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Gelato artigianale a Torino. Tre indirizzi a 1€ nella prima giornata europea

martedì, 26 Marzo 2013 di

coppetta gelato giornata europea

Mentre l’Italia attende con il fiato sospeso di avere notizie sul suo nuovo governo, a Strasburgo (sede del Parlamento Europeo) si lavora. Il 5 luglio 2012 387 parlamentari hanno deliberato per il 24 marzo la Giornata Europea del Gelato Artigianale. La brutta notizia è che non è stato dichiarato giorno festivo, la buona notizia è la possibilità di degustare in coppetta ad 1 € il gusto europeo dell’anno. Per questo primo anno è stato scelto il Fior di Latte variegato al cioccolato con mandole pralinate a cui è stato il nome di “Fantasia d’Europa”. Alla golosa iniziativa hanno risposto dodici paesi europei (Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Regno Unito, Spagna); l’Argentina ed il Canada si sono associate come presenze entra-europee e hanno colto l’occasione per assaporare parte delle loro antiche origini. L’Italia è presente, sì, ma a macchia di leopardo. Torino, con ventisette gelaterie italiane aderenti, apre la classifica delle città!

La sottoscritta, sfidando la pioggia marzolina e la cronica mancanza di parcheggi domenicale, s’è rivolta a visitare le vie dell’antica capitale del Regno d’Italia per prendere visione di come i produttori e i consumatori hanno raccolto quest’iniziativa europea. Vi anticipo subito il giudizio finale: l’impegno da parte degli artigiani non è mancato, il gelato era lì pronto a essere degustato, ad aver mancato l’appuntamento è stato il pubblico. L’evento è passato in sordina, estraneo anche ai geek del gelato artigianale, e la mia presenza salutata con il sospetto di quanti vedono un estraneo parte di un mistero teoricamente ben custodito.

cucchiaino, giornata europea gelato artigianale

Ci si domanda come sia potuto accadere. Al di là delle facili colpe che si possono attribuire al pazzerello clima di inizio primavera, ma l’incognita clima appartiene al rango delle “attenuanti”, siamo onesti, ad avere giocato una brutta partita è stata la campagna pubblicitaria messa in atto dalle associazioni di categoria. L’attenzione mediatica non è riuscita a varcare le Alpi; grandi e piccoli giornali hanno glissato sull’evento. I più sono venuti a conoscenza dell’occasione sul posto, in gelateria, nel momento in cui si sono trovati davanti il volantino in formato A4 a reclamizzare l’offerta della coppetta di gelato dal gusto europeo. Il passaparola è stato minimo, anche in questi tempi di social network.

Tra i grandi assenti segnaliamo Slow Food che ha mancato l’occasione per porsi in trincea a difesa del gelato artigianale italiano in campo internazionale. Dov’era? Non è dato saperlo. Eppure gli artigiani italiani c’erano e Torino, con la sua ampia aderenza all’occasione, ha dimostrato di non temere la concorrenza internazionale o delle grandi case di produzione. In attesa di avere una giustificazione per Slow Food firmata da Petrini, vi dico che la sfida lanciata a livello europeo da Strasburgo – ovvero far preparare a tutti gli artigiani del gelato un unico e preciso gusto per un unico giorno – è stata dai nostri vinta.

Nonostante la particolarità della ricetta quanti l’hanno assaggiato l’hanno apprezzata. Tuttavia c’è anche chi, L’Essenza del Gelato di Pierbruno Malara (via Pincipe Amedeo 21/f) e ‘l Caval ‘d Brôns (Piazza San Carlo 155), non ha mancato di cogliere l’occasione per segnalare come l’imposizione dell’unico gusto non abbia aiutato l’artigiano a mostrarsi al grande pubblico. Forse, ci suggeriscono, sarebbe stato meglio organizzare l’evento in maniera differente, incentrando l’attenzione dei consumatori sulla possibilità d’assaggiare gusti diversi creati per l’occasione dalle singole botteghe artigiane. Ecco, l’assenza di un grande circuito pronto a gestire degustazioni di gelato o la chiusura dei grandi eventi legati a questo prodotto sembrano essere il vero rimpianto di quanti affrontano questa prima, bagnata, giornata europea del gelato.

Alla Torre (in Corso Regio Parco 28) ne sono convintissimi. Forse l’esperienza di quest’anno riuscirà a venire in soccorso all’organizzazione degli anni futuri? Si vedrà ed io lo spero vivamente!

Nel frattempo vi consiglio di munirvi di una cartina della città e darvi all’esplorazione! Torino non è solo la patria del bicerin o del gianduja, può anche essere casa di un signor gelato artigianale! Quando la primavera arriverà, fatevi trovare preparati con dei buoni indirizzi di gelaterie artigianali. Questa giornata l’ha dimostrato… a chi ha saputo esserci.
Dite anche voi “No” alla vaschetta da bancofrigo e “Sì” ai mille sapori offerti dall’artigiano!

(PS. Consiglio il gusto nocciola e la granita al lampone alla Torre e i gusti pera e crema all’Essenza del Gelato… poi vobis!)

[Cristina Erdas]