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Home Restaurant. Aiuto, la moda del social eating ha colpito anche me

venerdì, 20 Febbraio 2015 di

svinando

social_eating

Vi appassiona l’argomento home restaurant? Se ancora non sapete cos’è, vi dico in breve che significa trasformare la vostra casa in un ristorante. Una pratica che piace tanto a chi ama cucinare. Ho curiosato ed ho scoperto tante community che promuovono il social eat: TavoleRomane nella capitale, Home Food a Bologna, New Gusto in Abruzzo per citarne alcuni.

Gnammo, nato tra Torino e Bari nel 2012, è uno dei portali più affermati nell’home restaurant ed è per questo che ho deciso di parlare direttamente con uno dei tre fondatori, Cristiano Rigon.

fondatori_gnammo

Gnammo è semplicemente la versione moderna del social network più vecchio del mondo, la tavola. Insomma, il social eating. Così hanno pensato Cristiano Rigon, Gianluca Ranno e Walter Dabbicco, quando hanno deciso di unire le forze per mettere in contatto e far incontrare in ambienti informali gli amanti della buona tavola e quelli che amano cucinare e condividere. L’idea è nata dalla solita battuta “ma come cucini bene, perché non apri un ristorante?”

I tre ragazzi hanno messo in piedi un’intera piattaforma, Gnammo, che attualmente unisce più di 54.000 utenti in 287 città con 829 eventi in attivo.

“Si tratta di un portale che permette di organizzare o partecipare a un evento culinario, che può tenersi in luoghi affascinanti come parchi, atelier d’artista o case private in zone di pregio delle diverse città”, aggiunge Cristiano.

Il funzionamento è molto facile: basta iscriversi gratuitamente al sito od accedervi attraverso i social network e decidere il ruolo: Cuoco o Gnammer (che sono, ovviamente, interscambiabili).

Il Cuoco crea l’evento, fissa il menù, il prezzo (varia da 5 a 35 euro), il numero di partecipanti (da 4 a 12 in media) e le foto della location.

Lo Gnammer sceglie l’evento a cui partecipare ( che può essere pranzo, cena, merenda, brunch, degustazione, picnic ecc) e manda la richiesta.

Una volta che il Cuoco accetta, lo Gnammer effettua il pagamento attraverso PayPal e riceve l’indirizzo dell’evento. In seguito ognuno lascia il feedback sul sito (vengono presi in considerazione tutti gli aspetti: qualità del cibo, accoglienza, location, pulizia dell’ambiente, ma anche il comportamento degli ospiti ecc).

Semplice, no?

Ero curiosa di vedere come funziona Gnammo con i miei occhi, e sono andata a casa di una nota foodblogger, Alessia Bianchi, autrice di Dolcezze di Nonna Papera, che ha deciso di entrare nella community degli gnammers e di proporre una colazione  (a 20 € a persona) a casa sua sul lago di Como.

Ovvio, non il solito “cappuccino&cornetto”, ma una colazione domenicale di tutto rispetto: torte dolci e salate, biscotti artigianali, yogurt, cioccolato, tè, caffè, succhi di frutta. L’ambiente caldo e conviviale che mette a proprio agio persone che non si conoscono tra loro ha fatto si che la colazione durasse fino al tardo pomeriggio!

Direi che l’esperimento ha funzionato: oltre essermi divertita, oltre aver mangiato una bella selezione di manicaretti casalinghi, ho stretto un paio di amicizie interessanti e ho deciso che da oggi troverete anche me su Gnammo.

Verrete alla prossima cena a casa mia per dire la vostra sulla cucina e sull’home restaurant?

Di Giulia Nekorkina

Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.