese, ma la sostanza è sempre quella. Tutto questo è per dare una nuova immagine sui mercati esteri, America e Australia in primis, e per introdurre un nuovo logo Zonin, più pulito, più essenziale. Prosecco sempre gradevole, leggero, con i profumi di agrumi che stuzzica il palato e invoglia di chiederne un altro bicchiere.

5. Mionetto

Quest’anno Mionetto festeggia 130 anni con un millesimato dosaggio zero, fatto a mano come una volta. Fresco e delicatamente pungente, perfetto per  aperitivi sotto un pergolato.

6. Le Colture Cartizze

Cartizze è la zona più pregiata di Valdobbiadene, situata tutta sul versante lato sud. In tutto ci sono 107 ettari di vigneti, divisi in 120 proprietà. Le Colture hanno, a loro dire, un ettaro scarso, ma riescono a produrre 15-20 mila bottiglie all’anno di un prosecco aromatico, sapido, quasi salmastro. Assaggiate!

7. Raphael dal Bo

Una piccola azienda che ha suscitato la nostra curiosità con i rosé. Tecnicamente non tutti i vini della gamma sono prosecchi (che devono essere fatti di uve Glera), ma ci sono da segnalare i due rosé: un biologico di uve Raboso e un Pinot Nero. Come prosecchi classici ce n’è uno millesimo superiore extra dry, aromatico, con una bollicina sottile.

8. Follador

La novità di quest’anno è la criomacerazione che impedisce all’ossigeno di interagire con il mosto. Questo metodo permette di usare pochissimi solfiti, e si sente! L’acidità è bassa e i sapori di vino sono più veri, più naturali. Asciutto in bocca, perlage raffinato. Tutto da gustare.

9. Bisol Private Noso

100% Glera, senza solforosa, dosaggio zero. Praticamente il prosecco perfetto. Agrumeto al naso, vegetale in bocca, è una continua sorpresa. E’una linea sperimentale, con 30 anni di studi, bottiglie numerate e risultati sorprendenti.

10. Le Contesse

Prosecco Le Contesse

Sapido, equilibrato, note di mela e pera e particolare per via delle escursioni termiche. È fermentato in autoclave per 20-30 giorni.