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Black Mamba, il mio nome è Odisseo e preferisco il Barbaresco

lunedì, 05 Dicembre 2011 di

svinando

Ho visto cose che voi umani… Tranquilli non è una citazione, detesto Blade Runner, ma il modo più semplice per descrivere Black Mamba alle prese con tre vini del Lazio (per la cronaca due Syrah e un Cesanese). Riuscite a immaginare la scena? A me sembrava un sogno, anzi un incubo ma dopo 6 o 7 pizzicotti mi sono rassegnato a bere anch’io quei nettari. Se penso che mi sono letto tutti i pezzi di Black Mamba per ridurmi così…

In effetti tutto era iniziato qualche ora prima in ben altra maniera, quando Luca Cravanzola della cantina Produttori del Barbaresco ha visto arrivare la nostra eroina che si è presentata dicendo “piacere sono Black Mamba”, si è immediatamente stampato sul volto un sorriso a 32 grand cru dichiarandosi lettore assiduo e ci ha messo a disposizione le sue bottiglie. Per noi di Scatti di Vino la cantina Produttori del Barbaresco è da sempre un riferimento assoluto, garanzia di qualità costanza convenienza.

Quello che Aldo Vacca, da qualche anno insieme a Luca, porta avanti è un progetto che parte nel 1958 quando i maggiorenti di Barbaresco decisero di far qualcosa per evitare lo spopolamento del piccolo borgo che era arrivato a contare solo 300 abitanti, in gran parte migrati verso la Fiat. In quell’anno venne fondata una piccola cantina cooperativa che riuniva le vigne di Barbaresco e prevedeva che i soci coltivassero esclusivamente nebbiolo, che lo conferissero integralmente e che i prezzi fossero basati sulla qualità delle uve. Principi tutt’ora in vigore che hanno sviluppato un circuito virtuoso che riesce a garantire la continuità del vigneto. Centocinque ettari a Nebbiolo sono un patrimonio unico con la qualità di una produzione sempre attenta a valorizzare le migliori espressioni.

Tutti conoscono e apprezzano le nove selezioni di vigneto che la cantina imbottiglia nelle migliori annate: Rabajà, Asili, Montestefano, Pora, Ovello, Rio Sordo, Montefico, Moccagatta, Pajè sono bottiglie di qualità straordinaria sempre offerte a prezzi incredibili. Questa volta però abbiamo assaggiato il Barbaresco classico, quello ottenuto dall’assemblaggio di tutte le vigne e disponibile in un numero di bottiglie adeguato a toglier la sete anche ai palati più incontentabili.

L’etichetta gialla, inconfondibile, con la vecchia torre di Barbaresco è uno dei vini più solidi e concreti che si trovino in commercio e le ultime tre annate disponibili lo confermano pur nella loro affascinante diversità. Ecco gli assaggi.

2007. Giovane fragrante intenso, frutto di un’annata esuberante e ricca che lo rivela invitante e immediato. Probabilmente non sarà un vino con grande potenziale d’invecchiamento, ma è piacevolissimo da bere ora e, ne siamo sicuri almeno nei prossimi tre anni.

2006. Per me e per Black Mamba il migliore. Un’annata molto classica e composta, quasi austera all’uscita sul mercato. Oggi è un vino armonico che rivela sfumature floreali e complessità insieme a una profondità insolita per una bottiglia da 20,00 €. L’eleganza è la cifra dominante. Questo vino beneficia della presenza dei migliori vigneti, quelli altrimenti destinati a riserva, che nel 2006 la Cantina non ha imbottigliato.

2005. Annata delicata e talvolta fragile che però ha dato un vino pronto e godibile anche se meno carnoso dei precedenti. Una buona bevuta senza troppo impegno nell’attesa che gli altri maturino.

E proprio dopo questa esperienza di Langa siamo finiti, Bacco sa come, davanti alle tre bottigliacce di cui parlavo all’inizio. Capisco che questa storia vi sembrerà strana ma vi garantisco che è la pura verità, fidatevi il mio nome è Odisseo.

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