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francesca amadori licenziata

Francesca Amadori licenziata dall’azienda di famiglia in guerra con il padre

Flavio Amadori ha licenziato la figlia Francesca rimuovendola da responsabile della comunicazione dell'azienda avicola del nonno Francesco
venerdì, 14 Gennaio 2022 di

svinando

Francesca Amadori, nipote di Francesco e fondatore del gruppo Amadori di Cesena, è stata licenziata l’11 gennaio 2022. E ha annunciato battaglia legale.  

Francesca Amadori intende impugnare il “licenziamento illegittimo” e difendere il proprio operato “sempre corretto”.  

Repubblica indica in Flavio Amadori, figlio del fondatore Francesco, il responsabile del licenziamento di Francesca. In pratica, il padre ha licenziato la figlia. E ha affidato la spiegazione a una nota ufficiale di poche righe. Il rapporto si è concluso “per motivazioni coerenti e rispettose dei principi e delle regole aziendali, valide per tutti i dipendenti senza distinzione alcuna”. Non ci sono “figli di” né “nipoti di”.

Il ricorso di Francesca Amadori

Per comprendere le motivazioni quindi occorrerà attendere il ricorso di Francesca Amadori.

“Preciso che sto valutando le iniziative più opportune per oppormi a un provvedimento che ritengo ingiusto e illegittimo e che non riguarda la violazione di alcuna regola aziendale, trovando al contrario fondamento in altre logiche che dovranno essere appurate nelle opportune sedi”.

Francesca Amadori ha sottolineato che nei 18 anni di lavoro per l’azienda di famiglia non è “mai stata scorretta”. E che ha sempre portato avanti l’interesse della società. “Animata dal sentimento di attaccamento che da sempre mi lega all’impresa fondata da mio nonno Francesco”. 

Il claim Parola di Francesco Amadori

pollo

Il nonno, celebre per gli spot in cui ci metteva la faccia, aveva affidato alla nipote, allora 26enne, la responsabilità della comunicazione. Sintetizzata dal famoso claim “Parola di Francesco Amadori” per sottolineare la qualità dei polli.

Diventato poi “Parole di Francesco Amadori”, un libro di 140 pagine sulla storia dell’impresa di famiglia, realizzato sotto la guida dell’ufficio comunicazione retto da Francesca.  

Quali che siano le motivazioni, il licenziamento diventa un colpo all’immagine dell’azienda. Che ha attraversato momenti di crisi mediatica. Come nel ’98 quando Arnaldo, cofondatore del gruppo, lasciò tutto per trasferirsi in Tanzania. O la causa legale di Germano Lucchi nel 2014, a conclusione della sua avventura come socio storico e grande amico di famiglia. O come le ripercussioni dovute alla messa in onda di una puntata di Report, “Resistenza Passiva” del 2016.

A seguito del licenziamento, Francesca Amadori ha convocato una riunione online dei soci di Romagna Iniziative per rassegnare le dimissioni da presidente. Il consorzio si occupa di sport e cultura per i giovani di cui Amadori fa parte. E ora aspetta di capire come evolve la situazione prima di accettare o meno le sue dimissioni.

Il precedente nel settore food

La guerra della famiglia Amadori non è la prima che si consuma nel settore food. Una delle saghe familiari che hanno fatto parlare di sé per le liti tra padre e figli è quella dei Caprotti. Il nome Caprotti è legato al marchio Esselunga. Bernardo, fondatore di Esselunga, riuscì a riprendere dai figli Giuseppe e Violetta il possesso delle azioni della società che controlla la catena di distribuzione. E a lasciare alla sua morte la maggioranza di controllo dell’azienda alla seconda sposa, Giuliana, e alla loro figlia Marina.