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Lo diresti amabile, il Franciacorta Demi Sec Ricci Curbastro

lunedì, 15 Luglio 2013 di

svinando

pesce spada e Ricci Curbastro

La spada e la corona, titolo di non grande presa – non me ne vorranno gli ideatori – che ha fatto il paio con Demi Sec di Ricci Curbastro. Vallo a spiegare che “mezzo secco” non rende la felice riuscita di questo vino come per corona si debba intendere il logo della cantina di Franciacorta e la spada è il pesce interpretato da Cristiano Iacobelli, chef di Atlas Coelestis.

Cristiano Iacobelli Atlas Coelestis Roma

Abbinamenti riusciti e due etichette in grande spolvero riassumono una cena di abbinamento con 4 spumanti di Riccardo Ricci Curbastro. Dovevano essere solo tre (Satèn, Extra Brut, Rosè) ma poi è stata aggiunta anche il Demi Sec che è sempre rivelazione e riscoperta. Uno spumante che a dispetto della denominazione ha carattere da vendere, spiega Alessandro Scorsone sommelier estemporaneo che accompagna Cristina, la moglie dello chef e con lui e il cugino proprietari dell’Atlas Coelestis.

Franciacorta Ricci Curbastro Saten Brut bignè pesce spada Atlas Coelestis

Apriamo con un Satèn Brut, Chardonnay 100% cavallo di battaglia dell’azienda che promette il velluto del suo nome. Senza timori con un grissino piccantello in versione aperitivo da attesa dei commensali e a supporto di un bignè ripieno di pesce spada, si dimostra in realtà un passista in grado di reggere tutto il pasto nonostante, anzi, grazie al bouquet di note fruttate. Splendido per gli indecisi. Il bignè segnatelo che può essere idea per aperitivo casalingo.

carpaccio pesce spada Atlas Coelestis Franciacorta Ricci Curbastro extra brut Franciacorta Ricci Curbastro Extra Brut etichetta paccheri amatriciana Atlas Coelestis

Il pesce spada di coffa da 40 chili e due metri di lunghezza, sezionato alla giapponese, ha fornito ottima materia prima a Cristiano per preparare un fresco e convincente carpaccio con panzanella. Il Satèn ha ancora detto la sua (mi dicono anche per merito della lenta rifermentazione in bottiglia secondo il metodo tradizionale della Franciacorta con 40 mesi in catasta per  un totale dalla vendemmia di 48 mesi) e si è provato anche l’Extra Brut – 50% Chardonnay e 50% Pinot Nero – che ha aggiunto mineralità e mandorle all’amatriciana di pesce spada con paccheri di Verrigni. Un pelo sotto il Satèn.

Franciacorta Ricci Curbastro Rosé Brut involtino aperto pesce spada Atlas Coelestis

Molto bella la bottiglia del Rosé Brut con la sua superficie satinata che mette in evidenza i toni salmone di questo Franciacorta che è abbastanza sorprendente (ancora una volta pregiudizio latente quando si parla di rosato) per il suo carattere sfrontato. Mi risulta soltanto un po’ breve quanto a persistenza, contrariamente a come lo descrive la scheda dell’azienda. Sul lato (pesce) spada, invece, Cristiano organizza un involtino aperto e riesca a mantenere in buon equilibrio anche il formaggio. Sull’abbinamento, l’Extra Brut sembra prevalere.

Franciacorta Ricci Curbastro Demi Sec soffice al limone Atlas Coelestis Franciacorta Ricci Curbastro Demi Sec retro etichetta

Ed eccolo il mattatore della serata, il Demi Sec che arriva a fine pasto su una quasi delizia al limone di Cristina. Lo avremmo visto bene anche in quota antipasto e l’abbinamento ideale, dice il tavolo, potrebbe essere con i crostacei.

Atlas Coelestis cena Ricci Curbastro

Un vino, comunque, che chiuderà brillantemente anche una vostra serata. Amabile, l’avremmo definito con termine da rivalutare anche presso i ristoratori che forse non hanno tanta voglia di stare a spiegare che mezzo secco non è l’equivalente di vino da zona grigia.

Azienda Agricola Gualberto Ricci Curbastro & Figli. Villa Evelina – Via Adro, 37. Capriolo (Brescia). Tel. +39 030 736094

Atlas Coelestis. Via Malcesine, 41. 00135 Roma. Tel. + 39 06 35072243

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.