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McDonald’s lancia la salsa alla carbonara in Giappone e io sono indignata

martedì, 23 Ottobre 2018 di

Se siete romani e stamattina vi siete svegliati bene, aspettate di leggere qualche riga più sotto per condividere con me quest’indignazione – io, che Romana faccio anche di cognome, poi.

C’è poco da girarci intorno: Mc Donald’s ha lanciato in Giappone, (fortunatamente) in edizione limitata, la salsa alla carbonara da mettere sulle patatine. E già qui ho avuto il primo scompenso.

Il secondo mi è venuto quando ho utilizzato Google Translate per tradurre, anzi decifrare, il testo della pubblicità sul sito di Mc Donald’s Japan. Alla pancetta al posto del guanciale già ero pronta e non sono rimasta meravigliata, il pepe c’è e ok. Mi aspettavo anche la panna, tanto non sarebbe stata la prima volta che avrei ascoltato quest’eresia. E invece no: nella salsa da rovesciare sulle patatine ci sono tre diversi formaggi e non c’è, invece, l’uovo. La reazione? Panico e paura miste a stupore e rigurgito.

Ora vi svelo due segreti, uno propedeutico all’altro. Il primo: no, il tofu non è un formaggio, ma deriva dalla cagliatura del latte di soia e quindi al massimo può definirsi (impropriamente, probabilmente) “formaggio vegetale”. Il secondo: ciononostante non significa che in Giappone i formaggi non si mangino.

Anzi: a prescindere dal fatto che in alcuni punti del Paese si produce anche, nonostante bovini e ovini siano pochissimi e per lo più utilizzati per la produzione di burro e panna, negli ultimi anni i nipponici ne sono sempre più attratti. La riprova è anche un accordo di quest’estate in cui Assolatte stessa si diceva soddisfatta dell’intesa Ue-Giappone per la tutela dei formaggi Made in Italy. O il fatto che i Giapponesi amino parecchio la mozzarella.

“Per l’Italia il Giappone – ha precisato Assolatte ad Ansa quest’estate – è la decima destinazione di formaggi con un valore che si avvicina ai 70 milioni di euro, in costante crescita e con prospettive ancora più ottimistiche viste le condizioni previste dall’accordo che – conclude l’associazione- prevede il riconoscimento di 18 Indicazioni Geografiche italiane, tra cui quelle di dieci formaggi: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Provolone Valpadana, Taleggio“.

Insomma: contrariamente a quanto leggiamo online, i Giapponesi il formaggio lo mangiano eccome. Questo, però, non cancella il fatto che ai romani che leggono una simil notizia possa “prendere un coccolone”. Speriamo che il tutto si limiti a un’edizione limitata, ma soprattutto che in Italia non arrivi proprio mai.

[Link: Mc Donald’s Japan; Ansa]