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La ricetta per il gelato al pistacchio di Bronte da preparare a casa

sabato, 21 Maggio 2011 di

svinando

Per una vita ho creduto che il pistacchio fosse cattivo. I pistacchi tostati e salati degli aperitivi mi provocavano un certo ribrezzo. Fin da piccola. Toglievo scrupolosamente ogni singolo granello di pistacchio dai cannoli siciliani, rifiutavo sdegnata qualsiasi dolce che dai pistacchi fosse stato contaminato, e dal quale non fosse possibile eliminarli in maniera certa e definitiva, e, naturalmente non mi sognavo nemmeno di mettere in bocca un cucchiaino di gelato al pistacchio.
Come fosse possibile che qualcuno potesse mangiarlo e che addirittura potesse piacergli realmente, restava uno dei grandi misteri dell’infanzia. Alcune persone strane mangiano le verdure. Alcune persone molto strane mangiano le verdure e il fegato. Alcune persone davvero stranissime mangiano le verdure, il fegato, i pistacchi, e stravedono per il gelato di pistacchio.
Non che fossi priva di curiosità nei confronti del cibo, al contrario… Con l’entusiasmo tipico di chi è costretto ad una dieta forzata (nel mio caso un’intolleranza che mi costringeva a tristissime pastine degluteinate), assaggiavo tutto ciò su cui riuscivo a mettere le mani, a partire dal pane vero, fino ai densi stufati bruni della cucina persiana, mangiati a casa di amici transfughi del regime.
Nella progressiva scoperta dell’universo dei sapori, restava ferma un’unica regola, solo questa: l’esclusione del pistacchio.
Fino alla scoperta del Pistacchio di Bronte. L’unico possibile pistacchio, quello che rende non solo possibile, ma auspicabile il consumo di pistacchio, e magari anche l’abuso. Ogni volta che ricomincio ad assumerlo non riesco a smettere. Certo, come tutte le sostanze stupefacenti ha un costo elevato, ma ha il vantaggio di non essere illegale.
Questo gelato, l’ho riproposto a tutti quelli che passano per la mia cucina per tre settimane di seguito. Nessuno si è lamentato.
Il colore è verde senza bisogno di alcuna colorazione (questa è l’altra scoperta, il pistacchio vero è verde e tinge di verde!), così come il profumo del pistacchio è l’unico che serva, senza l’aggiunta dell’essenza di mandorle di alcune ricette.

Gelato al pistacchio

Ingredienti
100 g pistacchi di Bronte
1/2 l latte
qualche granello di sale
130 g zucchero
4 tuorli

Porta un po’ d’acqua a ebollizione in un pentolino. Sbollenta per un minuto i pistacchi, quindi sciacquali con acqua fredda e pelali. Tritali e mettine da parte 20 grammi.
Metti a bollire il latte con un pizzico di sale in un casseruolino, e intanto monta i tuorli con lo zucchero.
Stempera con un po’ del latte in ebollizione, unisci gli 80 grammi di pistacchi e aggiungi il composto al restante latte ancora sul fuoco. Mescola energicamente con una frusta e togli dal fuoco appena inizieranno a formarsi delle bollicine sul bordo. Basteranno pochi secondi perché il composto è già caldo. Versa in un recipiente d’acciaio e raffredda sempre mescolando.
Se si preferisce, i pistacchi possono essere aggiunti alla crema ottenuta, in questa fase.

Versa nella gelatiera e una volta pronto, riponi il gelato nel congelatore.

Biscotti di farro, granturco e mandorle

Ingredienti
170 g farina di farro
170 g farina di fioretto di granturco
170 g mandorle pelate e tritate
200 g zucchero
300 g burro
4 tuorli d’uovo
un pizzico di sale

Mescola le farine, le mandorle lo zucchero, il sale, il burro freddo a pezzi e i rossi d’uovo.
Impasta fino a che il composto non formi delle grosse briciole. Lascia riposare un paio d’ore e stendi la pasta da cui si ricaveranno con dei biscotti spessi un dito, di 7 per 7 centimetri.
Inforna in forno già caldo a 170 gradi per dieci/quindici minuti circa.

Foto pistacchi: ingredienten.nl