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Gastrocrazia. I nomi dei 24 chef più influenti del mondo, tre Italiani compresi

mercoledì, 31 Luglio 2013 di

svinando

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La  lista di chef stilata da Elite Traveler rientra decisamente in canoni meno bizzarri  di quella pubblicata recentemente da Fool Magazine. Quest’ultimo si è interrogato sui nomi dei più sottovalutati. Elite Traveler decanta i più influenti. Personaggi che molto spesso sono stati fagocitati dal mondo delle celebrità anche fuori dalle mura della cucina, ma che indiscutibilmente hanno contribuito a cambiare il volto dell’alta gastronomia negli ultimi anni. Sono 24 e in lista figurano anche 3 italiani: Heinz Beck, Massimo Bottura, Nadia Santini. Ma andiamo per gradi e analizziamo l’elenco con stelle Michelin da capogiro.

Grant Achatz – Alinea,  3 stelle Michelin

Grant Achatz

Punto forte: l’inventiva. Uno dei pionieri della cucina molecolare, nel suo ristorante Alinea di Chicago si esprime al meglio la creatività che lo contraddistingue. Non troverete alcuna carte da cui scegliere, solo un menu degustazione da circa 20 portate che possono includere tartufo nero, ricci di mare e un dessert dipinto sulla tovaglia.

Daniel Boulud – Daniel,  3 stelle Michelin

Daniel_Boulud

Sangue francese per questo chef che possiede ristornati in tutto il mondo, ma viene associato per fama all’omonimo locale situato nella ricchissima zona dell’ Upper East Side di Manhattan. Onora le sue origini con una cucina contemporary French.

Eric Ripert – Le Bernardin,  3 stelle Michelin

Eric Ripert

Ecco uno chef che è anche una celebrità televisiva, famoso soprattutto per i piatti di pesce serviti nel suo lussuosissimo ristorante. Un menu degustazione da sette portate che incanta tutti per la magistrale fusione tra i sapori d’Europa e quelli dell’Asia dell’est.

Nobu Matsuhisa- Nobu, 1 stella Michelin

Nobu Matsuhisa

Lo chef che ha cambiato la concezione del sushi in Occidente dopo l’apertura del suo ristorante a Beverly Hills alla fine degli anni Ottanta. Potremmo parlare della miccia che fatto esplodere l’amore, anche un po’ mania, per la cucina giapponese nel mondo.

Raymond Blanc – Le Manoir aux Quat’Saisons,  2 stelle Michelin

Raymond Blanc

Chef autodidatta, ambasciatore della cucina francese in Inghilterra, ha guadagnato le due stelle Michelin in tempi molto brevi e possiamo concedergli assolutamente il merito di aver ingentilito il gusto degli inglesi in fatto di autentica cucina francese.

Heston Blumenthal – The Fat Duck, 3 stelle Michelin

Heston Blumenthal

Conosciuto come il food magician, Heston Blumenthal crea nel senso più spinto che il termine possa avere in cucina. Continua a sbaragliarne i limiti, si spinge sempre oltre. Dalle uova strapazzate con gelato al bacon, alla mock turtle soup, il suo obiettivo principale è coinvolgere tutti i sensi in modo che il piatto porti ad un’esperienza mai provata prima.

Gordon Ramsay – Restaurant Gordon Ramsay, 3 stelle Michelin

Gordon-Ramsay

Colui che tutto rende un successo mondiale in fatto di cucina a 360°. Oltre alla bravura che l’ha blasonato con tre stelle Michelin dopo soli tre anni dall’apertura del ristorante che port ail suo nome, sembra inarrestabile la potenza mediatica di ogni suo movimento, fuori e dentro le cucine. Risarcimenti compresi. 

Sven Elverfeld – Aqua, 3 stelle Michelin

Sven Elverfeld

Chef di uno dei ristoranti migliori al mondo, si è inserito nella lista dei best con una cucina semplice, sofisticata e d’effetto. Grande inclinazione artistica, attenzione ai dettagli, servizio impeccabile.

Harald Wohlfahrt – Die Schwarzwaldstube, 3 stelle Michelin

Harald Wohlfahrt

Insignito più volte del titolo di miglior chef in Germania, il suo ristorante si trova nei meandri della Foresta Nera, e possiede quell quid in più dovuto a questa location così particolare. Cucina tradizionale rivisitata come mai prima. Non a caso, sono anni che nessuno osa toccare quelle tre stelle Michelin.

Joachim Wissler – Restaurant Vendôme, 3 stelle Michelin

Joachim Wissler

La parola d’ordine qui è elaborazione. Uno chef che attinge a molteplici fonti da ogni angolo del globo, creando una cucina davvero complessa, ma incredibilmente ispirata, presentata come solo il meglio del gourmet sa fare.

Heinz Beck – La Pergola, 3 stelle Michelin

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Tedesco d’origine ma italianissimo nel cuore. Ha contribuito all’ascesa dell’alta cucina nella capitale regalandole tre stelle Michelin e facendo de La Pergola un caposaldo della haute cuisine. Italianità e menu che sono dei veri e propri capolavori. La cucina per Heinz Beck deve trovare la perfetta sintesi tra comunicazione, stupore, meraviglia, natura e armonia. Eppure Fool Magazine l’ha citato tra gli chef il cui talento, per quanto indiscusso e indiscutibile, è sottovalutato. Permettiamoci di dissentire, almeno per quanto riguarda i confini della nostra penisola.

