mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Paestum. Nuove Storie di Pane dove mangiarlo buonissimo con il meglio del Cilento

mercoledì, 02 Agosto 2017 di

Il Cilento ha numerosi protagonisti che promuovono il territorio. Lo abbiamo visto con le 20 donne – artigiane, produttrici, ristoratrici – che hanno trasmesso all’esterno l’amore per questa terra. E lo vediamo con loro i colleghi uomini come Francesco Vastola, Michele Ferrante, Roberto Penza.

E lo vediamo con Paolo De Simone, 37 anni di Vallo della Lucania, protagonista cilentano e non solo della panificazione e della pizza.

Da Zero e Storie di Pane hanno messo al centro la pizza, originale nella sua conformazione sospesa tra Cilento e Napoli, e il pane cui restituita la dignità di un tempo come alimento quotidiano che accompagna i pasti e che deve far bene.

Paolo ha applicato al suo laboratorio la tecnica della lievitazione naturale, appresa da bambino dalla nonna che faceva il pane in casa; nel laboratorio-bottega invita nomi importanti del mondo della panificazione come Gabriele Bonci per workshop aperti, per aprire la mente a sé stesso e agli altri e imparare a sognare in grande.

Con Giuseppe Boccia e Carmine Mainenti ha aperto la pizzeria “Da Zero” prima a Vallo della Lucania (tra l’altro rinnovata con un secondo forno qualche giorno fa), poi ad Agropoli e ora a Milano. Tre successi.

Paolo De Simone è sceso nella vicina pianura di Paestum, e a Capaccio Scalo porta il concept antico e contemporaneo che mette insieme l’attività di bottega a quella di ristorazione, offrendo l’opportunità di fermarsi a consumare le deliziose preparazioni che da oggi trovano sede in Corso Italia.

Il locale è ampio, le tonalità del bianco e legno smaltato offrono un ambiente luminoso e gradevole; i colori sono dati dagli stessi alimenti dal lungo bancone che ospita formaggi, golose preparazioni sott’olio, antipasti, piatti freddi e caldi preparati in loco ogni giorno.

Il pane, anzi i pani, vengono continuamente riassortiti dal panettiere che sforna a vista e il retrobancone si tinge delle calde tonalità del grano.

Gli scaffali sono una rappresentanza di buon cibo: la pasta, i pomodorini datterini rossi e gialli, i sughi di Grangusto, piccola azienda artigianale del Cilento, la sopressata di Gioi Cilento, i filetti di alici provenienti dalla pesca alla menaica di Pisciotta, le olive ammaccate.

Nella sala attigua con cucina a vista si consumano i pasti o ci si ferma per un aperitivo scegliendo i vini direttamente dalla grande parete espositiva che celebra il territorio e anche altre Doc italiane.

Non c’è un menù fisso perché le preparazioni seguono il ritmo delle stagioni e si basano sempre sui prodotti locali.

Ora troverete innanzitutto tanti piatti della tradizione locale come zuppe di legumi dei presidi Slow Food come Maracucciata, il cece di Cicerale, il fagiolo di Controne, moltissime preparazioni vegetariane come “la minestra stretta”, insalate di riso arricchite con i pregiati sott’olio, ravioli di pasta fresca alla ricotta con pomodorini, torte salate, rustici, insalate di pasta

Ogni giorno sceglierete una quindicina fra piatti caldi e freddi.

Previste degustazioni e i prezzi dei piatti variano dai 4 ai 7 €.

Convinti che oltre alla vera mozzarella di bufala (non vi fate tentare dalla frozen e anzi, firmate la petizione!) avete bisogno di raccontare e comprare un po’ di Storie di Pane?

Storie di Pane. Corso Italia 16/18. Capaccio Scalo (Salerno)