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Processo all’insalata ‘breve’. Ma perché piace tanto agli Italiani?

venerdì, 15 Aprile 2011 di

Non c’è solo Ruby in cima ai pensieri del Parlamento italiano. Nei giorni infuocati del ‘processo breve’ la Commissione Agricoltura della Camera ha trovato il tempo di dare il via libera alla legge sull’insalata in busta.

Chiamansi, in gergo merceologico, prodotti di IV gamma, quelli, per intenderci, che si comprano per accelerare i preparativi culinari o da consumare fuori casa: verdura lavata, spezzata e pronta all’uso; frutta sbucciata, fatta a pezzetti e condita. Tutto lavato, asciugato e sigillato in atmosfera (si spera sempre) protettiva.

Ora il loro consumo in crescita esponenziale (triplicati in 10 anni), in controtendenza con la crisi, ne hanno reso, a quanto pare, urgente la regolamentazione.

Esultano le organizzazioni di categoria. “Il consumo di ortofrutta pronta è una tendenza che si consolida nel tempo”, si rallegra Coldiretti, “perché risponde all’esigenza di risparmiare tempo senza rinunciare al consumo di cibi genuini indispensabili per mantenere la salute e la forma fisica, soprattutto in vista della prova costume delle vacanze estive”. “Finalmente si dettano le regole per garantire trasparenza, sicurezza e tracciabilità in un settore in grande espansione com’è quello dei confezionati freschi”, commenta, più sobriamente, la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori).

Si, ma che dice la legge sull’insalata ‘breve’ (è già lavata!)? Ora sarà il Ministro delle Politiche agricole, di concerto con il Ministro della Salute e con il Ministro dello Sviluppo Economico, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, a definire con un decreto i requisiti e le modalità di commercializzazione di questi prodotti fra cui, chiede Coldiretti, “le informazioni che devono essere riportate sulle confezioni a tutela del consumatore”.

Tiriamo un sospiro di sollievo. Alleggeriti dal superlavoro di questi giorni, presto i ministri potranno mettersi a lavoro… sull’insalata in busta. Che sarà sicuramente, quella si, uguale per tutti.

Fonte: cia.it, coldiretti.it, helpconsumatori.it

Foto: produttoriarborea.it, cinziaopezzi.blogspot.com