Massimo Bottura – Osteria Francescana, 3 stelle Michelin

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Elite Traveler lo definisce the supreme modernist Italian chef. Chapeu! Contemporaneità e altissima cucina si fondono secondo la maestria e la precisione mutuate dalla metodologia francese, con una passione tutta italiana. Massimo Bottura si è gudagnato la terza stella Michelin grazie ad un’ineguagliabile capacità di proiettare vera arte in un piatto. Ha decisamente alzato gli standard.

Nadia Santini – Dal Pescatore, 3 stelle Michelin

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Unica donna nella lista dell’Elite Traveler, una straordinaria Nadia Santini. Ha lavorato sempre e solo nel suo ristorante Dal Pescatore con una dedizione, una ricerca e un’accuratezza sublimi. Il suo approccio che guarda sempre alla tradizione rende la sua cucina esclusiva rispetto al percorso sperimentale che ha intrapreso la gastronomia odierna.

Alain Ducasse – The Dorchester, 3 stelle Michelin

Alain Ducasse ph martin kreuzer

Perfetta sintesi tra grande chef e ottimo imprenditore, quando si parla di Alain Ducasse la parola d’ordine è successful. Uno chef che esprime ai massimi livelli che in cucina e con la cucina, si può. 21 le sue stelle Michelin, il meglio degli ingredienti per il meglio della gastronomia.

Joël Robuchon -L’Atelier, 3 stelle Michelin

Joël Robuchon

28 stelle Michelin sommando la qualità di tutti i suoi ristoranti. C’è da aggiungere altro? Robuchon, noto come the King of Chef è un vero e cultore del perfezionismo, fermamente convinto del fatto che si può sempre e comunque fare meglio.

Michel Guérard – Les Pés d’Eugénie, 3 stelle Michelin

Michel Guérard

Ottant’anni portati egregiamente per questo chef inventore della cuisine minceur, una declinazione più leggera della tradizionale nouvelle cuisine. Il suo ristorante è senza dubbio un’icona nel mondo dell’alta cucina.

Michel Troisgros – La Maison Troisgros, 3 stelle Michelin

Michel Troisgros

Il talento ce l’ha sempre avuto nel sangue, portando avanti la fama di una famiglia che era già garanzia di gourmet ad alti livelli, basata sulla precisione della cucina francese espressa al meglio nel leggendario ristorante Roanna. Il suo tocco ha contestualizzato la tradizione nell’era dell’evoluzione gastronomica ottendo risultati eccellenti.

Philippe Rochat – Restaurant de L’Hôtel de Ville, 3 stelle Michelin

Philippe Rochat

Siamo in Svizzera dove si riconosce ancora il tocco decisivo di Philippe Rochat, ormai ritiratosi. Il suo apporto è stato fondamentale nel reinventare e sviluppare la haute cuisine degli ultimi decenni.

Ferran Adrià – elBulli, 3 stelle Michelin

Ferran Adrià

La sua fama precede ogni mossa ache fa. Senza ombra di dubbio lo chef che ha sconvolto le regole, inserito dal Time nella lista dei 100 uomini più influenti del mondo. Fool Magazine ci ha tenuto a citare Albert Adrià, altrettanto talentuoso, fenomeno ai fornelli ma sempre adombrato dal successo inarrestabile del fratello.

Tetsuya Wakuda – Tetsuya’s (Australia)

Tetsuya Wakauda

Uno degli chef più quotati in Australia, esprime in modo notevole la concezione della cucina fusion giappone. Con il suo ristorante di Sydney si è guadagnato una gran fama e recentemente ha aperto a Singapore il Waku Ghin.

Seiji Yamamoto – Nihonryori RyuGin, 3 stelle Michelin

Seiji-Yamamoto

Rappresentate egregio dell’alta cucina giapponese, innovativo, ha rivoluzionato i canoni della tradizionale kaiseki. Ha seguito il filone della cucina molecolare riuscendola a fondere con l’autentica cultura gastronomica del Giappone.

René Redzepi – Noma, 2 stelle Michelin

René Redzepi

Lo chef che è riuscito a creare alta cucina servendosi esclusivamente di prodotti reperibili nelle zone della gelida Scandinavia. Il suo ristorante danese Noma è stato un successo planetario, ha sorpreso e affascinato con i suoi menu. Basando tutto il suo lavoro sul rispetto per il territorio e la natura, Redzepi ha dimostrato che l’alta cucina non conosce limiti, e supera anche le barriere dei climi più ostili.

Thomas Keller – The French Laundry/Per Se, 3 stelle Michelin

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La Francia gli deve, probabilmente più che ad ogni altro chef, il merito di aver messo i palati made in USA in condizione di apprezzare la sua cucina gourmet. Non è mai sceso a compromessi, ha proseguito dritto per la sua strada fatta di standard altissimi. L’unico chef Americano ad avere tre stelle Michelin.

Sergio Herman – Old Sluis, 3 stelle Michelin

Sergio Herman

Apostrofato come lo chef che più di tutti pretende in termini di standard, Sergio Herman ha fatto dell’Old Sluis una delle Mecca in fatto di gastronomia. Con uno staff preparatissimo, tanta dedizione e menu altamente creativi, continua a sfruttare tutte le possibilità della contemporanea cucina gourmet, con una perseverante ricerca di ingredienti nuovi e innovativi.

La domanda è d’uopo: avreste inserito qualche altro chef?

[Link: Elite Traveler]