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Mantova. 10 piatti tipici da mangiare in 5 trattorie

giovedì, 29 Maggio 2014 di

svinando

mantova

Di Mantova ricordo sempre lo stracotto d’asino mangiato per la prima volta, 23 anni fa, in una piccola trattoria. D’altronde, come potrebbe  dimenticarlo una ragazza, nata e cresciuta a Mosca, che non sapeva che gli asini si potessero anche mangiare oltre che accarezzare?

Ricordo la mia diffidenza e preoccupazione, gli occhi chiusi e un boccone tanto temuto. Buono, buonissimo! Da allora assaggio tutto, la curiosità e la voglia della scoperta sono diventate più forti di me.

stracotto

Sono tornata a Mantova contenta come se andassi a trovare una vecchia zia. Speravo di assaggiare di nuovo quello stracotto. E ho girato la città per ritrovarlo. E per scoprire dove mangiare i piatti tipici.

Mantova è l’unica provincia in Italia dove si producono entrambi i formaggi più importanti del nostro paese, Parmigiano Reggiano e Grana Padano. In riva destra del Po c’è il Parmigiano, in quella sinistra  il Grana. Li mangerete accompagnati dalla mostarda di mela campanina, tipica mantovana, che non ha nulla a che vedere con la mostarda di Cremona. Può essere delicata quanto la frutta sciroppata o ultrapiccante, perciò attenzione quando la assaggiate.

E ora, bando alle ciance. Ecco i piatti che mi hanno deliziato.

1. Stracotto d’asino vs bollito misto

Dunque, lo stracotto d’asino. La carne viene marinata minimo 12, ma anche 24 ore nel Lambrusco, che è vino tipico del mantovano anche se meno conosciuto delle altre 4 denominazioni, con gli aromi, e poi viene cotta 3-4 ore a fuoco lento. Insomma, viene stracotta fino a diventare quasi sfilacciata. La si serve con la polenta morbida oppure come il condimento per la pasta. Da leccarsi i baffi alla trattoria Due cavallini.

Nello stesso ristorante, mi raccomando, non lasciatevi sfuggire il bollito misto, composto da manzo, lingua di manzo, gallina e cotechino. Morbidissimi e saporiti, serviti con la salsa verde, la mostarda di mele e una selezione di contorni di verdure.

Trattoria Due Cavallini. Via Salnitro, 5. Mantova. Tel. +39 0376 322084

2. Tortelli di zucca vs vellutata

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Un ingrediente importante della cucina mantovana è senz’altro la zucca. Avete presente i tortelli di zucca, belli, buoni, delicati (e qui c’è una ricetta home made)? Ecco, dentro spesso trovate anche gli amaretti, che con la zucca si sposano a meraviglia. Da assaggiare alla trattoria L’Ochina Bianca.

Sempre lì, se siete amanti di sapori dolci, invece di tortelli potete assaggiare anche una vellutata di zucca, con amaretti, pinoli e uvetta, decisamente zuccherina.

L’Ochina Bianca. Via Giuseppe Finzi, 2. Mantova. Tel. +39 0376 323700

3. Bigoli con luccio vs frittata con saltarelli vs polenta con luccio

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Per cambiare genere e per andare sui sapori salati: da L’Ochina Bianca fanno gli ottimi bigoli (una pasta tradizionale della zona, acqua e farina) con luccio, peperoni, alici e capperi. Il piatto, bello e abbondante, viene servito con le grosse scaglie di Grana.

Per restare in tema pesce di acqua dolce, dovrete spostarvi un po’ fuori città e andare a Goito, alla Locanda Al Ponte (il vecchio Bersagliere), sulla riva del fiume Mincio. Non potete perdere la frittata, alta e soffice,  con saltarelli (i piccoli gamberetti di acqua dolce, che nella frittata sembrano i normali gamberetti fritti). La frittata fa parte di una serie di antipasti sfiziosi dove non può mancare una fetta di cotechino succulento, i crauti molto delicati e la polenta fritta.

Sempre con la polenta, ma stavolta morbida-morbida, viene servito il luccio, cotto al forno, diliscato e condito con la salsa verde (prezzemolo, aglio, olio, acciughe e capperi)

Locanda Al Ponte. Strada Statale Goitese, 258. Goito (Mantova). Tel. +39 0376. 68 92 69

4. Tortelli di faraona vs tagliatelle con anatra

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Restando sempre fuori città, ecco l’agriturismo Cà del Vento, con un laghetto pieno di ninfee colorate e un po’ di animali da cortile, tra cui una carinissima asinella Carolina (che non verrà mangiata, assicura il padrone del posto). A tavola vi arriva una pirofila piena di fumanti tortelli di faraona al burro e salvia, delicati e saporiti senza però esagerare. Una vera specialità.

Mi sento in dovere di consigliarvi un’altro primo da gustare: si tratta di tagliatelle fatte in casa con l’anatra spolpata, tenera e grassa quanto basta, piatto semplice all’apparenza, ma difficile da eseguire a regola d’arte. Eppure alla Locanda delle Grazie a Curtanone ci riescono alla grande. Il mio primo piatto preferito durante tutto il soggiorno mantovano.

Cà del Vento. via Schiappa, 24. San Benedetto Po (Mantova). Tel. +39 0376 615633

Locanda delle Grazie. Via del Santuario 2. Curtatone (Mantova). Tel. +39 0376 348038

 

5. Torta salata di zucca vs insalata di pollo

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Al ristorante dell’agriturismo Ca’ del Vento si mangiano cose classiche: gli affettati della zona, il grana con la mostarda, il salame casereccio all’aglio e aromi e la torta salata di zucca con salsiccia, molto equilibrata nell’insieme dei sapori (leggasi non dolce).

Quando a Mantova di parla di cibo, si parla spesso di Bartolomeo Stefani, il famoso cuoco dei Gonzaga di Mantova, che scrisse anche un libro di cucina, “L’arte di Ben Cucinare”. Tra molte sue ricette che sono ancora in voga, c’è ne una in particolare, l’insalata di pollo alla Stefani , che propongono vari ristoranti. Non so gli altri, ma alla Locanda delle Grazie la preparano in modo impeccabile: petto di pollo lessato e sfilacciato, uvetta, pinoli, olio, aceto balsamico e un pò di insalatina verde.

Cà del Vento. via Schiappa, 24. San Benedetto Po (Mantova). Tel. +39 0376 615633

Locanda delle Grazie. Via del Santuario 2. Curtatone (Mantova). Tel. +39 0376 348038

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Sui dolci ci sarebbe da fare un discorso a parte: vogliamo parlare di Sbrisolona, di torta Elvezia, di anello di Monaco, di torta Greca, di kipfer, di sospiri di Giulia? Magari un’altra volta.

Non ho più trovato quella piccola trattoria dove ho mangiato lo stracotto 23 anni fa. Chissà se c’è ancora.

Ma confido in voi, miei cari lettori, per aiutarmi a trovare l’indirizzo del migliore stracotto possibile. Voi, dove andreste a mangiarlo?

Di Giulia Nekorkina

Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.