mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Milano. Ratanà e il piacere di mangiare in un ottimo ristorante all’aperto

venerdì, 09 Giugno 2017 di

svinando

Sono giunta al Ratanà di Milano dopo l’evento dedicato all’incontro tra Arte&cioccolato, serata allietata, oltre che dalle opere pittoriche esposte, anche dalla degustazione del dolce creato ad hoc dal pasticciere Luca De Santi.

Non avevo ancora avuto modo di assaggiare nessuno dei piatti protagonisti delle cucine del locale, capeggiate dallo chef Cesare Battisti e di cui De Santi è, oltre che pasticciere, anche sous chef.

[do action=”jor”/]

Complice la recente scalata nelle classifiche dei ViviMilano Awards mi sono detta che no, non era più il caso di aspettare.

Il ristorante si inserisce all’interno di un giardino pubblico nei pressi del quartiere Porta Nuova Garibaldi che ha visto massimo punto di splendore dopo la sua riqualificazione, accompagnata da Expo 2015. La palazzina che lo ospita è dei primi del Novecento, un tempo occupata dalle prime ferrovie di Milano.

L’ atmosfera informale mi mette subito a mio agio, gli interni rispecchiano la stessa gradevolezza esterna, semplicità, arredi minimal a cui si accostano elementi e strutture in ferro per riprendere quei dettagli in stile fabbrica di un tempo.

[do action=”jq”/]

Ma si può mangiare anche all’aperto comodamente seduti ai tavoli disposti nel dehors, inaugurato proprio in questi giorni, per pranzi e cene estive.

Il menu propone una serie di piatti in linea con quest’idea di semplicità e per farlo si arricchisce di ingredienti selezionati da piccoli produttori piuttosto che da un unico grande fornitore, come spesso accade.

Grande spazio a ortaggi e pesce fresco quindi, ma che sia di acqua dolce, e poi, carne piemontese, formaggi e frutta, protagonisti delle ricette.

In attesa delle prime portate inganno il tempo assaggiando i mondeghili, serviti in un simpatico cartoccio ancora caldi che, per chi come me non è milanese, traduco in polpettine di carne con sentori di scorza di limone, piacevole nota di freschezza.

Giungono a tavola in compagnia dei grissini Edelweiss di Milano.

Alla base della cucina del Ratanà c’è infatti la tradizione lombarda e milanese, rivista in chiave moderna, senza eccessi o estremismi di ogni sorta e mi basta proseguire negli assaggi per averne ulteriore conferma.

Per cominciare, tartare di trota Fario marinata, le sue uova e pelle croccante, accompagnate da una delicatissima maionese all’arancia e zafferano (18 €).

Un piatto dai sapori bilanciati di cui non ne avrei mai abbastanza, l’aggiunta di finocchietto selvatico gratifica il palato all’ ultimo boccone. Maionese che conquista.

A seguire uno tra gli antipasti più richiesti, una rivisitazione di una vecchia ricetta che fu già di Gualtiero Marchesi: sformato di melanzane, pomodoro montato, foglie di basilico e sfoglia di pane di Fobello (16 €).

In pratica un inno ai sapori mediterranei, non potrei desiderare altro, o forse sì.

[do action=”bcapdx”/]

Decido per i tubetti con piselli, fave, erbe fresche, guanciale di cinta senese croccante (18 €) lo scelgo perché tra i primi piatti è l’insospettabile: cosa potrà mai avere di tanto speciale un piatto di pasta e piselli?

Mi ritrovo a contemplare un mix di consistenze oltre che di profumi, la morbida vellutata sul fondo accoglie la pasta e i legumi quasi crudi, croccanti. Le erbe: timo, rosmarino, basilico e menta accompagnano e al contempo rinfrescano la sapidità del guanciale.

I tubetti sono tra i formati di pasta che preferisco sin da piccola e tra un ricordo e l’altro comincio a rendermi conto di quale, e dove, sia il vero segreto delle ricette di Battisti.

[do action=”moretti-300-dx”/]

Nel frattempo mi coccolo ulteriormente con la semplicità di una vellutata tiepida di zucchine, zucchine crude condite e fiori croccanti con mollica di pane fritto (16 €).

Il menù cambia a seconda della stagionalità dei prodotti ed è quindi in continua trasformazione, fatta eccezione per quelli che in lista vengono denominati “evergreen”.

A pranzo così come a cena inoltre, potrete scegliere se ordinare alla carta o secondo quelle che sono le proposte del giorno de la “Schiscèta” e scegliere tra piatto unico o menu (entrambi 19 €).

A tal proposito, mi sono concessa di provare la verdura ripiena del giorno, un involtino di peperone senza pelle ripieno, accompagnato da un olio al rosmarino piccante.

E i dolci? Come già detto, nascono dall’estro di Luca De Santi che, combinando ingredienti in apparenza azzardati, riesce a fare alta pasticceria anche con i prodotti dell’orto.

A conferma di questa particolarità, abbiamo scelto: dolce alle nespole (e purea delle stesse) con mousse all’acqua di origano, biscotti morbidi e pop corn al caramello.

L’acidità della nespola è ben bilanciata dalla dolcezza delle note caramellate, particolare l’aroma dell’origano.

E poi ancora i piselli, stavolta protagonisti del secondo dolce in cui un cremoso di cioccolato bianco si accompagna alla loro purea ed è servito con granita e biscuit alla menta, delicatamente impreziosito da perle di verbena (tutti 10 €).

Seppur buonissimi entrambi, quest’ultimo abbinamento mi ha conquistata.

La qualità delle materie prime unita alla volontà di rimanere fedeli agli schemi della tradizione possono considerarsi due modi semplici per giungere al cuore delle persone, ed è soprattutto questo forse il segreto del Ratanà.

Cesare Battisti crede in un idea di cucina lontana dalla sfrenata ricerca d’innovazione ché tipico di molti chef oggi.

Il suo è un modo diverso, che ci riavvicina alla terra e che ad ogni assaggio ci fa sentire quasi a casa.

Lascio il ristorante così, appagata da colori e profumi, e felice, per aver conosciuto un posto la cui filosofia mi si cuce perfettamente addosso.

Ratanà. Via Gaetano de Castillia 28. Milano. Tel. +39 02.87128855